forzaroma news as roma Roma, debiti e necessità di plusvalenze: ecco cosa c’è di vero

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Roma, debiti e necessità di plusvalenze: ecco cosa c’è di vero

Francesco Balzani
Francesco Balzani Collaboratore 

 

Come scritto poco sopra non è corretto dire che il debito sia solo -60 milioni sui 3 anni: il -81 milioni riguarda il 2023/24 (un solo esercizio) e quello dell’anno in corso è simile. Oggi siamo già intorno a -140 milioni. Ricavi da sponsor, tv o merchandising non risolvono: sono entrate già presenti che non hanno evitato i -80 / -60 milioni. L’unico modo per rientrare è generare plusvalenze, cioè chiudere in attivo cedendo giocatori. La plusvalenza su un valore infatti è il solo utile che ti aiuta a coprire la perdita al contrario del semplice ricavo. Tradotto? Se vendi Dovbyk a 35 milioni ha un utile di poco inferiore ai 10 milioni. Se vendi Ndicka o Svilar 40 hai un utile di 40 visto che è stato preso a zero. Stesso discorso per Pellegrini o il Romano di turno mentre per Koné andresti a coprire quella cifra vendendolo il prossimo anno a circa 55 milioni.  Entro giugno 2026 devi arrivare a -60 milioni per rientrare nei parametri UEFA. Senza stadio di proprietà e senza ricavi stabili da Champions (pur arrivandoci andrebbe conteggiato nel bilancio successivo), è difficilissimo. L'unico modo sarà generare plusvalenze, per questo sarà utile il lavoro di Gasperini e magari l'esplosione di qualche giovane del vivaio. L’unica via è vendere bene almeno un titolare (probabilmente due) ma importante sarà l'utile del ricavo derivato da plusvalenza. Quindi: 100 milioni di plusvalenze sembrano l'extrema ratio e forse una previsione troppo pessimistica, ma la necessità di salutare almeno un big sono quasi certe.