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Ranieri: “Fonseca sta facendo un grandissimo lavoro. La Roma si ama”

L'ex tecnico giallorosso: "All'addio di De Rossi mi sono emozionato anche io, meritava una cosa del genere. Ha tutte le carte in regola per diventare un grande allenatore"

Redazione

Giornata dedicata agli allenatori, quella di SkySport che ha oggi passato un'ora insieme all'attuale mister della Sampdoria, Claudio Ranieri. L'ex tecnico giallorosso ha ripercorso insieme a Massimo Marianella gli highlights della sua carriera. Nell'intervista spazio anche per il mondo Roma, con alcuni aneddoti sulle sue esperienze passate nella capitale. Di seguito le dichiarazioni dell'allenatore testaccino.

De Rossi allenatore?

Era già un allenatore in campo. Ragazzo serio e intelligente che conosce il calcio. Giocare e fare l'allenatore poi è un mestiere differente. Ha tutte le carte in regola però per farlo. Non dimentichiamoci che il papà è allenatore e saprà dargli dei consigli molto adatti. Daniele, nel giorno del suo addio, meritava una cosa del genere.

Sull'addio di De Rossi.

E' stato anche il mio di saluto alla Roma. Mi sono emozionato. Faccio questo lavoro per le emozioni che mi dà. Finché ci sarà questo sentimento, continuerò.

Sulla chiamata della Roma nella scorsa stagione.

Sono stato sempre tifoso della Roma, fin da bambino. Poi sono diventato giocatore e allenatore. Dentro di me c'è sempre quel bambino, tifoso di questa squadra.

Su una foto con la maglia della Roma e su quella col nipotino Orlando a Trigoria.

Per la prima credo che fossero i primi anni Settanta. Sulla seconda, mio nipote Orlando venne a trovarmi quel giorno a Trigoria, giocò con Totti e con Cristian per tutto il giorno.

Su Roma-Samp del 2010 e lo scudetto perso con l'Inter

Non credo che un allenatore sbagli sempre. Nel primo tempo vincevamo 1-0 e abbiamo sbagliato diversi gol. Se si fosse chiusa la prima frazione sul 3-0 adesso parleremmo di qualcosa completamente diverso. poi ci furono le due invenzioni di Antonio Cassano per la testa di Pazzini. Doveva andare così. Non credo nella stanchezza. Avevamo fatto una grande rimonta all'Inter, quando stai in quei momenti non pensi alla stanchezza ma ti lasci trasportare dall'euforia. Nel primo tempo abbiamo avuto le occasioni per chiudere la partita. Nella ripresa il doppio gol ci ha tagliato le gambe.

Cosa ha rappresentato per le Agostino di Bartolomei? Un pensiero sulla piazza di Roma.

Non tutti sanno che Agostino era più giovane di me, però io avevo la macchina e lui no. Lo prendevo e andavamo insieme al Tre Fontane a fare gli allenamenti della Roma. Agostino è sempre stato un ragazzo introverso e mi è dispiaciuto per quello che è successo. Mi ha spezzato il cuore. Sono un tifoso di vecchia data della Roma. La squadra si ama, qualsiasi cosa faccia va amata, aiutata e supportata. Sono contento, da tifoso, che Fonseca stia facendo un grandissimo lavoro. Sono contento di come si è calato nel calcio italiano, rivedendo le sue idee. Sta facendo grandi cose.