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Spalletti: “Fare un gol contro il Real cambierebbe tutto”, Perotti: “Ce la giocheremo” – AUDIO – VIDEO – GALLERY

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"Fare quest'impresa può veramente cambiare quella che è la nostra storia" ha dichiarato il tecnico toscano alla vigilia della sfida con il Real. Sulla stessa scia anche l'argentino: "Sappiamo che non sarà facile ma in una partita di calcio...

Redazione

A poco più di 24 ore dal big match di Champions League tra Real Madrid e Roma, il tecnico giallorosso Luciano Spalletti è intervenuto in conferenza dalla sala stampa del Bernabeu per rispondere alle domande dei giornalisti presenti. Al suo fianco, come di consueto in occasione delle gare europee, anche un calciatore: questa volta è il turno di Diego Perotti.

Perotti, qual è il tuo segreto italiano? Qui in Spagna hai giocato bene, ma hai avuto tanti problemi. In Italia, fra Genoa e Roma, sei rinato.

Non ho segreti. La verità è che sono arrivato al Genoa e mi sono trovato bene, senza avere gli infortuni avuti in Spagna. Stessa cosa anche a Roma. Segreti non ci sono, sono contento di poter giocare senza infortuni.

Perotti, nella prima parte di campionato avevi segnato un solo gol. Da quando sei arrivato a Roma già 2 gol e qualche assist, sei stato decisivo per le sorti della squadra. Dipende dal gioco e dalla posizione che ti ha trovato l'allenatore o è casuale perché comunque hai i gol nel tuo repertorio?

Ho sempre detto che fare più gol è una cosa che dovevo migliorare perché sono un attaccante. Sono arrivato, mi hanno fatto giocare subito e mi sento bene. E' vero che la mia capacità è sempre stata più quella di fare assist, ma mi piacerebbe fare più gol.

Perotti, hai visto la scorsa partita del Real Madrid in cui Cristiano Ronaldo con 4 gol?

E' un giocatore che ha segnato moltissimi gol, ha sempre giocato nella sua carriera, non ha mai avuto infortuni. Lo ammiro molto.

Perotti, ti leggo un commento fatto su un social: "Perotti è questo di adesso? Dove si era nascosto?". Hai ancora margini di miglioramento? Cosa è cambiato, cosa è scattato?

Credo che uno può sempre migliorare. Sono qua per imparare con il mister e con questi grandissimo giocatori che ho al mio fianco. Devo fare più gol, là devo migliorare e sono qua per farlo. Ho ancora abbastanza da dare, spero di farlo alla Roma per tanti anni.

Perotti, l’anno scorso al Bernabeu lo Schalke si è ritrovato in una situazione simile a quelle della Roma. Pensate di avere possibilità?

Sì, mi ricordo bene della partita di cui parli. Noi siamo venuti qua per segnare almeno due gol, se riusciamo a segnarne di più è meglio. Sappiamo di avere delle opportunità. Domani ce la giocheremo, in una partita di calcio può succedere di tutto. Abbiamo vinto 7 partite di fila segnando moltissimi gol, quindi domani faremo il possibile per vincere.

Perotti, cosa ti dà grande fiducia per domani? Ti ho visto convinto di poter fare una grande partita.

Io nella mia squadra ho sempre tantissima fiducia. Credo che aver vinto 7 partite su 7 giocando bene e facendo molti di gol è un punto di riferimento per noi. Sappiamo che domani dobbiamo fare almeno 2 gol. Sappiamo che non sarà facile ma in una partita di calcio tutto può succedere.

Spalletti, qualche pensiero a quanto successo qua 8 anni fa ci è andato?

Sono due situazioni diverse. E' chiaro che quello è un piacevole ricordo, che fa dei massaggi alla testa e alla mente. Però ci sono pochi calciatori per fare questo riferimento dell'altra volta. Quello che diventa importante è che i giocatori sappiano che qualsiasi partita dipenderà dalla loro forza che metteranno in campo. Questo è un po' più difficile perché c'è il risultato dell’andata che ti penalizza, ma non devono pensarci. Se il discorso va in funzione del fare 3 gol diventa difficile, ma nel calcio si verificano altre cose. Ci sono dei risvolti psicologici che diventano fondamentali durante la partita. Questa è una partita in cui dobbiamo pensare a fare un gol. Se riusciamo a fare un gol poi dentro la testa ti si ribalta e si vede la partita in maniera diversa. Il pensiero deve andare lì, dobbiamo fare un gol. E' chiaro che loro avranno più vantaggi perché hanno la possibilità di stare in equilibrio con il risultato dell'andata. Però noi dobbiamo pensare a fare un solo gol perché dopo cambierebbe tutto.

Spalletti, si vocifera da queste parti che ci sarà una conduzione tecnica italiana. Se bussassero alla tua porta cosa faresti?

