"Il “figlio del vento”: questo il soprannome di Caniggia, dovuto alla sua velocità. La tecnica e la capacità di dribblare avversari non gli mancava, così come l’abilità di servire i compagni con cross precisi. Tutto questo spinse la Roma a versare la cifra di 13 miliardi di lire pur di strapparlo all’Atalanta, dove aveva collezionato 85 presenze e 26 gol in Serie A. Nella Capitale poté disputare appena 15 presenze e siglare 4 gol, prima di essere sospeso per 13 mesi. Il motivo? Un test dopo Roma-Napoli dove l’argentino risultò positivo alla cocaina. Saltò tutta la stagione 1993-94 e quando terminò il periodo di squalifica andò al Benfica.

