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Spalletti: “Dobbiamo essere più velenosi in attacco” – AUDIO – VIDEO

"De Rossi? La punizione è finita. Si è allenato bene, ha reagito bene, ha fatto anche delle buone partite. Se domani gioca, riavrà la fascia"

Redazione

Archiviata la sconfitta di Firenze, per la Roma non c'è tempo da perdere: domani sera all'Olimpico i giallorossi scenderanno in campo per affrontare il neo-promosso Crotone nella gara valida per la quinta giornata di campionato. Alla vigilia del match, il mister Luciano Spalletti è intervenuto nella consueta conferenza stampa per rispondere alle domande dei cronisti presente nella sala Champions di Trigoria.

“Bollettino medico: c’è solo Vermaelen che non potrà essere convocato, a parte quello che potrà succedere oggi. Però sta migliorando, per cui si potrà migliorare nei prossimi giorni in previsione della partita di Torino”.

Su molti giornali nell’ultima settimana si è tornato a scrivere che la Roma avrebbe una rosa troppo corta. Lei ritiene sia un problema reale?

No, la rosa non è corta. Naturalmente bisognerebbe avere a disposizione i calciatori, però la rosa non è corta. È chiaro che, nella domanda, sia implicito che ci sia anche qualche infortunato. Non è corta, stiamo bene così. Non è corta ed è una rosa di qualità.

Le ultime prestazioni di Salah non sono state molto brillanti. Lei come vede il giocatore e cosa si aspetta da lui?

Io faccio sempre un discorso complessivo, di squadra. Essendo Salah un giocatore di qualità che ha bisogno del supporto di un po’ di entusiasmo, questo viene poi da quello che è il valore del gioco della squadra. Se noi cresciamo come squadra, a questo tipo di calciatori qui, molto offensivi, molto tecnici e molto estrosi, diamo un contributo enorme. Per cui il primo passo lo dobbiamo fare noi verso di lui. Gli attaccanti hanno naturalmente un peso superiore degli altri da portarsi dietro se non fanno gol. Qui ci tiro dentro un po’ anche gli altri: sotto l’aspetto della determinazione dobbiamo essere un po’ più velenosi.

Questa mattina c’è stata una lunga intervista a Pallotta in cui ha parlato anche di lei. Il presidente spera che lei resti a lungo nella Roma.

Il presidente, secondo me, è una persona eccezionale. È il tipo di presidente che a me piace avere. Lui ha questo grandissimo entusiasmo, questa grandissima voglia di migliorare la Roma. Stiamo vedendo il suo impegno. È un presidente che ha empatia, riesce subito a trasferire questa simpatia e questo contatto con chi ha davanti. Ha moltissime qualità, è uno camaleontico. Se lo vedi dentro lo spogliatoio in un modo, a cena diventa subito uno showman. È una persona che ti trasferisce subito fiducia, che crede in te. Per usare lo slang americano che va di moda: da uno come lui, io ci comprerei una macchina usata. È uno sicuramente innovativo. Ci ha fatto giocare una partita di calcio in un campo di baseball… Si è trovato anche dove battere il calcio d’angolo nonostante fosse tutto rotondo. È una bella persona.

La punizione per De Rossi è finita? Lo rivedremo capitano già domani? In queste tre partite senza la fascia si aspettava di più da lui?

Sì, è finita. Le tre partite sono finite. Ha fatto bene a ricordarmelo, se no poi io ogni tanto mi dimentico. Mi aspettavo quello che ha fatto. Si è allenato bene, ha reagito bene, ha fatto anche delle buone partite. Se domani gioca, riavrà la fascia.

Nainggolan nelle ultime partite è sembrato meno brillante rispetto al solito. Fisicamente sta bene? Domani sarà l’occasione per farlo riposare un po’?

E’ un po’ quello che ci sta succedendo a livello di squadra, questo si può dire in quasi tutti gli elementi. Non abbiamo fatto benissimo nell’ultima partita. Ho visto segnali molto importanti fatti nel discorso con la squadra quando siamo ritornati da Firenze. Ho capito che siamo sulla strada giusta. Questo è ciò che dobbiamo continuare a fare, rafforzando alcuni concetti in alcuni momenti, rafforzando questo fatto della precisione nel possesso palla, nell’essere più determinati quando capitano determinate situazioni, nella continuità di ricerca di comandare il gioco nella metà campo avversaria. Nell’ultima partita, secondo me, abbiamo visto molte cose positive. Se riusciremo a riproporlo mettendoci quel qualcosa in più, sarà di nuovo la nostra Roma. Radja è un giocatore forte, e, come tutti i calciatori forti, possono determinare sempre una partita. Per cui a farne a meno ci pensi sempre due volte. Però, dato che abbiamo una rosa ampia, può anche riposare qualche volta.

