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Nainggolan più vicino alla Roma. Garcia: “Conto molto su di lui per la prossima stagione”

Garcia, parole al miele per Radja Nainggolan: “È un giocatore su cui conto veramente molto per la prossima stagione. È una vera forza della natura, con una mentalità eccezionale ed il carattere del vincente: è un leader". Roma e Cagliari...

Guendalina Galdi

Toglietemi tutto, ma non il mio Ninja. O quasi. Il senso delle parole di Rudi Garcia, rilasciate nel corso di un'intervista a France Football, potrebbe riassumersi così. “È un giocatore su cui conto veramente molto per la prossima stagione“, ha dichiarato l'allenatore francese che ha elogiato il suo centrocampista ancora al centro del calciomercato giallorosso. “Per pressare e andare a prendere palloni dai piedi degli avversari esistono pochi giocatori come lui. È fortissimo nei duelli e possiede questa capacità di recuperare palloni e di ripartire sempre in avanti. La sua potenza è fenomenale e gli permette di essere sempre primo nel recuperare palloni per riprendere velocemente il possesso palla. In partita mette sempre molta intensità. I suoi marchi di fabbrica sono soprattutto questi: è un giocatore molto generoso, molto potente fisicamente ed in grado di difendere sempre anche avanzando. Ha un’energia incredibile, sul campo dà sempre tutto, gioca ad ritmo elevatissimo, caratteristica fondamentale per una grande squadra. È una vera forza della natura, con una mentalità eccezionale ed il carattere del vincente: è un leader”.

Un uomo importante dentro e fuori dal campo, dunque, e del quale la Roma non deve privarsi. Roma e Cagliari ancora lavorano, ma sembrano avvicinarsi sempre più e l'intesa potrebbe trovarsi intorno ai 17 milioni di euro, e senza contropartite tecniche poichè il club sardo (l'anno prossimo in B) intende soltanto monetizzare, certamente il più possibile, da questa operazione. "E' un giocatore fortissimo tecnicamente, bravissimo anche nell’ultimo passaggio - ha proseguito Garcia parlando del belga -. Inoltre diventa molto interessante quando si ritrova nell’area avversaria vicino alla porta. Se c’è un campo dove può ancora migliorare è proprio quello: deve trarre vantaggio dal suo tiro e della sua grande capacità di proiettarsi velocemente in avanti per segnare più gol e per fare più assist decisivi. Ha una grandissima capacità di tiro con il destro, ma anche con il sinistro, analizza perfettamente tutto ciò che succede attorno a lui e sa far guadagnare molti metri alla squadra con i suoi passaggi lunghi, trovando la profondità e la verticalizzazione nell’azione. È in grado di variare il gioco grazie alla qualità delle sue diagonali". Un leader per la squadra, un beniamino per i tifosi: "Ha 27 anni e molta gente lo scopre soltanto oggi - il rammarico di Garcia - ma comunque ha ancora molto talento da esprimere. È un giocatore su cui conto veramente molto per la prossima stagione”.

ASTORI, IBARBO E IL RITORNO DI BERTOLACCI - Con il Cagliari si continua a trattare anche per Davide Astori e Victor Ibarbo. Dall'incontro di questa mattina tra il direttore sportivo della Roma, Sabatini, e quello del Cagliari Capozucca è emerso un certo ottimismo per tutte queste operazioni che molto probabilmente saranno risolte a breve; il club giallorosso, inoltre, avrebbe chiesto anche informazioni su un altro rossoblù. Si tratta di M'Poku, attaccante classe 1992.

"Il mio futuro? Da domani ci penserò”. Così, ieri sera dopo la sfida tra Italia e Portogallo, Andrea Bertolacci ha parlato del suo destino che quasi sicuramente si tingerà ancora di giallorosso. La Roma lo rivuole per il centrocampo della prossima stagione, il Genoa lo lascerà andare a fronte di nuove entrate: il club rossoblù potrebbe avere anche uno tra Carbonero, Sanabria o Paredes.

QUEL 17 GIUGNO 2001 - "Affrontavamo un Parma fortissimo, con giocatori del calibro di Buffon, Cannavaro, Almeyda, Di Vaio. Tutto sarebbe stato tranne che una passeggiata”. E invece dopo i novanta minuti di quel Roma-Parma i giallorossi si sono cuciti sul cuore il terzo scudetto della storia. I ricordi di uno che esattamente 14 anni fa scese in campo si fondono con quelli dei tifosi che non smetteranno mai di celebrare quell'impresa. Vincent Candela ha ripercorso, in un'intervista al sito ufficiale della As Roma, quella giornata memorabile e la gioia esplosa nella città eterna per la vittoria del terzo titolo dei giallorossi. "Cosa ricordo? Senza dubbio la tensione che si respirava sul pullman nel pre-partita. Eravamo molto concentrati, alcuni proprio non comunicavano rimanendo in silenzio totale. Tipo Batistuta, che non pronunciò parola fino all’arrivo all’Olimpico. Un professionista esemplare anche in questi dettagli. Io in quella stagione mi sedevo sempre dietro, tipo come a scuola per chi si mette all’ultimo banco. Eravamo io, Totti e Montella. Quel giorno parlammo soprattutto di come scendere in campo e di quale atteggiamento adottare”. Candela ha parlato di una squadra unita, compatta, formata da grandi professionisti: "Eravamo una famiglia e come tutte le famiglie si vivevano momenti positivi, in cui tutto filava liscio e altri meno dove si discuteva. In qualsiasi famiglia si va d’accordo, ma allo stesso tempo i confronti non mancano. Fu così anche per quella Roma". I tifosi hanno ancora vivo il ricordo di quella giornata e non aspettano altro che vivere un nuovo 17 giugno.