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Roma Femminile, Thestrup: “Giocare nella Capitale è un onore. Abbiamo tanto potenziale”

LaPresse

Queste le parole della calciatrice romanista: ''Il nostro movimento si sta sviluppando nella maniera giusta ''

Redazione

Amalie Thestrup, calciatrice della Roma Femminile, ha rilasciato una lunga intervista sul profilo Instagram di Generation Amazing, parlando della situazione Coronavirus e dell'esperienza in maglia giallorossa. Queste le sue parole:

Sulla situazione attuale

Penso che sia una situazione impegnativa per tutti, ovunque nel mondo, non abbiamo mai vissuto un’esperienza così. Vivo la solita routine, cercando di avere giornate il più normale possibili; mi alleno tutti i giorni, sono in contatto con i preparatori atletici della Roma che ci hanno mandato un programma specifico. Cerco di vivere il più normale possibile in questa situazione che è sicuramente poco normale; stare a Copenaghen con la mia famiglia rende le cose forse un po’ meno complicate perché la loro vicinanza mi permette di avere un atteggiamento positivo.

Su come sta vivendo la lontananza dalle compagne e sulla Roma

Mi mancano molto Roma e la Roma. Mi sento spesso con le mie compagne e spero di rivederle presto ma per il momento possiamo comunicare solo così. Venire a Roma è stato un sogno che si realizzava, ho sempre voluto giocare all’estero. Per me giocare per questa squadra è un onore e sono estremamente felice della scelta. Lo stile di gioco italiano mi piace molto e penso faccia per me. La nostra squadra ha veramente tanto potenziale, vogliamo competere per i primi due posti, per andarci a giocare la Champions League. È da lì che ripartiremo quando tutto tornerà alla normalità.

Sull'esperienza in nazionale

La cosa più bella che puoi fare da giocatrice è rappresentare la tua nazionale nel mondo. Ora il nostro obiettivo è sicuramente quello di qualificarci per gli Europei. Spero di continuare a rappresentare la mia nazionale anche in futuro.

Un messaggio da lanciare alle giovani

Per raggiungere gli obiettivi, nel calcio ma anche nel resto della vita, bisogna credere in sé stessi e in quello che si è capaci di fare. Se non si crede in sé stessi nessuno può farlo al posto nostro. Un’altra cosa è lavorare tanto, perché i risultati non arrivano se non si lavora duro.

Sulla più grande sfida che ha avuto in carriera

È successo quando avevo vent’anni e giocavo per una squadra danese. Dopo un ottimo primo anno iniziai a trovare difficoltà, sentivo che non c’era più fiducia in me, giocavo poco. Quindi presi la decisione di cercare una squadra dove potessi giocare con più continuità. È stato davvero difficile scegliere, avrei rischiato di scendere di categoria e ogni posto dove sarei potuta andare sarebbe stato comunque visto da tutti come un passo indietro. Nel calcio purtroppo se fai un passo indietro nessuno ti garantisce nulla. Alla fine la scelta è stata quella giusta e mi ha anche portato a capire che avrei potuto lavorare di più. Probabilmente è grazie a questo episodio se gioco per la Roma oggi. Nella vita si affrontano grandi sfide, ma se si crede in sé stessi si possono affrontare tutti gli ostacoli che la vita pone davanti.

Su quello che sarà il futuro del calcio femminile da qui a dieci anni

Penso che il calcio femminile si stia sviluppando nella maniera giusta, ogni volta che c’è una Coppa del Mondo notiamo che il movimento cresce sempre di più. La Roma è un ottimo esempio di come in poco tempo, in due anni, un club possa riuscire a diventare protagonista nel panorama internazionale. In giro per il mondo ci sono ancora tante cose da fare, bisognerebbe soprattutto migliorare il tipo di condizioni riservate alle giocatrici. In futuro sarebbe bello per una calciatrice focalizzarsi solo sul calcio, senza dover pensare al lavoro per mantenersi.