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Perrotta: “Grandissimo lavoro di Spalletti, prima del suo arrivo la Roma era allo sbando”

"E' stato molto bravo, poi è chiaro che se fosse arrivato qualche mese prima avrebbe lottato di più per il secondo posto o addirittura anche per vincere lo scudetto"

Redazione

A margine del convegno '40 anni in 90 minuti', in scena all’università Luiss di Roma, l'ex centrocampista della Roma Simone Perrotta si è soffermato sulla stagione dei giallorossi, esaltando in particolare la figura di Luciano Spalletti. Queste le sue parole:

Spalletti ha fatto un grandissimo lavoro. Prima che arrivasse la Roma era una squadra allo sbando che non aveva nemmeno la possibilità di raggiungere il terzo posto, lui è riuscito a rimetterla sui binari giusti. E’ stato molto bravo, poi è chiaro che se fosse arrivato qualche mese prima avrebbe lottato di più per il secondo posto o addirittura anche per vincere lo scudetto. Un consiglio a Totti? Sarebbe indelicato da parte mia, e poi è un ragazzo talmente intelligente che saprà come gestirla nel migliore dei modi”.

L'ex giallorosso ha poi parlato ai microfoni di ReteSport: “Voto alla Roma? Se la prendiamo da inizio stagione dico 6, per la seconda metà di stagione è invece abbastanza alto, se facciamo una media è un bel 7. Spalletti? Da fuori non è facile giudicare, alcune sfumature non possono essere colte. E’ migliorato nella comunicazione, lo vedo molto più maturo. L’esperienza all’estero conta, un tecnico che riesce a cambiare così una squadra in difficoltà gli si deve dare atto della propria forza. I suoi pregi? Riesce a dare sempre un’identità precisa alle sue squadra, trasferisce ai giocatori il grande entusiasmo che ha nel fare le minime cose. Ha tirato fuori il 100% anche da Totti, lo ha stuzzicato nell’orgoglio ed ha fatto sì che sfoderasse delle prestazioni che ha nel repertorio nonostante i 40 anni. Non mi piace menzionare i difetti”.

Cosa manca alla Roma per arrivare a vincere qualcosa?

Credo manchi una solidità economica, se ti confronti con la Juve che può rifiutare 100 milioni per un suo giocatore e andare anche a comprare un giocatore da 40 diventa difficile. La squadra della Roma ha una base forte, ma poi non hai la possibilità per prendere quei giocatori di cui hai bisogno, credo la differenza stia lì. Strootman? Da fuori sembra che sia un calciatore che ti aiuta, anche negli allenamenti. Sembra uno che ha l’attitudine giusta nei confronti del lavoro, al di là delle qualità tecniche che sono sotto gli occhi di tutti".