Ti ringrazio, è carino sentire questo ma è meglio rimanere sull’importanza del momento. Sono cose belle da sentirsi dire, a leggere che ti vuole questa o quell'altra squadra. Quello che diventa fondamentale è che veramente può cambiare quella che è la nostra storia è fare quest’impresa qua. Il resto viene dopo.

Spalletti, questa forse è la partita più importante da quando sei tornato. Quanto ti è mancata l'adrenalina in questo periodo di riposo forzato che hai vissuto?

Essendo padrone della mia vita è sempre una scelta quella che vai a fare. In questo caso mi è piaciuto perché quando mi hanno contattato ho dato la mia disponibilità. Chiaro che poi ci sono risvolti che ti creano dei problemi, che ti determinano qualche volta delle arrabbiature o delle pressioni. E' un gioco bello, è una scelta di vita che ho fatto. Spero di starci dentro e conviverci fino a che posso.

 

Spalletti, una parte dei tifosi spera che la Roma esca dal Bernabeu in maniera dignitosa visto il recente passato della squadra. Questa è una posizione che lei condivide o che trova completamente sbagliata?

In questo momento qui la trovo sbagliata. Bisogna mandare messaggi alla nostra squadra ben chiari. Tutti quelli che fanno il mio lavoro sono esigenti con la propria squadra, chiedono molto. Io vado un po' più in là, di solito chiedo l'impossibile. Vedendo la mia squadra anche ieri allenarsi mi sembrava che fosse disponibile a chiedergli qualcosa di più. Se è così è una cosa possibile, per cui si va attraverso quella strada. Poi ci sono gli eventi della partita che determineranno il discorso finale. Attualmente noi non dobbiamo avere la debolezza di pensare che si giocherà per perdere, è una cosa bruttissima da accettare. Chi vedo oggi che la pensa in questa maniera qui non si allena nemmeno, non è che non gioca, neanche l'allenamento fa.

Spalletti, Dzeko le sembra un giocatore in debito di fiducia o ha problemi tattici nel tipo di gioco che lei sta facendo ultimamente?

Dzeko sta facendo il suo lavoro in maniera corretta. E' chiaro che poi ho fatto delle scelte che sono dipese da me, non dal suo rendimento. La squadra ha giocato bene per cui non tutto quello che ho scelto è stato sbagliato. Lui ha caratteristiche un po’ diverse da quelle che sono state le ultime scelte a livello tattico. Pensando alla partita e pensando al vantaggio del Real Madrid, che giocherà in maniera un po' più chiusa, Dzeko ha possibilità in più di darci una mano in funzione di quello che deve essere il nostro comportamento. Lui ha solo una strada: quella di farmi vedere che può fare molto di più di quello che sta facendo.

Spalletti, non ci sarà Rüdiger, Nainggolan non è al meglio. Visto che dovrà fare una partita in attacco, tatticamente cambierà qualcosa rispetto a quanto visto fino ad ora?

Il discorso riguarda Dzeko. Sì, è possibile che parta dall'inizio perché c'è da fare qualcosa di più sotto l'aspetto del tentativo di andare a penetrare dentro un'organizzazione difensiva, lui ha le caratteristiche per essere uno che forza le situazioni.

Spalletti, parla di partita offensiva. Non ha paura della striscia positiva dei gol di Cristiano se lasciate troppo spazio all'attacco del Madrid?

In funzione di Ronaldo non è che c'è solo la striscia positiva dei gol... Il calciatore in se stesso ha grandissime qualità. Loro se entrano in campo e hanno la possibilità di giocare di rimessa come succede, noi dovremo forzare qualcosa, come succederà, perché il risultato dell’andata ci penalizza troppo per quello che si è visto in campo. Dà ovviamente vantaggio. Tornando a quanto visto in campo, noi nei dettagli siamo stati sfortunati. Le intenzioni che abbiamo avuto in quella partita andavano premiate di più. Saranno le stesse, andremo a giocare la partita come abbiamo fatto in quella precedente.

Spalletti, lei ha bei ricordi qui... Cosa prenderebbe da quella Roma che venne qui a vincere 2-1?

Il paragone va sul fatto che quella era una squadra che giocava da un po' di tempo insieme e che aveva consolidato un'idea di gioco, che aveva sottoscritto, che aveva condiviso. Nel fare questo ruolo qui è meglio fargli vedere dove si vuole andare, che loro riconoscano dove si vuole andare. Se poi dentro i comportamenti ritrovano anche le proprie qualità diventa tutto più facile. Quella Roma lì veniva da qualche anno di sostanza, questa da sole 9 partite. Però poi è stato un migliorare continuo, ci sono margini importanti. Si fa interessante il modo di pensare di questa squadra.

