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Spalletti: “Totti meritava questa festa, dovrebbe fare il vicepresidente”

Le parole del tecnico giallorosso al termine del match tra Roma e Genoa

Redazione

Al termine del match vinto dalla Roma sul Genoa per 3 a 2, è intervenuto ai microfoni dei giornalisti il tecnico giallorosso Luciano Spalletti.

SPALLETTI A SKY

Cosa rimarrà di questa giornata?

Rimarrà questa grandissima festa per questo grandissimo calciatore. Emozione toccante, palpabile vissuta da tutti i presenti, compagni, tifosi e dirigenti. Poi la ciliegina di essere di nuovo in Champions, aver portato a casa questa vittoria fondamentale per il futuro della Roma e di Totti.

Partita più difficile del previsto.

La nostra storia ci ha allertati, ci sono stati episodi che ci hanno lasciato l'amaro in bocca. Si fa uso anche di quelle che sono le cose che non sono andate bene per creare attenzione particolare. Genoa in grandissima salute, libero mentalmente per la salvezza, ha cambiato molti giocatori con giovani che volevano mettersi in mostra in vista dell'anno prossimo. L'allenatore ha evidenziato questo carattere di avere tigna e di saperla trasferire ai giocatori. E' stato molto partecipe dalla panchina e ci hanno creato problemi.

Che ruolo consiglierebbe a Totti per il futuro?

Secondo me, da quello che ho visto, di avere un ruolo importante in questa società. Ci ho parlato, per quello che è l'organigramma di questa società dovrebbe fare il vicepresidente come fanno altri grandi in altre società. Penso si sia convinto di fare un altro ruolo e di mettersi a disposizione per qualcosa di importante in questa società. Lo merita.

Tanti giocatori cresciuti in questo anno e mezzo.

Lui è un buon ragazzo, trasparente. Non c'è niente di plastificato quando hai a che fare con Francesco. Sa trasferire la semplicità che ha lui addosso e riesce anche a non subire questa continua figura che gli viene attribuita perché se l'è meritata sul campo. Diventa poi il leader, il capo, il capo branco, il capitano, diventa tutto. Di conseguenza si rischia che possa essere un limite per se stesso ma così non è stato perché ha sempre reagito bene e ha dimostrato di saper ricoprire questa figura.

Quanto vi è mancato il pubblico?

Ci è mancato, oggi l'hanno vinta loro la partita. Soprattutto quando è entrato Totti, hanno partecipato a ogni scorrimento di palla, ogni pallone buttato in area diventa dura per gli avversari. Nel finale c'erano Fazio e Dzeko a fare la doppia punta e si faceva arrivare la palla lì dritta per dritta e con la presenza di Totti diventa una miscela che ti può dare dei vantaggi al di là della condizione della squadra in campo.

Quando sarà annunciato il futuro di Spalletti?

Ora devo parlare con la società perché avevamo detto di fare questo ulteriore passaggio e penso che sia giusto così e poi si rifanno due discorsi.

De Rossi ha detto che difficilmente qualcuno farà meglio di lei. La mia impressione è che non abbia detto tutto su Totti, non si è sentito tutelato dalla società?

No assolutamente no. Dal mio ruolo tu cerchi di usare le cose che possono creare reazioni alla squadra, che possano stimolare e determinare una mentalità forte e forse qualche volta ho usato forse anche Francesco. Anche perché lui mi viene sempre proposto lui, è l'asse trainante di questa squadra, della società, della storia del club e di conseguenza bisogna passare sempre da lì. Dovevo stare attento al dosaggio e probabilmente a volte sono andato al di là ma sempre per far cercare di crescere la squadra soprattutto nella testa, di poter agire anche senza lui. In futuro immancabilmente dovrà essere così.

SPALLETTI A MEDIASET

Quando alleni una squadra come la Roma devi pensare all’obiettivo della vittoria sempre e a volte il secondo posto, da parte di qualcuno, non è accettabile, ma questo secondo posto è un grande traguardo. Questo traguardo ce lo siamo dovuti andare a prendere e, oggi in particolare, la squadra ha meriti infiniti per come si è sviluppata la partita. Dobbiamo fare i complimenti al Genoa, perché ha giocato una grande partita, e ai nostri giocatori che hanno portato a casa un risultato eccezionale.

Il saluto a Totti?

Una cosa incredibile: stavano piangendo tutti, era impossibile non venire trasportato da e in questa emozione generale. Se Francesco decidesse di smettere, come penso abbia deciso di fare, sarebbe una perdita da colmare: ottavo re di Roma è poco, è più un imperatore.

