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Sabatini: “A Roma hanno capito tardi il mio lavoro. I morti riscuotono più successo dei vivi”

Getty Images

L'ex ds giallorosso ha parlato anche della sua trattativa più esaltante, quella di Salah: "L’operazione sembrava impossibile e invece alla fine è arrivato"

Redazione

Walter Sabatini è stato il ds della Roma per cinque anni, nei quali ha portato nella Capitale veri e propri talenti ma anche qualche flop. Tra i giocatori che più hanno fatto bene ricordiamo Benatia, Marquinhos, Salah, Dzeko, Pjanic, Manolas, Alisson, Nainggolan e Lamela. In un'intervista a calciomercato.com ha raccontato la sua carriera da direttore sportivo, ricordando la trattativa che ha portato Momo Salah in giallorosso come la più esaltante: "Avevo intuito immediatamente che potesse essere quel tipo di calciatore capace di fare impazzire di gioia i tifosi della Roma. Io mi tuffai dentro con tutta la grinta che avevo in corpo. Andai a Londra a trattare con Marina Granovskaia e mi ero portato avanti anche con il suo agente. Ho vissuto quella trattativa come un golpe, l’operazione sembrava impossibile e invece alla fine è arrivato alla Roma”. 

Ricorda quando parlava della Roma spiegando la difficoltà di riconoscersi come persona fisica al di là del ruolo? 

“Sì, ero il ds del club in qualsiasi momento della giornata, qualsiasi cosa facessi”.

A Roma hanno capito tardi che lavoro aveva svolto e che patrimonio avrebbe lasciato al club.

“Normali dinamiche della vita, i morti riscuotono sempre più successo dei vivi. Ma da morti si sta bene, non è come dicono”.