Lei si sente di confermare che resterà a lungo alla Roma?

No, questo è un discorso che lo dirà poi il lavoro che riusciremo a fare insieme. Quello che la squadra evidenzierà come comportamenti soprattutto. Non è che si possa dire a priori allenando una squadra come la Roma "si farà così per due-tre anni": dipenderà da quello che succede oggi, il futuro è ora, ce lo giochiamo. Io devo essere quello che si prende delle responsabilità e che fa vedere che le sa prendere nella direzione giusta. Dipenderà da quello che gli dimostrerò se questo potrà andare avanti.

El Shaarawy è meno incisivo rispetto alla scorsa stagione. Sta studiando una soluzione diversa per lui dal punto di vista tattico?

Noi siamo un po' fatti così: abbiamo bisogno di comandare il gioco, di prendere in mano la partita. Perchè da quella qualità lì, da quel possesso lì non riusciamo a far fare quel passettino in più ai nostri giocatori offensivi. Riusciamo a infondergli più fiducia di poter provare il numero, a fargli stare più tranquilli, a fargli evitare la loro estrosità. Il primo passo è a livello collettivo, di squadra. E' sempre con il nostro comportamento che dobbiamo cambiare la nostra vita in generale di squadra, di risultati. Non è uno soltanto che deve tirare fuori un numero in più. El Shaarawy è un giocatore di fascia, lì esprime qualità, tecnica, addizionata a velocità e lì gli viene tutto facile. Quando entra dentro il campo con le spalle girate alla porta è bravo se direziona subito il controllo di palla e parte subito con la sua velocità e la qualità di corsa. Gli si può trovare anche spazi da altre parti, ma esprime il massimo in fascia sinistra o in destra, anche se lui preferisce giocare sulla sinistra.

A che punto è il processo di adattamento di Gerson?

Gerson è uno che ha delle qualità. Bisogna vedere naturalmente se riesce in una squadra come la Roma ha metterle subito in evidenza e ad essere subito al livello che ci vuole. Spesso si parla di essere tra le prime squadre del campionato, quindi tra i primi calciatori del campionato. Bisogna dargli la possibilità di inserirsi, di capire ancora alcuni dettagli. Ha qualità offensiva, però non bisogna metterlo a giocare con le spalle girate perchè non è rapidissimo. Ha anche corsa e resistenza ma deve un po' migliorare la fase difensiva perchè non ha impatto e continuità che invece ci vuole. La collocazione va fatta nella maniera corretta. A Plzen non ha fatto male, ma la squadra non ha funzionato al meglio e ho preferito cambiare. Gli va dato un po' di tempo.

Un commento sulle parole di Corvino su Dzeko?

Gli ha risposto Sabatini. Corvino è un grande professionista, con le sue parole sminuisce la bella prestazione della Fiorentina. Stimola le persone ad andare a rivedere gli episodi fondamentali della partita e se uno li va a vedere diventa tutto più chiaro. Dzeko? Basta andare a vedere chi è lui e quelle che sono le sue performance. Se uno vede le sintesi del giocatore, ci si accorge che ha queste qualità.

Qual'è in questo momento il peggior difetto della Roma? Totti domani gioca titolare?

Bisogna concentrarsi su questa qualità del possesso palla, bisogna comandare la partita perchè così si riesce a migliorare e a crescere tutti, soprattutto quelli che fanno la differenza del reparto offensivo. Bisogna riportare qualche palla di meno dal nostro portiere, permettere alla squadra avversaria di risalire. Bisogna stazionare sulla metà campo avversaria, questa è la cosa su cui stiamo lavorando di più, oltre naturalmente a tutte le altre. Io vedo dei miglioramenti importanti, vedo soprattutto l'interesse dei calciatori a quello che diciamo e la partecipazione a voler mettere in pratica quella che è la traccia che vogliamo dare. Totti può giocare dall'inizio sicuramente, come tutte le partite. E' un giocatore della Roma e scelgo come ho sempre fatto.