Il suo futuro?

Faremo con la società un meeting di chiusura e dopo che ci saremo parlati chiarirò la mia posizione. Lo faremo il prima possibile, perché è giusto che si sappia. Rimpianti in questo anno e mezzo sulla panchina della Roma? Sono sempre stato abbastanza coerente: ritengo di avere allenato una squadra forte, che a volte ha avuto momenti di difficoltà, ma abbiamo sempre spinto sull’acceleratore. Abbiamo lavorato in maniera seria, dimostrando sempre il nostro valore

SPALLETTI IN CONFERENZA STAMPA

Può dirci che succederà in futuro?

Prima vedrò il presidente, siccome non c’è mai ci voglio prima parlare e poi ci ritroveremo. Prima devo prendere un caffè con lui, purtroppo lui non abita qui. Prima della partita non c’è stato neanche tempo. Poi c’è stata la festa e non volevamo togliere spazio a ciò che si è celebrato. Domani mattina abbiamo un appuntamento a Trigoria e gli verrà detto se avete voglia di fare altre due battute.

A cosa è stato dovuto quell’approccio così sbagliato?

Oggi con il gol subito siamo andati subito in difficoltà, poi la Roma è magica e con la magia ha reagito. Ci siamo fatti prendere dalla voglia di disegnare subito e abbiamo fatto fatica in campo aperto. Abbiamo trovato una squadra con entusiasmo in un momento difficile perché la salvezza l’ha trovata domenica scorsa, ha levato quelli un po’ più vecchi e ha messo dentro i giovani, perché Juric ha carattere e lo sa trasferire alla squadra. Si è visto come ha partecipato alla partita e cosa ha trasmesso ai giocatori. Noi non siamo stati fortunatissimi con l’infortunio di Emerson, poi c’è stato il rischio di abbassare il livello di squadra con Mario Rui che non ha mai giocato. Siamo faticosamente riusciti a fare il secondo gol, poi l’abbiamo ripreso e li è diventato tutto più difficile. Poi ci ha aiutato il pubblico e l’ingresso di Totti e le sue giocate hanno determinato che il pubblico partecipasse. Noi non abbiamo mai perso la testa e questo è un merito. Quando abbiamo mandato Fazio avanti abbiamo mantenuto l’ordine e Dzeko è stato fenomenale, sul gol di Perotti ha fatto una giocata paurosa. Con fatica, ma la vittoria l’abbiamo meritata. Il fatto che ci sia girato tutto a favore è il risultato dell’impegno che ci abbiamo messo. Poi c’era il rischio di allungarci come successo nell’occasione del palo, quando abbiamo attaccato fuori tempo e ci siamo fatti imbucare. Dovevamo far meglio, ma secondo me non abbiamo fatto malissimo. Siamo stati ripagati dello sforzo, abbiamo sfruttato il sold out che non avevamo mai visto, grazie a Francesco che ha chiamato a raccolta tutto il suo pubblico e questo ci è servito.

Ci descrive l’anno e mezzo che ha vissuto con Totti?

Qualche volta ho sbagliato ad usarlo e nell’andare a prendere lui come carico che possa stimolare una crescita nei giocatori. Sono ruoli, a volte va fatto ma ci sono altre cose. Tipo che lui è un bravissimo ragazzo e qualche volta questo esaltarlo in continuazione può pesare anche a lui, cosa che non è successa perché lui ha questa personalità nel fare il suo ruolo. Poteva essere ogni tanto un limite per gli altri e ho cercato di usare questi ingredienti per creare una crescita negli altri perché ci vogliono tanti giocatori forti e la Roma li ha. Per raggiungere questo risultato ci sono voluti i calciatori di un certo livello. La gestione che ho usato gli ha creato forse qualche limite, ma l’obiettivo era solo dare qualcosa alla Roma per renderla più forte. Se alleni la Roma punti sempre al massimo, ma in questo caso la seconda posizione assomiglia ad un obiettivo importantissimo.

Il suo bilancio da quando ha preso la Roma? C’è qualcosa che non rifarebbe?

