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Pellegrini: “Col Porto una battaglia, servono i tifosi. Passare il turno cambierebbe la stagione”

LaPresse

Le parole del centrocampista giallorosso sulla gara di domani sera contro il Porto

Redazione

Il centrocampista della Roma LorenzoPellegrini ha rilasciato alcune dichiarazioni all'emittente radiofonica Tele Radio Stereo. Queste le sue parole sul momento giallorosso e la sfida di domani sera contro il Porto.

L'improvvisa popolarità dal derby non l'ha cambiata. Sono aumentate le pressioni?

E' stato tutto più semplice dal derby in poi. L'anno scorso è strato un anno particolare, ho dovuto fare i conti con nuove emozioni, sensazioni e non è stato semplice e si è visto in campo. Siamo fuori quello che siamo dentro il campo: un po' di discontinuità cercando sempre la metà che io non sono riuscito a trovare perché potevo fare molto meglio. Quest'anno dal derby è stato tutto più semplice grazie al calore della gente che per noi è essenziale. Giocare con i tifosi che ti incitano e più semplice ed è una spinta in più per noi.

Una definizione della Roma?

E' una grande squadra con una grande società che ha dentro dei grandi uomini. E' una società che deve tramite il proprio progetto porsi degli obiettivi sempre più grandi non da raggiungere in un mese ma costruendo la propria casa, col proprio stadio. una pietra alla volta: le cose fatte piano sono quelle fatte meglio. Bisogna porsi degli step e raggiungerli sempre e poi superarli. Può diventare una delle squadre più importanti in Europa.

La sua collocazione in campo?

Cerco di essere sempre disponibile per qualsiasi ruolo. Sinceramente trequartista mi vedo un pochino di più, sono più libero di movimenti Da mediano o da mezzala ti devi dividere il campo a destra o a sinistra. mi piace anche fare il mediano quando giocavamo a due o da mezzala il ruolo da cui sono partito.

Se si rimproverasse alla squadra di non essere consapevole di quanto è forte lo accetterebbe?

Sono un po’ in disaccordo. Il campo lo viviamo tutti i giorni, conosciamo le qualità dei compagni. Quest’anno abbiamo sbagliato tante volte, e in alcuni momenti potevamo anche evitarlo, non ci nascondiamo. Il 7-1 lo rigiochi cento volte non finisce mai così. Dobbiamo migliorare tutti quanti. Questa squadra è fatta di ragazzi giovani, si deve crescere e acquisire esperienza, tutti quanti me compreso. Non c’è mai stato un minimo dubbio sulle qualità di ognuno di noi, sappiamo di essere stati costruiti per stare in alto che è dove vogliamo stare. Abbiamo ampi margini di miglioramento.

Non pensa di poter migliorare sul numero di gol?

Assolutamente. è una cosa in cui devo migliorare. Al Sassuolo, al mio secondo anno, ho fatto qualche gol in più, lo scorso anno ne ho fatti solo 3. Lo so che quello al derby vale di più per voi, ma valgono tutti uno purtroppo (ride, ndr). Tutti abbiamo margini di miglioramento perché siamo tutti giovani, io voglio fare più gol perché a livello personale è un obiettivo.

Cosa succede in qualche momento di gara quando vi perdete?

Non penso sia un non ragionare da squadra, noi scendiamo in campo e nessuno pensa al proprio orticello. Il nostro obiettivo è vincere le partite o passare il turno contro il Porto. Poi è umano che in alcuni episodi negativi inconsciamente li accusi. Su questo dobbiamo lavorare. Magari a volte è successo che stai facendo una buona gara e per un episodio negativo ti spegni. Contro il Milan prendiamo gol in una situazione di gioco in cui io dovevo fare meglio, un episodio negativo che però non ci ha buttato giù. Abbiamo poi provato a vincere la partita, non a pareggiarla. La reazione di squadra se ce l’hai una volta è perché ce l’hai dentro. Non penso che questa non sia una squadra, io vengo qui felice di vedere tutti i miei compagni. Se un giocatore è in difficoltà, sono subito pronto ad aiutarlo.

Come state in vista di Roma-Porto? 

Vi assicuro che il Porto è una grande squadra. Non è livello top ma è grande squadra, sarà difficile. Sappiamo quali emozioni porta passare il turno, sono emozioni per tutta Roma e si sente nell'aria. Passare il turno cambia una stagione, nonostante le difficoltà che abbiamo trovato finora. La Coppa Italia è stato un episodio. In campionato vogliamo arrivare tra i primi quattro e ci siamo e in coppa vogliamo superare il turno. Martedì sarà una battaglia da fare tutti insieme. Troppo importante per noi arrivare allo stadio e trovare il il nostro tifo, una cosa che gli altri non possono capire. Un avversario prende forza se vede che i tifosi non sono con noi.

Un desiderio per un suo compagno di squadra? 

Per De Rossi. Tutti sanno quanto è importante per noi. Daniele potrebbe mettersi seduto in campo e sarebbe già importante. In questo momento, in cui deve stare attento agli infortuni, vorrei farlo stare bene. Così stiamo bene anche noi.

Zaniolo?

Nicolò è un ragazzo molto intelligente. Sa quello che gli sta accadendo, secondo me non gli succede mai niente  per caso. Si è meritato tutto questo e deve sapere che adesso per lui e tutto bello ma potrà esserci un momento difficile. Lì dovrà farsi trovare pronto e far vedere chi è ma per lui non sarà un problema: anche con la testa è come gioca.

Si sente un giocatore internazionale?

Non ho mai giocato in altri campionati. Non lo so, forse ce lo dirà il tempo giocando in nazionale. Quello a cui pensò sempre è venire qui ogni giorno con la voglia di migliorarsi e con la voglia di continuare a crescere: basta un attimo per fare un passo grande e poi cadere giù e perdere l'equilibrio. miglio. Mi godo i miei 22 anni e spero di togliermi tante soddisfazioni nella mia carriera.

Tanti capitani romani, ci pensa?

Ovviamente. Ci sono nomi pesanti nella lista, l’ho detto spesso però. Già essere qui è stare a casa. Io a Trigoria ci sono cresciuto, quando fai il settore giovanile poi ambisce sempre ad arrivare qui. E quando ci sei dentro ti rendi conto quanto è grande. Quante volte ho fatto questa strada con mamma e papà quando ero ancora un ragazzo. Adesso la faccio da solo, mi alleno sul Campo A, prima entravo dal terzo cancello. Sono emozioni grandi che vivo tutti i giorni e che sento prendo. E' un'emozione incredibile essere in fondo alla lista dei capitani.