Spalletti, cosa ha trovato El Shaarawy a Roma e in Spalletti? Che magia ha in mente per domani?

Ha trovato l'entusiasmo di una piazza e di una città che trasferisce ai suoi calciatori tutto quell'amore e quell'affetto per starci comodo. I calciatori a Roma sono sul divano, se fanno le cose seriamente vengono percepiti in quella maniera lì e gli viene dato molto. Stephan è uno di questi. In me non ha trovato nessun capello sicuramente (ride, ndR). Lui è un ragazzo che ha voglia e volontà. Ha fatto tutto da solo, è venuto a Roma mettendosi in discussione perché nell'ultimo periodo non è stato all'altezza della sua qualità. Lui questo lo sa. Parlando anche con il suo procuratore prima che venisse, aveva le idee ben chiare su quello che doveva essere il suo comportamento, su quella che era la sua ricerca, su quella che sarebbe stata la disponibilità che lui ci dava. Ha fatto tutto da solo. Io gli faccio i complimenti, è un calciatore forte italiano che noi possiamo avere a disposizione anche per Conte.

Spalletti, bisognerà alzare la linea difensiva esponendosi. Domani ci dobbiamo aspettare una Roma più sfrontata e più coraggiosa?

Passa tutto da lì ora, qualsiasi partita ora passa da lì. Nel nostro calcio c'è stato un cambiamento radicale, si gioca più palla a terra, si assomiglia di più al calcio spagnolo. Poi se dai il pallino al Real Madrid diventa difficile perché sono loro che fanno le scelte e tu ti devi adeguare. Sono già forti, se poi scelgono loro il tuo adeguamento tu non puoi essere di quel livello là. Il tentativo lo faremo, non sarà facile ma bisogna avere il coraggio di proporre le proprie azioni, le proprie idee e le proprie intenzioni. Attraverso quello poi trovi qualche spazio in più quando non riescono a trovare e a comandare il gioco, qualche spazio in più per riuscire a importi. E' semplice il discorso, si vede durante l'allenamento: c'è l'esaltazione nel possesso della palla, nella confidenza e si trovano molte qualità che disturbano l'avversario. Passa tutto da lì. Noi abbiamo calciatori che possono tenere la palla. Abbiamo qualità individuali.

Cosa pensa di Zidane?

Io del lavoro svolto non posso dire molto, non è che l'ho visto lavorare sul campo. Mi sembra che delle idee le abbia trasferite al suo team, il pensiero va a quella è stata la personalità ed il carattere del calciatore quando giocava. Ha fatto vedere di essere un top in tutto: si ricordi quello che è stato e poi riesca a farlo capire ai calciatori e di conseguenza sarà tutto facile per lui. Questi grandi calciatori hanno dei vantaggi essendo stati dei leader: conoscono già molte cose, che io invece ho dovuto imparare frequentando quei luoghi lì. Ma sono stato fortunato perché ho avuto a che fare con altrettanti campioni che mi hanno dato delle notizie importanti.

Domani la Roma dovrà cercare di aggredire l’avversario? Quanto è diverso questo Real con il rientro di Bale?

Non bisogna fare confusione. Dobbiamo andare e fare la partita. Aggredire cosa vuol dire? Concedere sempre campo all’avversario e stare con i piedi sulla linea di metà campo? Non possiamo farlo. Ma saper scegliere quali sono i momenti in cui andargli addosso e invece gli altri in cui bisogna aspettare e sacrificarsi anche un po', chiaramente questo me l’aspetto. Noi dobbiamo essere convinti di poter fare la partita. All’andata è finita per 2-0. Se penso agli episodi del controllo di palla di El Shaarawy che è arrivato dal portiere e non è stato di 10 centimetri più corto, che poteva fare gol, dell'altra situazione mezza e mezza... ce ne sono stati almeno 4 o 5. Secondo me poteva essere totalmente ribaltata. L’interpretazione della partita è stata quella corretta. E' chiaro che il pensiero e la tua convinzione può determinare il risvolto di questo piccolo episodio. Noi lì non siamo stati molto bravi visto che gli episodi poi ci sono girati a sfavore, ma quel ricordo può darci più fiducia per questo. E' successo questo, ma se noi avessimo fatto quello sforzino mentale in più può darsi che quelle cose non sarebbero successe. Ora non dobbiamo commettere quell’errore lì di aver timore che non si può andare più in là, è proprio questo che tu abbia in pratica quel vantaggio. Se tu lo pensi possibile oppure no. Bale? È un giocatore che sa fare tutto, che sa rientrare e dare una mano alla squadra, aggredire gli spazi, ha grande piede e forza, fa gol in tutti i modi. Diventa facile fargli i complimenti. Se proprio bisogna dispensare elogi preferisco farlo dei miei calciatori che stanno facendo molto bene e non degli avversari.