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Roma, il muro è crollato: 16 gol presi in 8 partite nel 2020. Adesso tutti in ritiro?

LaPresse

Era dal febbraio 2013 che i giallorossi non subivano tre reti per due gare di fila. Stamattina a Trigoria faccia a faccia tra squadra, tecnico e dirigenti

Redazione

Nel 2020 la Roma è virtualmente sparita, scrive Massimo Cecchini su gazzetta.it. Otto partite e 5 sconfitte, con un pareggio e 2 sole vittorie, una peraltro inutile perché arrivata in Coppa Italia, dove poi c'è stata l'eliminazione.

Appare evidente che la difesa - anche per via dello scarso filtro davanti a sé - è l'ombra di quello che era in autunno. I gol subiti sono 16 in 8 match. Più di due reti a partita nel sacco e, dopo il Bologna, è stata la prima volta dal febbraio 2013 che la Roma ha subito tre reti per due gare di fila. Sette anni. Se Smalling e Mancini sono in chiaro calo di rendimento, il problema arriva anche dagli esterni di difesa, dove ormai non c'è più nessun padrone del ruolo. Santon è rimasto il giocatore in grado di alternare buone prove (vedi derby) a cali altrettanto immediati. Spinazzola è un altro equivoco. Prima pronto ad essere sacrificato per Politano, poi tornato (bene) titolare, quindi in difficoltà col Sassuolo e infine di nuovo in panchina, anche perché a destra rende meno che a sinistra, dove dovrebbe regnare incontrastato Kolarov. Quello d'inizio stagione, però, perché il giocatore visto col Bologna ha fatto comprendere i motivi del recente accantonamento da parte di Fonseca (e non era mia successo da quando è in giallorosso) a vantaggio di Spinazzola. E come se non bastasse, lo screzio con i tifosi nella ripresa ha contribuito a rendere il quadro ancor più malinconico, tanto più che al serbo è stato appena prolungato il contratto per un altro anno.

Con queste premesse, la squadra stamattina si rivedrà a Trigoria per un faccia a faccia con tecnico e dirigenti. Non è escluso che possa prendere corpo l'ipotesi di un ritiro in sede, anche se sarebbe fatto soprattutto per placare la piazzi, visto che alla bontà di decisioni del genere non crede nessuno. Ma il calcio è questo, e una Roma in crisi, adesso, non pretende di riscriverne le regole.