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Rezza ritratta: “Diaconale? Non rifarei quella battuta, ma il calcio difficilmente ripartirà”

Queste le parole del professore: "Siamo ancora nella Fase 1. Bisognerà valutare tutte le condizioni"

Redazione

Il prof. Giovanni Rezza, direttore del dipartimento malattie infettive dell'Istituto Superiore di Sanità, è intervenuto ai microfoni di TMW Radio per tornare sulla dichiarazione di ieri dove, da tifoso della Roma, si augurava ironicamente la fine del campionato. Queste le sue parole: "Diaconale ha preso sul serio una battuta (ride, ndr). Sapendo quello che avrebbe detto qualche ora dopo non avrei fatto quella battuta. E' un argomento molto sensibile in Italia, quindi è chiaro che la decisione va ponderata. La gente stando a casa passerebbe anche del tempo con il calcio. Più avanti si può valutare una riapertura a porte chiuse. Siamo ancora nella Fase 1, poi sarà da valutare se ci saranno le condizioni. Il problema è che è molto complicato a pensare a dei controlli. Dovrebbero effettuare dei tamponi e servirebbe un protocollo molto stretto. La vedo dura attuarlo, ma è da valutare. Sarà una decisione difficile. Non siamo noi a decidere la riapertura dopo il 3 maggio. Noi possiamo dare solo delle indicazioni su come comportarsi".

Questa invece l'intervista a Centro Suono Sport.

"Non mi aspettavo tutto quel clamore mediatico: la mia era una semplice battuta per sdrammatizzare un clima molto teso, visto che qui siamo focalizzati h.24 su un'emergenza senza precedenti. Mi dispiace sia stata strumentalizzata in quel modo. La risposta di Diaconale mi ha sorpreso e rischia di incitare anche una parte della tifoseria in un momento così delicato, non ne sentiamo il bisogno. Auguro il meglio a Diaconale e alla sua squadra, così come a tutte le altre, ma il calcio ora non è prioritario e difficilmente ripartirà in queste condizioni"

Il campionato riprenderà?

"C'è un lockdown completo al momento, quindi non ci saranno deroghe eccezionali per nessuno, compreso il calcio, dopo il 3 maggio vedremo cosa accadrà. La decisione spetterà all'UEFA e poi ai governi nazionali e alle varie istituzioni calcistiche nazionali. Qualora si prenda in considerazione la ripresa del calcio, servirà un protocollo di sicurezza estremamente rigido"

Il protocollo FIGC?

"Il protocollo sanitario della FIGC credo sarà prima discusso col comitato scientifico nazionale. Noi non abbiamo ancora visto nulla. Non sappiamo ancora se con la ripresa di alcune attività produttive dal 3/5 in poi ci sarà anche il calcio, ad oggi non è previsto. Certamente servirà uno screening costante di tutti i tesserati, di tutti gli atleti, di tutta la carovana calcistica, servirebbe prevedere una mappatura degli spostamenti, sinceramente mi sembra complicato. Vedremo cosa accadrà con la fase 2"