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Roma, Amedeo Carboni: “Per Mourinho la strategia delle parole è fondamentale”

Roma, Amedeo Carboni: “Per Mourinho la strategia delle parole è fondamentale”

L'ex difensore giallorosso ha detto la sua sulla Roma dello Special One, sul progetto del nuovo stadio e anche su Gonzalo Villar

Redazione

Amedeo Carboni, difensore giallorosso tra il 1990 e il 1997, è intervenuto oggi a Centro Suono Sport nella trasmissione "Parametri Zero". Ecco la sua intervista completa.

Quali sono le prime impressioni di questa nuova Roma di Mourinho?

"Mi sembra che questa Roma stia crescendo bene. Quando si fanno dei cambiamenti così importanti gli inizi non sono mai facili, c'è un allenatore nuovo con una mentalità vincente. Secondo me i primi sei mesi non saranno facili, ci sono tanti motivi per adattarsi a cose nuove. I presupposti per fare delle cose importanti ci sono".

Mourinho è uno che usa la comunicazione per dare dei messaggi importanti ai propri giocatori come ha fatto ieri nella conferenza stampa su Pellegrini, quanto è importante per un giocatore sentirsi esser tirato in causa in questo modo?

"Dipende molto dal carattere del giocatore, la tattica delle parole di Mourinho è fondamentale per la sua squadra. Lui a volte critica per voler stimolare il giocatore perciò dipenderà molto dal giocatore".

Ora ti stai occupando in Spagna di ristrutturazione degli stadi, secondo te qui in Italia riusciremo a superare i problemi di impiantistica nei diversi stadi visto anche che a Roma lo stadio lo inseguiamo da tantissimi anni?

"In Italia ci sono più burocrazie a livello architettonico rispetto alla Spagna e questo limita le ristrutturazioni di alcuni stadi. Oggi gli stadi nei maggior campionati d'Europa sono diversi da quelli che abbiamo in Italia".

Meglio provare una ristrutturazione totale del Flaminio oppure meglio trovare una nuova aerea dove far sorgere un nuovo impianto?

"Calcolando che il proprietario della Roma è americano lui vorrebbe uno stadio di proprietà, è anxhe vero che creare uno stadio fuori dalla città scatena una serie di problemi anche dal punto di vista dei collegamenti. Io cercherei prima di tutto di trovare una soluzione per lo Stadio Olimpico, investire soldi per abbassare il campo e togliere la pista oppure che la Roma e la Lazio facciano un campo nuovo però se non sei una squadra di alto livello investire tanti soldi per lo stadio non è facile".

Tornando a parlare di calcio giocato, cosa ne pensi di Villar?

"L'importante è che il giocatore abbia fatto vedere che ha delle doti. Ha avuto alti e bassi la scorsa stagione ma fanno parte della carriera di un giocatore. Io credo che dipende anche dal giocatore stesso.L'allenatore deve pensare alla migliore formazione da mettere in campo. L'importante è che il giocatore abbia fatto capire che può stare a determinati livelli".

Sei d'accordo sulla cancellazione della regola dei gol in trasferta?

"Quando c'è qualcosa di nuovo c'è sempre qualcuno che ha paura, qualcuno che vuole tornare alle vecchie regole, chi è contento. Secondo me bisogna partire come è successo con il Var. Il calcio va avanti, se escono fuori delle nuove proposte si provano e se nonvanno bene si ritorna indietro. Io sono d'accordo per provarlo e vediamo la reazione".