"Gli amici mi chiamano Momo, se volete fatelo anche voi. Questa è una storia particolare, perché non capita tutti i giorni di sentir parlare di un ragazzo partito dall'Egitto e arrivato sul grande palcoscenico del calcio europeo. - dice Mohamed Salah che grazie a delle illustrazioni grafiche 'Draw My Life' ripercorre tutte le tappe, sportive e non solo, della sua vita - All'età di 7 anni ho iniziato a tirare i primi calci al pallone. Il cemento era il mio prato, la strada asfaltata e i confini di una vecchia scuola erano il mio recinto. In mezzo a nuvole di polvere si correva fino a perdere il fiato e la cognizione del tempo. A quell'età il fisico e la spensieratezza non conoscono limiti. Il calcio per me non era altro che un gioco, forse non era neanche una speranza, al più una distrazione, un sogno senza meta. Ho pensato per la prima volta che potesse anche diventare un mestiere all'età di 14 anni. Giocavo in un club chiamato Arab Concractors, terzino sinistro, maglia numero 3. Le prime soddisfazioni correvano parallele ai sacrifici della mia famiglia. Dovevo cambiare addirittura cinque mezzi per arrivare al campo d'allenamento; si usciva la mattina presto e si rientrava la sera tardi. Poi arrivò la prima grande opportunità europea, quando mi chiamò il Basilea. Dopo la Svizzera andai al Chelsea e dopo ancora alla Fiorentina, un'esperienza che mi ha fatto crescere come uomo e come calciatore. Li ho lasciato tanti amici. Questa estate è arrivata la chiamata della Roma, non potevo rifiutare. È impossibile non innamorarsi di Roma. Ho scelto la Roma perché voglio vincere con questa maglia""
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Salah: “Impossibile non innamorarsi di Roma. Voglio vincere con questa maglia”
" Il calcio per me non era altro che un gioco, forse non era neanche una speranza, al più una distrazione, un sogno senza meta"
(asroma.com)
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