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Rosella Sensi: “Con Totti hanno tirato troppo la corda, distrutto quanto fatto da noi”

LaPresse

L'ex presidente della Roma: "Si è preteso troppo da Francesco, senza dargli un ruolo, senza restituirgli quello che gli competeva. Era giusto riconoscergli quello che gli spettava e tenerlo in considerazione"

Redazione

L'addio di Francesco Totti alla Roma fa discutere il mondo del calcio. Anche Rosella Sensi, ex presidente del club giallorosso, ha voluto dire la sua ai microfoni di Rai Sport. Ecco le sue dichiarazioni:

“Totti ha messo la Roma davanti ai propri sentimenti, è un grande dolore che ho provato anche io, come dice Francesco è un po’ come morire, parla da romano, con profondo dolore nonostante il suo umorismo, per lui è una decisione più dolorosa che smettere di fare il calciatore. La "deromanizzazione” per me non ha senso, non è una scelta intelligente perché si rischia di spegnere l’entusiasmo dei giovani".

Parlando dei piani futuri della società, l’ex presidente della Roma dice: “Fatico a capirli, il business può viaggiare insieme ai sentimenti, un aspetto non esclude l’altro". Una battuta anche sul rapporto tra Baldini e Totti: “Non ricordo un particolare rapporto tra loro, Baldini non ha nemmeno ringraziato mio padre per l’opportunità che gli ha dato in passato, non capisco tutta questa antipatia nei confronti di Francesco nonostante la sua importanza, forse è una questione di caratteri e personalità, bisognerebbe chiedere a lui".

Un commento anche sul legame fra Totti e De Rossi: “Un rapporto ottimo. Come abbiamo durante l’addio di Daniele, l’abbraccio tra Totti, De Rossi e Conti sta a simboleggiare la romanità. Sono il motivo per cui tifare questi colori, il resto lasciamolo raccontare agli altri”

Nel finale dell’intervista, l’imprenditrice romana racconta anche un curioso aneddoto del passato per spiegare il rapporto tra Totti e Franco Sensi: "Una volta, mio padre prima entrare in sala operatoria volle a tutti i costi chiamare Francesco, che era in Corea per i mondiali, per sentire come stava”.

Successivamente Rosella Sensi ha parlato anche ai microfoni di Sky Sport. Ecco le sue dichiarazioni:

Lei ha fatto il contratto da dirigente a Totti, è una delle colpevoli...

Ma sono soddisfatta, ero molto convinta di quella decisione. Non può stare lontano dalla Roma. il suo è un sorriso malinconico, conosco il suo dolore. L'ho incontrato e l'ho abbracciato, per me è come un fratello minore. Non ha deciso a cuor leggero, lo conosco bene: dietro il suo sorriso ironico. c'è tanto dolore, staccarsi dalla Roma non è facile. Sono vicina anche a tutti i tifosi, che si stanno staccando da qualcosa che dava loro speranza.

Mancanza di empatia? Che idea si è fatta?

Si è tirata un po' la corda con Francesco, simboli ed eroi del calcio come lui ne sono rimasti davvero pochi. Si è preteso troppo da lui, senza dargli un ruolo, senza restituirgli quello che gli competeva. Era giusto riconoscergli quello che gli spettava e tenerlo in considerazione. Non so perché non è stato fatto, non sono nella testa degli altri, ma si è perso qualcosa di unico.

Baldini ha lavorato con sua padre, che idea si è fatta della mancanza di rapporti con Totti?

Quando mio padre era presidente, il rapporto che aveva con Totti era diretto, unico e speciale, non aveva assolutamente bisogno di mediazioni. Baldini poi è diventato ds, ma non ha mai sentito questa persona ringraziare mio padre e di questo mi dispiace. Penso sia un problema di carattere: quando si soffre una personalità come Francesco Totti, si manca di personalità.

Cosa si aspetta dall'ambiente?

C'è grande sofferenza, Totti rappresenta qualcosa di più. Cè sofferenza anche da parte dei tifosi. Non si parla solo di romanità e di deromanizzazione, che c'è stata ed è evidente. Si tratta di riportare i valori nel calcio, possono coincidere con il business. Ora si sono eliminati i valori nella Roma, ma è un mio limite: non capisco, oltre al business, i progetti del presidente Pallotta. Spero che li esponga al più presto.

Serata non semplice nemmeno per la sua famiglia.

E' stato un po' distrutta tutta l'eccellenza e la grandezza fatta da Franco Sensi, aveva reso la Roma importante nel mondo. Ora mi sento di dire che tutto ciò che è stato fatto da mio padre non c'è più.

Una confidenza su Totti?

Non mi ha detto nulla ma non abbiamo bisogno di parlare, ci conosciamo da tempo.

Un consiglio da dare a Pallotta in questo momento?

Non mi piace dare consigli, me ne sono stati dati giusti e sbagliati. Come ha detto Francesco, gli chiedo di essere presente. E di scegliere di chi fidarsi.