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Roma, debiti e necessità di plusvalenze: ecco cosa c’è di vero
Finora abbiamo un solo bilancio a disposizione che è quello del 2023-2024. Quello successivo sarà in miglioramento, ci sarà un debito minore ma le cifre esatte non possiamo saperle perché la Uefa non conteggia tutto il debito consolidato e toglie tante voci che potranno entrare e scorporare dal debito. Lo stesso vale per quest’anno: il debito effettivo sarà inferiore a quello dei bilanci societari. Ad oggi tolte queste spese "virtuose" tra vivaio, investimenti strutturali, calcio femminile e altro la Roma dovrebbe avere una perdita di 100 milioni tra i due esercizi. L'Uefa ha chiesto di restare a-60 almeno per non subire sanzioni, bisogna quindi recuperare i 40 dei precedenti esercizi più quelli dell'attuale esercizio che sarà in perdita visto che la Roma ha generato pochissime plusvalenze. Difficile oggi stabilire una cifra ma potrebbe anche avvicinarsi ai 100 milioni paventati. I ricavi che si possono migliorare non saranno eclatanti e quelli possibili derivati dalla qualificazione in Champions andrebbero conteggiati nel prossimo esercizio. Il main sponsor migliorerebbe di poco rispetto al precedente. Ci sarà quindi un debito da sanare e per recuperare i tre esercizi in debito sarà quello di vendere i giocatori come fatto dal Napoli in passato e ora da Milan e Juve. Questo ovviamente complica anche il mercato attuale dove non si possono inserire altri carichi che poi potrebbero non generare plusvalenze come fatto con Wesley o come sarebbe per Sancho che alzerebbe tanto anche i costi degli stipendi di rosa.

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