Una vera e propria corsa contro il tempo sul progetto dello stadio della As Roma. Tra una settimana, il 31 gennaio, è in programma la nuova seduta della conferenza dei servizi, convocata con l’ordine del giorno di fornire il parere finale sulla fattibilità dell’opera.
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Stadio della Roma, corsa contro il tempo
Il progetto del nuovo impianto giallorosso ha le ore contate: restano quattro giorni per varare una delibera da presentare in conferenza dei servizi
Però manca ancora la delibera di giunta con cui apporre le modifiche che riducano le volumetrie chieste dal Movimento 5 Stelle. La sindaca Virginia Raggi sarebbe orientata a dare via libera all’opera ma non può ignorare le voci che nel Movimento non la approvano, una situazione che di fatto ha prodotto uno stallo. Restano quattro giorni per varare una delibera da presentare in conferenza dei servizi. Senza quella - stando a quanto rivela Il Fatto Quotidiano - il rischio è il commissariamento da parte del Governo del progetto, che a quel punto procederebbe seguendo il progetto originario da 1 milione di metri cubi. Per i pentastellati il rischio è di veder sfumare sia la possibilità di rivendicare il merito finale del via libera al progetto urbanistico più ricco in programma in città sia di poterne ridurre le cubature come sperato.
A dare l’aut aut durante l’ultima riunione, il 12 gennaio, era stata la Regione Lazio: o il Campidoglio produce entro la fine del mese atti formali sulle procedure urbanistiche, oppure la Conferenza dei servizi “non potrà più andare avanti". In Campidoglio il dibattito sul nuovo impianto a Tor di Valle va avanti da mesi tra i Cinque Stelle, tra frange più dialoganti e più critiche. La sindaca di Roma Virginia Raggi ha speso parole di interesse a realizzare lo Stadio: “I tecnici sono al lavoro per migliorare il progetto Stadio nel rispetto dei tempi“, twittava il 10 gennaio dopo un incontro con i proponenti, il club giallorosso e l’imprenditore Luca Parnasi. Tre giorni dopo, il 13 gennaio, era stata annunciata la creazione di un tavolo tecnico, ma, a distanza di undici giorni, tale tavolo tecnico non si sarebbe ancora mai riunito.
Secondo quanto rivela l'Ansa, in caso di impasse i proponenti potrebbero chiedere un commissario ad acta nominato dal Tar o ricorrere ai poteri sostitutivi della Presidenza del Consiglio per portare avanti il progetto, oltre a portare avanti eventuali ricorsi. Uno degli scenari possibili è che il Campidoglio possa cercare di prendere ulteriore tempo per arrivare a una sintesi politica chiedendo una “sospensione motivata” della Conferenza dei servizi, fino a un massimo di 30 giorni. Ma per questo serve il benestare collegiale della conferenza stessa.
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