Non mi ha mai dato grandi benefici guardare gli errori passati. Quando si sbaglia poi, nell’andare a riguardare l’errore si commettono ulteriori sbagli, poi devi sempre resettare e affrontare cose nuove. Difficilmente, andando a lavorare da un’altra parte, perché non ci sono le stesse situazioni. Guardi ciò che capita e affronti la situazione. Purtroppo è andata così mi dispiace se ho penalizzato qualcuno. Secondo me abbiamo lavorato seriamente, abbiamo guadagnato dei punti su diverse squadre. Quando sono arrivato l’anno scorso ho lavorato su quella squadra lì, poi abbiamo ricominciato, ci hanno portato via dei giocatori e abbiamo cercato di completare la rosa per quelle che erano le nostre possibilità. E’ una squadra forte, abbiamo vinto tante partite, siamo sempre ripartiti da zero, non abbiamo perso tante partita di fila e mentalmente abbiamo sempre reagito nel modo corretto in queste riunioni nello spogliatoio. Abbiamo parlato e ci siamo detti quello che pensavamo, siamo sempre stati molti seri e determinati. Ci fanno male le partite che abbiamo perso. Qualcuna l’abbiamo vinta come oggi, altre però non meritavamo di perderle e ci hanno fatto male. La seconda posizione è un grandissimo risultato, soprattutto visto chi ci sta davanti, che è una finalista di Champions. Anche stare davanti al Napoli è un gran risultato. Guardando il calendario dopo il derby eravamo tutti un po’ titubanti di poter chiudere davanti e invece poi l’abbiamo fatto e fatto bene. Abbiamo vinto partite difficili. L’anno scorso è successo l’opposto, noi stavamo benissimo e loro sembravano in flessione, poi hanno vinto un paio di partite fuori casa e sono rimasti davanti. Il Napoli è fortissimo, come la Roma.

Nel caso andasse via, quali sarebbero i motivi?

Ma se te lo dico vuol dire che vado via. Quando ho detto le famose frasi (“se non vinco vado via” ndR) erano le frasi migliori per quel momento li. Mi è sempre sembrato di essere coerente nella mia vita, quello che ho detto va sicuramente collocato ma va anche un po’ mantenuto. Ho detto delle cose in precedenza e devono restare lì. Una cosa l’ho detto perché serviva, un’altra pure, ma un altra perché la pensavo. Restano lì, e poi si farà chiarezza. Non ti posso rispondere, non ha senso. Prendo il caffè e poi se ne riparla. E’ andato via, se l’avessi preso ora si poteva dire qualcosa.

SPALLETTI A ROMA TV

Per Palmieri rottura del crociato.

E’ un dispiacere infinito, aveva preso possesso della sua capacità psicologica e calcistica, era arrivato in Nazionale con Ventura che si era informato e gli era piaciuto. Vederlo in una partita così uscire subito con una rottura totale è un grandissimo dispiacere e una grande perdita per la Roma e ci ha messo anche in difficoltà.

Una serata dedicata alle grandi emozioni.

Una festa bellissima, portare a casa i 3 punti che hanno determinato la Champions nell’ultima di Francesco, in uno stadio così è stato davvero bellissimo. Ci ha dato anche una grande mano quando è entrato perché il pubblico ha determinato la vittoria.

Vi aspettavate questo Genoa?

Il Genoa ha fatto la sua partita, è venuto rigenerato e scarico di tensioni. Ha cambiato quei giocatori che volevano mettersi in mostra per l’allenatore e ci hanno creato problemi. Noi ci siamo allungati troppo e abbiamo preso gol che potevamo non prendere, ma vincere così è tanta roba. Un successo che per come è maturato resterà nella storia della Roma.

Il bilancio della stagione. Tanti record, ma l’unico rammarico restano le coppe.

Un rammarico grosso, due coppe dove potevamo andare avanti. Dobbiamo portarci questa delusione sulle spalle, sono d’accordo che non abbiamo fatto il massimo in determinati episodi in quelle competizioni e la squadra avrebbe meritato di più. la squadra però ha sempre reagito in maniera netta e non abbiamo mai perso 3 partite di fila, mai preso imbarcate importanti. I risultati ci sono stati, lì dovevamo avere più determinazione e cattiveria.

Dove deve migliorare l’anno prossimo questa squadra?

Dovrei trovare dei difetti, chiamare in causa qualcuno. Se vuoi migliorare nell’allenatore, quello che ha lavorato non si sente all’altezza. Ovviamente è un esempio, l’allenatore è bravissimo (ride ndR). I ragazzi sono sempre stati serissimi. Nei discorsi che ci siamo fatti sono sempre stati professionali, a volte ho dovuto dire qualcosa per determinare reazioni importanti. La rosa comunque era di valore e qualità.