Sei partite alla fine del campionato. Le ultime speranze scudetto si sono volatilizzate nello scorso turno, quando la Roma è stata fermata sul pareggio dall'Atalanta. Ora, però, c'è da blindare il secondo posto dall'attacco del Napoli, e i giallorossi devono farlo da subito, dalla sfida di domani sera contro il Pescara di Zeman. Alla vigilia del match, mister Luciano Spalletti è intervenuto in conferenza dalla sala stampa di Trigoria.
news as roma
Spalletti: “Terremo duro fino in fondo. Napoli? Calendario più facile” – AUDIO – FOTO – VIDEO
Le parole del tecnico giallorosso alla vigilia della sfida contro il Pescara: "Alla fine trarremo le conclusioni. Non vogliamo darla vinta ai nostri detrattori"
Ecco la trascrizione integrale della conferenza stampa di Luciano Spalletti:
"Innanzitutto si fanno i complimenti alla Roma Primavera di De Rossi per il risultato raggiunto, che non è il primo. Nonostante gli siano state cambiate delle squadre, da più anni De Rossi allenatore ha fatto vedere il suo valore e la sua qualità. Siamo vicini al dolore della famiglia di Michele Scarponi".
E' stata una settimana lunga, questo ha permesso ad alcuni giocatori di allenarsi in maniera specifica. Come sta Emerson? Avere tutto il gruppo durante la settimana può essere decisivo in questi 40 giorni prima della fine della stagione?
Emerson fa vedere di essere quasi guarito. Deve fare degli allenamenti in maniera continuativa per raggiungere il top e magari rifare anche qualche partita, però è a posto. Siamo contenti di quello che è il risultato attuale. Allenarsi con quasi tutta la squadra è sicuramente un vantaggio perché far venir fuori allenamenti di qualità di permette poi di andare a toccare i tasti giusti con delle frequenze, dei ritmi e delle scelte che assomigliano alla realtà. Fare allenamento in 22 in campo è sempre meglio perché hai la possibilità di lavorare sul concetto di squadra, dell'assieme, della qualità di chi hai davanti. E' un valore in più. Abbiamo avuto questa settimana piena. Chiaramente quando hai tanto tempo bisogna saper alternare. I giocatori si devono allenare ma devono anche recuperare. Noi abbiamo cercato di fare quello che è corretto fare. Quando hai più giorni a disposizione è un beneficio per la squadra e per il lavoro.
Quali sono le insidie di partite come quella di domani in cui ci si trova davanti squadre quasi retrocesse?
Le insidie sono molte. Prima di tutto perché non esiste mai una squadra che parte male e finisce malissimo, avendo poi sempre gli stessi risultati. Si vedono che ci sono dei momenti in cui il grafico cambia notevolmente, dove vengono fatte delle prestazioni importanti e dei risultati che nessuno si aspettava, come è successo anche nelle ultime domeniche. Poi c'è una valutazione obiettiva della squadra che hai davanti. Secondo me il Pescara è una buona squadra in generale, è una squadra che ha passato anche dei buoni periodi non facendo risultato. La stessa cosa la dicevamo dell'Empoli che perdeva sempre, però gli si vedeva quel target di squadra, quel modo di stare dentro che era un lavoro quotidiano dell'allenatore in cui loro credevano perché lo eseguivano bene. Il risultato non gli dava merito per quella che era la qualità del lavoro, però poi sono stati premiati. Lo si è visto anche col Crotone. Il Pescara ha diversi ex. Ultimamente mi sembra che Zeman abbia anche modificato qualcosa del suo modo di fare. Ho visto una squadra meno sbarazzina, ha tentato di apportare delle modifiche. Ritornano bassi, fanno queste vampate di contropiede e di ripartenza forte ma non stanno al di là della metà campo per 90', lasciando campo alle squadre. Fra le cose che aveva dato a vedere, ha mantenuto un po' il meglio e ha cercato di apportare modifiche a quello che gli creava più difficoltà. Le insidie ci sono sempre. La partita d'andata me la ricordo bene, abbiamo fatto una fatica enorme. Siamo stati bravi, probabilmente abbiamo usato la migliore qualità di alcuni nostri calciatori, però complessivamente è stata una gara molto articolata.
Il temperamento, le motivazioni, la fame di vittoria della squadra. Quali elementi possono fare la differenza nella corsa al secondo posto tra Roma e Napoli, calendario a parte?
