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Sen. Ranucci: “Favorevole al nuovo stadio della Roma, purchè sia della società e non di terzi”

"Io sono favorevole a che si faccia lo stadio a Roma; ma sottolineo due cose: la prima è che non sia un passe-partout per fare altro, la seconda è che lo stadio sia di proprietà della Roma"

Redazione

Il Senatore Raffaele Ranucci è intervenuto ai microfoni di Centro Suono Sport, nella trasmissione "Te la do io Tokio", in merito alla questione del nuovo stadio della Roma. 

"Io sono favorevole a che si faccia lo stadio a Roma; ma sottolineo due cose: la prima è che non sia un passe-partout per fare altro, la seconda è che lo stadio sia di proprietà della Roma. Ma se lo stadio è di una società terza e la Roma paga anche l'affitto, non funziona".

In merito alle dimissioni dell'ormai ex sindaco, Ignazio Marino:

"Io ho sempre dichiarato che per fare il Sindaco di Roma devi amare la città e non devi farlo come seconda o terza scelta perché non si è riuscito a fare altro".

Il Commissario Straordinario sostituisce il Sindaco anche in Consiglio Comunale. Teoricamente, quindi, l'iter per lo stadio potrebbe andare avanti.

"Certo, nel caso in cui ci siano i presupposti giuridici, urbanistici e tecnici. Questo vale per tutti i progetti che hanno già avuto un certo iter. Poi c'è qualche problema: far sì che arrivino i mezzi per la connessione con la metropolitana, non solo per raggiungere lo stadio. Con la costruzione dello stadio ci sarebbero migliaia di posti di lavoro: le due torri con tutti gli uffici necessitano di far muovere le 15.000 persone che andranno in quel quadrante, nel centro direzionale".

E' l'anno buono per la Roma?

"Non so, non vedo grandissima chiarezza sui ruoli, come ad esempio il ruolo di FLorenzi, e abbiamo grossissimi problemi in difesa". 

Conte alla Roma?

"Mah, Conte, - non considerando che è juventino, è un ottimo allenatore, ma se dovessi scegliere farei il nome di Ancelotti. Lui al tempo fu venduto a 5 miliardi e 200 milioni per risolvere i problemi del bilancio della Roma. Fu Sacchi a chiederlo al Milan".

Lei farebbe il Sindaco di Roma?

"Io credo che se qualcuno pensa di fare il Sindaco di Roma da solo ed essere la soluzione dei problemi è in errore. Roma ha bisogno di un sindaco che sia un Capitano, poi, "quello sulla fascia" si occupa del bilancio, "quello a centrocampo" si occupa dei trasporti...Bisogna entrare nell'ottica per cui "Io e queste altre persone saremo i Sindaci di Roma". E poi servono grandi squadre nei Municipi, serve qualcuno che si occupi direttamente dei problemi della burocrazia e un grandissimo Segretario Generale del Comune. E' la "macchina" intera che non ha funzionato, Roma è complicatissima: tutti devono fare la propria parte. Il PD se dovesse vincere le elezioni, ma non facesse questo ragionamento, perderebbe un'altra volta. Finiamola di dire che la colpa è degli altri, tutti insieme dobbiamo chiedere ai romani di rimboccarci le maniche: bisogna ritrovare lo spirito di appartenenza a questa città".