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La Roma si gode la vittoria. Florenzi: “Iturbe da applausi. Yanga-Mbiwa? Gol fondamentale”

Un 'rompete le righe' ufficioso per la Roma dopo la vittoria nel derby e il ritorno in Champions. I giocatori festeggiano e i tifosi celebrano i loro nuovi eroi: Iturbe e Yanga-Mbiwa. Diamo i numeri per semplificare: la doppietta di Totti...

Guendalina Galdi

"Sapevamo che serviva una vittoria, questa vittoria - ha voluto specificare nel post-gara Garcia - per chiudere la stagione e raggiungere la qualificazione diretta per la Champions". Oggi, il day-after del derby vinto che ha lanciato la Roma ai gironi della prossima Champions League, tifosi, giocatori, tecnico, staff e dirigenza si godono i tanto sospirati tre punti che hanno definitivamente ed aritmeticamente chiuso il campionato con 90 minuti di anticipo. E si può dire che la Roma ha raggiunto l'obiettivo nel modo più dolce ed in un colpo solo, grazie ai gol di Iturbe e Yanga-Mbiwa, aggiudicandosi stracittadina e Champions. Ribadite al polo opposto le sorti della Lazio che oltre ad aver perso il derby non è più sicura nemmeno del terzo posto che si giocherà domenica prossima contro il Napoli. Il posticipo non è servito alla squadra di Pioli ed ora, salvo spostamenti, avrà anche due giorni in meno rispetto ai partenopei per preparare la sfida decisiva del San Paolo. "Secondo posto: per noi minimo sindacale, per voi trionfo mondiale", così la Curva Sud ha salutato all'inizio del match i tifosi dirimpettai che qualcuno ha pensato stessero cuocendo il loro animale simbolo: l'aquila. Accolto come un presagio nefasto per la Lazio, insomma, ipotesi avvallata dal risultato finale che ha visto, proseguendo sull'onda della simbologia, soccombere le aquile sotto i colpi dei lupi. E dunque se il mercoledì è da leoni, il lunedì è da lupi.

Per la Lazio poi oltre al danno la beffa: dopo il triplice fischio non solo è cominciata la festa giallorossa e l'esodo biancoceleste, ma in tutto l'Olimpico ha risuonato l'inno della Lazio che ha fatto da colonna sonora all'euforia dei giocatori e dei tifosi della Roma, comunque noncuranti della sconosciuta sequenza sonora in sottofondo. Il 25 maggio 2015 sarà dunque ricordato anche come il giorno in cui sulle note di 'Vola Lazio vola', le speranze di sorpasso della squadra biancoceleste si sono schiantate al suolo, mentre a librarsi nuovamente verso i palcoscenici continentali è stata la Roma.

OSCAR A ITURBE E YANGA-MBIWA - Per La Grande Bellezza. Non se ne vorrà Sorrentino, ma è inevitabile che agli autori delle due reti di ieri venga riconosciuto il macroscopico merito di aver costruito la vittoria e di essere entrati di fatto nella Storia giallorossa. Iturbe, eletto migliore in campo, ha segnato il suo primo gol in campionato all'Olimpico, sotto la Sud, e prima di essere sommerso dai compagni e dall'urlo dei tifosi, si è tolto la maglia, è caduta qualche lacrima ed è venuto giù lo stadio. “Al gol di Iturbe - ha detto Alessandro Florenzi ai microfoni di Roma Radio - si è vista la mia esultanza perchè mi sono messo le mani in faccia, non ci credevo. Per quello che ha fatto Iturbe e per come ha lavorato per tutta la stagione c’è da fargli un grande applauso". Poi il turno di Yanga-Mbiwa, il goleador che non ti aspetti, protagonista dei numerosissimi sfottò che da ieri impazzano sul web e per le strade romane. "Mapou non segnava da quattro anni e mezzo - ha proseguito Florenzi - ed ha trovato il momento giusto per trovare questo gol fondamentale".

CREDICI, E LASCIA CREDERE - "Quando ho detto 'Vogliamo la vittoria', non era solo comunicazione" ha sottolineato Garcia dopo la gara. La Roma ci ha creduto davvero nella vittoria, mandando di traverso il paventato 'biscotto'. L'ha voluta e l'ha ottenuta, grazie alle strategie del tecnico giallorosso e agli interpreti in campo. Ma anche la Lazio per qualche minuto ha creduto che l'epilogo poteva essere diverso. Dopo il gol di Iturbe, infatti, Djordjevic (subentrato al posto di Mauri) ha riportato momentaneamente il risultato in parità. Esultando il minimo sindacale, l'autore del gol ha subito ripreso la palla per riportarla al centro del campo per permettere una veloce ripresa del gioco. Palla alla Roma e nel giro di pochi minuti è arrivato il raddoppio. Quel gol non ha avuto conseguenze, non ha fatto male, come un cerotto strappato in un sol colpo.

Così finisce, aritmeticamente, questo campionato giallorosso. "Avrò cose da dire, ma non stasera", ha rassicurato Garcia che dopo la gara è entrato nello spogliatoio ed ha fatto i complimenti ai suoi: “Vi rubo poco tempo. Ragazzi sono fiero di voi, veramente: siete non solo una grande squadra ma grandi uomini. Con le palle, avete orgoglio. Ma adesso potete fare una grande festa!!!. Arriverà, tra non molto, il momento giusto per i bilanci e per iniziare a progettare la prossima stagione. Anche De Rossi in modo colorito l'ha confermato che, secondo posto a parte, la squadra ha i suoi difetti; e su questi ci sarà da lavorare. Ma la base per ripartire è stata gettata ieri sera, quando la Roma è tornata Grande e Bella, ha vinto il derby, è entrata per il secondo anno consecutivo in Champions League senza passare per i preliminari ed ha chiuso i giochi per il secondo posto con una gara d'anticipo. Game Over.