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Pellegrini: “Sognavo di alzare un trofeo con la Roma. Smalling mi deve una cena”

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Il capitano giallorosso aggiunge: "Mourinho è un allenatore che ha scritto la storia del calcio"

Redazione

Lorenzo Pellegrini fa da scudo. Da buon capitano. Il numero 7 romanista in esclusiva per Four Four Two, ha elogiato Tammy Abraham, che sta vivendo un momento non positivo alla Roma. Poi ha parlato anche di Mourinho e della gioia di alzare un trofeo europeo con i colori giallorossi. Queste sono le sue dichiarazioni.

Il capitano di Mourinho alla Roma. Com'è stato quando il club l'ha annunciato? "È stato eccitante, innanzitutto perché nessuno se lo aspettava. Non ne sapeva niente nessuno. Anche sul campo di allenamento, lo abbiamo scoperto praticamente nello stesso momento in cui la Roma lo ha annunciato. È un allenatore che ha scritto la storia del calcio, ha trasformato lo sport e fa ancora di tutto per continuare a vincere, è qualcosa che infonde in noi ogni giorno. È incredibile. Nell'ultimo anno e mezzo sotto Mourinho, ho avuto una nuova sensazione. Riesce a trasmettere emozioni da mettere poi in campo".

Quanto è stato emozionante vincere da capitano, con la squadra del cuore, la finale di Conference League, il primo trofeo europeo dopo 61 anni? "Tutto il percorso è stato speciale. Fin dall’inizio, abbiamo creduto di poter vincere. Ci siamo dedicati a questo. Vincere è stata la realizzazione di un sogno per me. Ho sempre sognato di alzare un trofeo con questa maglia e la scorsa stagione è stata la mia prima vera stagione da capitano. Essere riuscito a combinare queste due cose, la prima vittoria della mia carriera con la fascia da capitano con questa maglia, è stato veramente emozionante".

Le celebrazioni a Roma sono state speciali con il bus per la città… "Qualcuno potrebbe dire che tutta quella passione è venuta fuori dal fatto che la Roma non vinceva un trofeo da parecchi anni. Per me non è questo il caso, è la passione dei nostri tifosi che esiste solo qui a Roma, non altrove. Riuscire a celebrare una coppa, un gol, una vittoria con la stessa passione è unico. Questo è un club speciale".

Abraham è diventato un giocatore chiave fin dal suo arrivo lo scorso anno. Come si è ambientato? "Tammy è stato molto coraggioso, alla sua età. Non giocava sempre al Chelsea, ma quando lo faceva andava bene e aveva appena vinto la Champions League. Accettando la Roma ha accettato una sfida e si è messo alla prova. Con il giusto lavoro e la giusta mentalità, può diventare uno dei migliori attaccanti del mondo, ha un potenziale incredibile. La scorsa stagione ha prodotto numeri impressionanti. Oltre ad essere un grande giocatore, stare con lui nello spogliatoio è un piacere: è vitale per il nostro gruppo".

Sembra che tu abbia un gran rapporto con Smalling. Lui continua a segnare dai tuoi calci di punizione… "Gli ho chiesto di recente dove mi avrebbe portato fuori a cena, quest’anno gli ho già fatto tre assist. Abbiamo detto: ogni tre assist, una cena fuori. Una cena top, però! Lui è eccezionale, così positivo, un grande dentro e fuori dal campo".

Lorenzo Pellegrini, tra i finalisti della Goal 50, ha parlato anche a goal.com. Ecco le sue parole.

Il gol più emozionanate?"Di gol emozionanti ne ricordo abbastanza, sicuramente quelli nei derby. Un altro emozionante è stato quello contro il Leicester. Mi viene in mente quello anche un po' per rimarcare la cavalcata e la vittoria finale della Conference League".

Un'ovazione che ti ha reso orgoglioso?"Quella che ho particolarmente nel cuore è quella nel derby vinto 3-1 con il mio gol di tacco. Venivo sia io che la squadra da un momento abbastanza difficile, c'era una partita da vincere. Una gara difficile e sentita come il derby, è stata una di quelle che ricordo con più piacere".

Che avversario vorresti affrontare?"Ce ne sono tanti. Sicuramente sono un fan di Messi e quindi vorrei giocare contro di lui, per me sarebbe un'emozione".

Una leggenda che ti ha ispirato?"Questa è una domanda facile per me, perchè ogni ragazzo romano che è cresciuto, con la mia età o quasi, ha avuto questi due punti di riferimento: Francesco (Totti, ndr) e Daniele (De Rossi, ndr). Hanno un po' indicato la via a tutti i bambini romani innamorati della Roma. Un altro giocatore di cui ero innamorato da bambino era Ronaldinho".