Gli elementi sono diversi. Secondo me una squadra come la Roma o come il Napoli deve contare sulle proprie qualità, su quello che sarà il premio a fine campionato. È lì che esibiremo la pagella del nostro lavoro. Forse è l'obiettivo più importante nel corso di una stagione, ovvero capire che squadra sei diventata quando arrivi in fondo. Noi abbiamo la possibilità di finire bene questo campionato, nonostante il Napoli probabilmente abbia un calendario un po’ più facile, come avete scritto più volte. Però noi siamo una squadra forte, e anche loro lo sono. Abbiamo la possibilità di fare la nostra corsa. Noi abbiamo portato quasi in fondo un campionato dove abbiamo avuto delle difficoltà in alcuni momenti e abbiamo anche rallentato, ma non siamo mai andati indietro. Bisognerà vedere quello che riusciamo a fare in questo ultimo pezzo di campionato, che è corto e che diventa importantissimo. Siamo nelle condizioni, visto che non ci sono altre competizioni, di poterci allenare bene come dicevamo prima e di farlo nel migliore dei modi, perché abbiamo una qualità importante e quindi possiamo fare un risultato importantissimo.
[fncgallery id="611999"]
Zeman ha parlato bene di lei, ha detto che il problema della Roma non è Spalletti ma il fatto che ci sia un progetto che prevede sempre dei cambiamenti nella rosa. Anche questo è alla base dei suoi dubbi sul futuro?
Io con la società ho parlato, ho un contatto diretto, ho accettato di lavorare con quella che era e che è la Roma. Ci lavoro con tutto l'entusiasmo possibile. Come dicevo prima, il risultato finale determinerà molto. In queste partite può cambiare quella che è l'idea che ti sei fatto dell'altro e viceversa. Siamo tutti concentrati a tenere duro fino in fondo. L'obiettivo è tenere duro fino in fondo, non darla vinta a a nessuno, a quelli che in alcuni momenti ci hanno detto 'tanto non ce la farete', 'è il momento dei processi', 'voi siete dei mediocri'. Noi terremo duro fino in fondo, poi ci si incontrerà e si trarranno le conclusioni finali. Fare male per 3 o 4 partite di fila sarebbe veramente una cosa nuova per quello che ha fatto vedere la Roma. Noi quando siamo partiti abbiamo fatto discorsi anche su quello che saremmo riusciti a costruire. Secondo me questa squadra ha fatto vedere una linearità di modo di lavorare e di risultati, dovendo comunque superare delle difficoltà. Dobbiamo finire così. Abbiamo queste ultime partite e non dobbiamo assolutamente abbassare la guardia di un centimetro. Vogliamo giocarci questa posizione importantissima. Si fanno tanti discorsi, ma nelle ultime 10 partite mi sembra che la Roma ne abbia vinte 8, pareggiata una e persa una. Noi vogliamo finire così, vogliamo andare avanti così. Poi in fondo ci si confronta. Se questo sarà il risultato, ovvero di quello che è stato l'andamento di tutto l'anno, secondo me tutti abbiamo fatto il nostro dovere, il nostro lavoro al massimo. Abbiamo messo dei contenuti importanti nel nostro tragitto, nella nostra costruzione, per capire che squadra siamo diventati. C'è la possibilità di lavorare in maniera importante in futuro.
Fazio ha detto che il pareggio contro l’Atalanta non cambia nulla perché la Roma resta una squadra forte. E' questa la mentalità giusta per preparare la sfida contro il Pescara o il pareggio contro l'Atalanta ha un po' cambiato tutto?
Ha detto che è una squadra forte, e che nonostante abbia sbagliato un tempo della partita noi rimaniamo convinti che possiamo vincere la prossima gara. Questo immagino volesse dire. Rimaniamo convinti di poter continuare ad avere una sostanza importante di risultati, che credo ci sia come si vede dai numeri che ho detto prima. Noi tentiamo di andare a vincere la partita, tentiamo di andare a proporre quella che è la nostra qualità di giocatori e di gioco. Non sarà facile come ho detto prima, ma non solo in questa partita, anche in quella successiva. Fazio è una bell'atleta, una bella persona, è un calciatore importante per la Roma.
Cosa pensa della VAR? E' favorevole o no?
Sì, io sono favorevole. Chiaramente ci sono delle situazioni dove diventa fondamentale e diventerà poi facile tirare le conclusioni corrette. Ce ne sono altre che rimarranno sempre dubbiose. La forza del contatto, dell'impatto, non riusciremo a valutarla, anche se riguardandola e sezionandola qualcosa di più si capirà. In generale io sono favorevole. A volte si vedono dei calci di rigore dati dove non c'è alcun tipo di contatto, dove il difensore non tocca l'attaccante. Quelli sono brutti da accettare. Nelle situazioni 'mezze e mezze' un po' di dubbio rimarrà, ma la percentuale sarà molto inferiore.
© RIPRODUZIONE RISERVATA