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Roma, senti Dovbyk: “Voglio restare, ma tutto dipende dal nuovo allenatore”

Roma, senti Dovbyk: “Voglio restare, ma tutto dipende dal nuovo allenatore” - immagine 1
Le sue parole: "Ho un contratto di cinque anni e mi trovo davvero bene qui"
Redazione

Artem Dovbyk, riferimento avanzato dell'attacco della Roma e della nazionale ucraina, ha rilasciato alcune dichiarazioni sul proprio futuro nel corso del programma "Football School", lasciando intendere che molto dipenderà dalle scelte del prossimo allenatore giallorosso. “Non amo guardare troppo avanti”, ha detto il centravanti. “Sta per arrivare un nuovo allenatore: se mi farà capire che sono importante per lui e che punta su di me, allora ovviamente vorrò restare”.

L'ucraino ha ribadito il suo legame con l’ambiente:“Ho un contratto di cinque anni e mi trovo davvero bene qui: lo stadio, i tifosi, il supporto… tutto fantastico. Quando arriverà il nuovo tecnico, la situazione sarà più chiara”.

Sul campionato italiano: "Quando mi sono trasferito in Italia, non pensavo che ci sarebbe stata una differenza così forte. Mi aspettavo che i difensori nelle migliori leghe fossero all'incirca allo stesso livello. Ho giocato contro Barcellona, Real Madrid, Atletico e i difensori giocano più o meno allo stesso modo. In Serie A ci sono tre/quattro giocatori che ti corrono dietro contemporaneamente. Ho sentito molto questa differenza. Il difensore in un momento del genere non guarda la palla, il suo compito è prenderti in modo che tu non possa fare nulla. Certo, il VAR aiuta, ma dopo ogni partita esci e il tuo corpo è graffiato e contuso".

Sull'infortunio: "L'infortunio non è serio, riguarda l'adduttore e con 5-6 giorni il recupero sarà completato. Penso che avrò l'opportunità di giocare contro il Torino, magari non dal primo minuto ma credo che sarò in grado di aiutare la squadra".

La Roma deve assolutamente vincere. "Sì, possiamo solo vincere, così come il Venezia ha bisogno di una vittoria per rimanere in Serie A. Per questo spero che non sarà facile per la Juventus. Non dipenderà solo da noi, proveremo a fare il possibile per ottenere i 3 punti".

È stata una stagione difficile, in cui la Roma ha cambiato 3 allenatori. "All'inizio è stato molto difficile, ho deciso di trasferirmi alla Roma grazie a De Rossi. Avevo parlato con lui, del modo in cui lui avrebbe voluto vedermi giocare. Condividiamo la stessa idea di calcio. Ma dopo 4 gare c'erano rumors negativi intorno al club, c'era chi sosteneva che la squadra giocasse contro De Rossi, ma non era vero. La squadra è stata costruita per lui, gli acquisti sono stati fatti per lui, poi però è venuto Juric con uno stile di gioco completamente differente, molto simile a quello di Gasperini. Un gioco simile a quello dell'Atalanta, ma loro hanno costruito un progetto lungo anni, fatto su misura per quel tipo di calcio. Juric è venuto con una proposta di calcio che noi, come squadra, non potevamo semplicemente mettere in atto a livello fisico. Contro la Fiorentina abbiamo avuto l'esempio lampante di quanto bisogna essere pronti fisicamente, abbiamo perso 5-1. Lì ho capito quanto bisogna essere pronti per fare un certo tipo di calcio".

Su Ranieri: "Poi è arrivato Ranieri, che ha dovuto fare un lavoro più psicologico. Avevamo perso tante partite ed eravamo quasi in fondo alla classifica. È stato bravo a dirci tante piccole cose e a darci indicazioni che hanno poi portato la squadra a giocare diversamente. Abbiamo vinto tanti match importanti, ma quando cambi 3 allenatore in una stagione è difficile riuscire a raggiungere determinati obiettivi, soprattutto per me che sono un attaccante". 

Quali difensori ti hanno impressionato?"La Juventus ha due ottimi difensori come Bremer e Gatti, quando ci abbiamo giocato al ritorno Bremer era infortunato. Lui è molto forte, credo uno dei calciatori più tosti da affrontare, sono molto preparati. Ti seguono in ogni zona del campo. Contro la Juventus mi sono sentito molto in difficoltà".

Tutti gli allenatori che hai avuto alla Roma hanno chiesto alla squadra di servirti meglio. "Con il Girona la squadra era differente, avevamo un gioco molto più offensivo, fatto di esterni d'attacco come Savinho e Tsygankov, che cercavano costantemente di servirmi. Avevo tantissimi tiri a disposizione per ogni gara, qui invece molti di meno. Il problema è questo, devo utilizzare nel migliore dei modi un buon assist perché se non lo faccio, probabilmente non ricapiterà. Abbiamo guardato le statistiche, prima della sfida con l'Atalanta, Ranieri ci ha mostrato come loro siano primi in Italia per chance create sui cross in area di rigore. E i risultati si vedono con Retegui, che sta facendo una stagione fantastica".

Hai comunque segnato 17 gol alla prima stagione in Italia. "Guardo i migliori attaccanti del campionato come Lautaro, Thuram, Lukaku. Hanno segnato più o meno i miei stessi gol, ma non guardo questo. Non sono questi a determinare una stagione, ovviamente la gente si aspetta tanti gol dopo la stagione al Girona. Ma le aspettative restano aspettative, io cerco di dare tutto quello che posso e cerco di sfruttare ogni singola occasione che mi capita. Mi sono adattato e ho fatto esperienza in questo campionato, mi sono abituato anche a giocare in uno stadio differente da quello a cui ero abituato. Giochi davanti 70mila persone ogni weekend, è differente, la pressione è diversa. I tifosi sono completamente diversi. La stagione è buona, ho comunque fatto 12 gol in Serie A nella mia prima stagione a Roma. Spero di farne di più in futuro".

Rimpiangi di aver scelto la Roma?"No, nessun rimpianto, è stata una mia scelta. Al Girona avrei giocato la Champions, ma ci sono state anche delle cessioni importanti che, in termini realizzativi, avevano garantito 11 assist per miei 11 gol. Dopo una stagione del genere hai bisogno di fare un salto di qualità, non ho più 20 anni, dovevo fare uno step. Ci sono state trattative con l'Atletico, che sono poi fallite, credo per delle questioni tra i direttori sportivi. Credo che qualcuno non mi volesse davvero. C'era anche il West Ham e alcuni club dell'Arabia Saudita. Ma ho voluto continuare in Europa. Perché non ho scelto la Premier? De Rossi è stato un fattore determinante per me, ho seguito il mio intuito. Anche il West Ham era un'opzione interessante ma non ho rimpianti. Ora con la Roma ci sono possibilità di ottenere la Champions League".

Come ti stai trovando con Ranieri?"Un tecnico con grande esperienza, grande intelligenza e molto attento ai piccoli dettagli. Prima del Milan ci ha mostrato video, dicendo: 'vi faccio vedere un video di Castellanos in Lazio-Juventus, dove lui ha provocato il difensore e poi è stato colpito da Kalulu, che è stato espulso'. Nella sfida col Milan, Mancini ha avuto la stessa situazione con Gimenez. Queste piccole cose fanno la differenza in queste partite. Abbiamo giocato 19 partite senza perdere, ha stravolto la stagione".

Su Gasperini come nuovo allenatore?"Onestamente non ho idea di chi sarà il nuovo tecnico. Ho letto alcune news, ma non posso affermare con precisione. Credo sia qualcosa di segreto".