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Pastore: “Con i tifosi del PSG legame fortissimo. Messi, non vedo l’ora”

LaPresse

L'argentino ha parlato soprattutto dell'arrivo della 'Pulga': "Abbiamo parlato molto e gli ho dato dei consigli su Parigi. E in nazionale glielo dicevo sempre..."

Redazione

Di Javier Pastore in questi giorni si sta parlando parecchio nell'ottica della trattativa con la società per la rescissione contrattuale, che l'argentino vorrebbe accompagnare con una ricca buonuscita. Il 'Flaco' è volato addirittura a Milano, nelle scorse settimane si è allenato con gli esuberi, nei giorni liberi non ha perso l'occasione per qualche 'gita' fuori porta, come quella in Francia per la presentazione del nuovo PSG. E a 'Le Parisien', oggi è stata pubblicata proprio un'intervista a Javier Pastore, che ha parlato soprattutto dell'arrivo di Leo Messi - suo amico e connazionale - a Parigi.

Avresti mai immaginato di vedere Messi al PSG?

Sapevamo che Messi stava bene al Barcellona, lì aveva tutto. Ma il giorno che abbiamo scoperto che poteva lasciare il Barca, ero sicuro che l'unico club dove poteva andare fosse il PSG. Per la città, la famiglia, il calcio e la squadra. Ho parlato con tutti, a Di Maria ho detto: 'Sono sicuro che succederà, non può andare da un'altra parte!".

Hai avuto la possibilità di parlare del PSG quando eravate insieme in nazionale?

Sì,ne abbiamo parlato tanto nei miei primi anni in nazionale. Il PSG era una novità, stava crescendo ogni anno, giocava in Champions, e Leo mi chiedeva molte cose. Ha visto giocatori che conosceva come Ibrahimovic, Dani Alves, Thiago Motta...

Il presidente Al-Khelaifi ti ha chiesto di provare a forzare per farlo firmare col PSG?

Sì, mi diceva sempre 'Chiedigli se vuole venire al PSG!" Ma è stata sempre una cosa per gioco, mai per mancare di rispetto al Barcellona.

Eri seduto vicino a lui al Parc des Princes il 14 agosto durante PSG-Strasburgo: cosa gli hai detto?

Abbiamo parlato un po' di tutto perché non ci vedevamo da tanto tempo. Gli ho assicurato che a Parigi sarebbe stato felice, che gli sarebbero piaciute la squadra e la città. Era lì solo da tre giorni e mi ha risposto 'È fantastico, sono felice. Non mi aspettavo di lasciare il Barcellona ma sono felice e voglio giocare'. Abbiamo parlato di Parigi, di dove avrebbe vissuto. Mi sono spostato quattro volte quando ero a al PSG, quindi gli ho dato un po' di consigli (ride, ndc). Gli è piaciuto anche il 'Parco des Princes', lo ha trovato bello.

Non vedi l'ora di vederlo con la maglia del PSG...

Come tutti! Volevamo vederlo tutti con un'altra maglia, quella del PSG! Sarà fantastico, tutto il mondo aspetta questa partita. Sarà il match più visto nella storia del calcio.

Ti rende orgoglioso vedere Messi giocare col PSG?

Sono orgoglioso perché è argentino, ma anche per tutto quello che ho vissuto al PSG. Ho cominciato a far grande questo club, sono migliorato insieme a lui. E vedere questa potenza oggi, con i giocatori migliori del mondo, mi dà un senso di orgoglio. Sono molto felice per Messi, il presidente e la società. Primadi firmare per il PSG nel 2011, Nasser me lo ha detto, che voleva portare a Parigi i migliori del mondo, creare la squadra più forte di tutte e quello era l'obiettivo.

Hai potuto anche stare un po' con il gruppo durante la sua visita recente a Parigi, come è stato?

C'è una grande atmosfera all'interno del gruppo, è bello da vedere. Quando lo vedi in prima persona è ancora più evidente. Ci sono molte personalità importanti ma alla fine quando sono tutti insieme, i ragazzi sono gentili e si vivono bei momenti.

Messi può essere un leader nello spogliatoio?

È un leader in campo, una cosa innata. Nel tempo è cresciuto, parla di più, aiuta i giovani. Quando l'ho conosciuto i primi anni era più calmo. Ora è cambiato ed è fondamentale che un giocatore come lui possa avere questo ruolo nello spogliatoio.

Come ti sei sentito quando i tifosi del PSG ti hanno applaudito prima della partita?

È stato eccezionale. Percepisco ogni giorno l'affetto della Francia e dei suoi tifosi. È molto più forte ora di quando ho lasciato il club. Il rapporto con i tifosi è anche più grande di prima. Sento che c'è un legame forte tra di noi. Anche quando cammino per strada, la gente che incontro viene da me e mi ricorda di una partita o un gol, fin dal giorno in cui sono arrivato.