Dopo l'inibizione di trenta giorni per Guido Fienga, decisa ieri dal Tribunale Federale in merito alla caso distanziamento sociale nella sfida del San Paolo con il Napoli, il Ceo della Roma è intervenuto da Trigoria in conferenza stampa per presentare Pedro e per approfondire le tematiche di stretta attualità giallorossa. Queste le sue parole: "Siamo felici di presentare in maniera ufficiale Pedro come nostro calciatore. Quando ha scelto la Roma e ha detto di sì siamo stati particolarmente contenti, perché è inutile sottolineare come sia un giocatore che, non solo in Serie A ma in tutti i campionati ha vinto più di tutti in tutte le competizioni ufficiali. E' questo non è soltanto un punto di merito che ci interessa sottolineare, ma anche uno dei motivi per cui ha scelto la Roma: avere uno come lui in squadra significa inserire spirito vincente e competenze che vogliamo importare nella nostra società e nella squadra. Sono particolarmente contento di come Pedro si è inserito, anche perché uno dei compiti che gli abbiamo affidato non è solo quello di fare bene in campo, ma anche quello di insegnarci quelle capacità e quei valori su cui ha fondato la sua carriera e i suoi successi".
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Fienga: “Fonseca resta, Dzeko è il nostro capitano. Paratici ora solo un avversario” – AUDIO – FOTO – VIDEO
Queste le parole del CEO giallorosso: ''Caso Diawara, un errore in buona fede. Abbiamo il diritto di difenderci''
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Partirei da una domanda di stretta attualità: la sconfitta a tavolino con il Verona. Gravina ha detto che ci sono poche speranze per il ricorso della Roma , anche il presidente della Corte di Appello della FIGC ha commentato l'episodio. Cosa si sente di dire a riguardo?
L'episodio è chiaramente basato su un errore fatto da noi in buona fede. Un errore però che non ha arrecato alcun vantaggio alla Roma, nelle intenzioni. Non portava a inserire alcun giocatore in più, alcun giocatore che non era stato tesserato, come l'episodio del Sassuolo citato da molti. Sono due episodi diversi. Sulla base di questo riteniamo che la Roma ha quantomeno il diritto di difendersi. Certo: sentire che sentire organi federali e il presidente della corte che dovrà giudicare si esprimono in anticipo rispetto al giudizio che dovrà emettere, ironizzando anche un po' sulla questione, ci lascia un po' sorpresi perché sembra quasi che il diritto alla difesa sia compromesso o reso inutile. Partire da subito dicendo che non c'è nessuna chance vuol dire assimilare l'errore al dolo, che giuridicamente non è detto che sia cosi. Ci dispiace per quello che abbiamo sentito, riteniamo di avere un legittimo diritto a difenderci e che il caso del Sassuolo è totalmente diverso. Speriamo in un giudizio sereno e indipendente, esattamente con lo stesso rispetto con cui rispettiamo organi federali e giustizia.
Sono arrivati i Friedkin, la Roma cerca un diesse. Su questo argomento ci sono tanti rumors, si parla di Paratici e ci sono indiscrezioni anche del futuro di Fonseca. Cosa risponde sulla posizione dell'allenatore e sulla ricerca del nuovo direttore sportivo?
Chiariamo subito il tema allenatore. Fonseca non è mai stato e non è un tema aperto per la società. Fonseca è il nostro allenatore, con lui abbiamo fatto partire un progetto lo scorso anno, un progetto che prevedeva una squadra giovane con un tecnico giovane con molte qualità e che doveva imparare il nostro campionato, oggi partiamo con un anno di esperienza in più. Non capiamo perché ci sia già questa discussione aperta. Non è e non è stato mai un argomento aperto. Per il direttore sportivo: il ruolo di diesse è chiaramente una posizione vacante per il club. Quanto prima sarà una posizione che dovrà essere ricoperta da chi consideriamo più competente e allineate con la filosofia del club e con quella del nuovo azionista. Una filosofia basata sulla crescita di nuovi talenti affiancati nella crescita da giocatori così esperti come Pedro. Ho sentito il nome di Paratici e credo sia fortemente irrispettoso fare commenti per rispetto nei confronti suoi e della società dove lui lavora. Paratici è il direttore sportivo di un nostro avversario e tale resta. Anzi, speriamo di batterlo domenica e quindi di salutarci semplicemente. Non ci sono altre situazioni.
Su Dzeko lei ha detto che sarebbe rimasto il capitano della Roma fino a quando lo avesse voluto. A cambiato idea su questo e come riparte Dzeko dopo la cessione sfumata in extremis?
Siamo coerenti: Dzeko è il nostro capitano, siamo felici che sia il nostro capitano e che resterà il nostro capitano. Conosciamo il valore e la professionalità di Dzeko. Siamo sicuri che se domenica entrerà in campo darà il suo massimo e speriamo che questi rumors possano spingerlo a dare il massimo. La Roma su Dzeko ha avuto sempre una idea e quella è rimasta.
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