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Pallotta: “Spalletti ha il nostro appoggio completo. Parlerò con Totti, aspetto una sua risposta”

Il presidente si schiera dalla parte del tecnico e poi parla del futuro del capitano: "Lui può rimanere come calciatore o come dirigente, fino ad oggi non ho avuto alcuna conferma da Francesco. Quando ci incontreremo, mi aspetto che mi dica quale...

Redazione

Totti sulla bocca di tutti. Dall'intervista andata in onda lo scorso sabato sera al TG1, i commenti e le analisi su quanto successo tra il capitano giallorosso e Spalletti si sprecano. Calciatori, allenatori, politici, attori, cantanti e chi più ne ha più ne metta. Mancava soltanto lui, James Pallotta, che si è aperto sulle pagine de "Il Corriere dello Sport": "Sono rimasto sorpreso dalle parole di Francesco - dichiara il presidente giallorosso apertamente -, ma allo stesso tempo ho capito lo sfogo dettato dalla frustrazione. Non mi aspettavo una cosa simile. Lui è un grande giocatore, ha fatto la storia della Roma, è una superstar e adora competere".

Tanti si sono chiesti dove fosse la società in questo terremoto. Dopo aver sentito Baldissoni parlare di "caso Totti mai esistito", ora è tutto più chiaro. La proprietà, infatti, si schiera totalmente dalla parte del tecnico: "Completo appoggio della società? Sì, assolutamente - afferma Pallotta -. Luciano è il nostro allenatore e, da quando è arrivato, sono cambiate in meglio tantissime cose". Parole al miele per Spalletti, che non finiscono qua: "E' un allenatore straordinario, uno dei cinque migliori al mondo, un grande professionista. Ha la possibilità di fare qualcosa di grande con questa squadra. Ha agito secondo un principio fondamentale: prima viene la squadra e nessun giocatore viene prima degli altri. Non è assolutamente vero che Spalletti ha mancato di rispetto a Totti, sono solo speculazioni".

A giorni James Pallotta tornerà a Roma e, inevitabilmente, uno dei primi incontri che dovrà affrontare sarà proprio quello con il capitano. "Parlerò con Totti, ma - seguendo fedelmente quanto detto e fatto da Spalletti - anche con gli altri. A dicembre, mi aveva detto che voleva continuare a giocare. Vedremo adesso". L'apertura per il numero 10, almeno a parole, non manca: "Lui può rimanere come calciatore o come dirigente, fino ad oggi non ho avuto alcuna conferma da Francesco. Quando ci incontreremo, mi aspetto che mi dica quale sarà la sua decisione. Si sceglierà in base al meglio per la squadra".

Il futuro? A prescindere da Totti, il presidente vuole a tutti i costi proseguire con Spalletti ("In ogni caso, Luciano è e resterà l'allenatore della Roma. Io lo voglio con me. Se finora c’è stata una decisione che non è stata errata, sicuramente è quella dell’ingaggio di Spalletti") mentre ci sono più dubbi su Sabatini, anche se "Mi piacerebbe se Walter restasse. Litighiamo spesso, ma subito dopo siamo amici come prima".

Un altro passaggio importante è qui, quando Pallotta prova a fare un bilancio di questa stagione. "Abbiamo buttato via troppo nella prima parte e non per colpa dei giocatori". Frecciatina a Garcia? Forse, ma non c'è tempo da perdere per stare a pensare: "Ora mi aspetto i risultati. Non raggiungere la qualificazione in Champions sarebbe la conseguenza della prima parte di stagione, di quelle undici partite senza vittorie. Ma i nostri piani non cambierebbero. Dobbiamo rinforzare la difesa. Un Messi, un Ronaldo o un Neymar alla Roma? Sono poche le squadre che possono permetterselo e non sono la ricetta assoluta per la vittoria".

Il rapporto di Pallotta con i tifosi giallorossi non è certamente dei migliori, ancora pesa quel 'fucking idiots' detto ormai quasi un anno fa. "Io con i nostri tifosi non ho alcun problema - risponde il presidente -. Il 99% dei nostri fan è totalmente appassionato, solo l'1% mi delude. Io non voglio mai deluderli". E lo Scudetto? Arriverà, prima o poi? "Ci penso tanto, è ovvio. L'esempio è la Juventus".

Un bilancio su quanto fatto dal 2012 in poi. "Naturalmente si poteva fare meglio", Pallotta ne è consapevole. "Però al tempo stesso non credo si possa nemmeno dire che abbiamo fatto male. Abbiamo centrar due volte la Champions, siamo in corsa per riuscirci anche quest’anno. E sono convinto che ce la faremo". Quindi il terzo posto arriverà, alla fine, almeno secondo il presidente. "Sì, questa è una bella squadra, il nucleo è forte e la direzione che abbiamo preso è definitivamente quella vincente. Non mi lascio contagiare da chi specula si di noi, perché questa non è la mia filosofia. Molti pensano che se non dico le cose pubblicamente vuol dire che non sto facendo nulla. Non è assolutamente vero. La Roma, come società, continua sempre a lavorare, anche a luce spenta, anche se non se ne parla".