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Nainggolan: “Che paura di contagiare Claudia. La quarantena? Con la Playstation fino a notte fonda”

Il belga si racconta in una diretta su Instagram con la moglie di Mertens: "Quando esco per fare la spesa posso essere infettato, mia moglie ha le difese immunitarie più basse. I casinò? Ho giocato anche 200 mila euro in poche ore"

Marco Prestisimone

Com'è la vita di Nainggolan durante la quarantena? A questa risposta ha provato a rispondere Kat Kerkhofs, presentatrice belga ma anche moglie di Dries Mertens, con cui Radja si è intrattenuto in una diretta Instagram per "Vier": "Ogni tanto dobbiamo rispettare le regole", dice ridendo. Sa bene che in Belgio spesso sono stati molto più attenti e critici nei confronti di qualche uscita di troppo ai tempi della Roma e, nonostante le smentite, il suo allontanamento dalla nazionale nasce anche da qui. "Ma io non vedo l'ora di riprendere le cose normali della vita. I giorni passano lentamente, a livello mentale è veramente difficile restare dentro casa". Lo scorrere del tempo è uno dei nemici e Nainggolan prova ad esorcizzarlo così: "Rispetto al solito gioco alla Playstation online di notte con gli amici, poi qui facciamo spesso un barbecue e poi ci divertiamo con qualche gioco da tavolo". E i momenti di svago nei casinò? Acqua passata, a giudicare le sue parole divertite: "Ora non gioco più, ma a volte ho lasciato lì dentro cifre grosse. Ventimila euro? Moltiplicalo per dieci volte. E in poche ore...". 

BELGIO E QUARANTENA - In questo momento inevitabilmente la forma fisica passa un po' in secondo piano: "Il Cagliari ci ha inviato l'attrezzatura per allenarci, come una cyclette che ho messo in terrazza. Ma la noia la fa da padrona. Giocare alla Play fino a notte fonda un problema per i miei ritmi? Ma in questo momento non c'è molto da fare e in questo modo il giorno successivo passerà molto più velocemente". Con i compagni quindi si "vede" online. Ma se dovesse sceglierne uno con cui passare la quarantena? Nainggolan non ha dubbi: "Preferisco essere in gruppo, mi manca quella sensazione di condivisione. Ma se dovessi scegliere un calciatore belga direi Fellaini. Con lui puoi divertirti parecchio e sentiresti anche delle storie folli. Adesso però non potrei visto che è stato contagiato dal virus". Degli allenatori meglio parlarne poco: quello che l'ha deluso più degli altri è stato Martinez, che non l'ha convocato per i Mondiali del 2018: "Ho apprezzato che sia venuto personalmente a dirmi che nel Belgio non avrei potuto avere lo stesso ruolo che avevo alla Roma, ma alla fine gli ho detto che le sue erano tutte scuse e che non riuscivo proprio a capire le sue motivazioni". Tornare in Belgio per la fine della carriera è un'ipotesi da scartare: "Non mi è mai venuto in mente, lì mi hanno dimenticato molto in fretta. Preferisco rimanere in Italia, ci sono stato per 15 anni e non sarebbe facile andarmene". 

CLAUDIA - Con l'emergenza coronavirus, anche le cure della moglie Claudia sono state necessariamente messe in pausa per fronteggiare la pandemia. Nei giorni scorsi anche lei aveva mandato un grido d'allarme ("È un momento difficile per noi pazienti oncologici, non trovo i farmaci"), ora è stato lo stesso Radja a raccontare la situazione: "Le persone che hanno altri problemi sono messi un po' da parte perché il coronavirus ora è il grande problema e si parla solo di questo. Gli ospedali li evitiamo e le terapie vengono ritardate. Per questo speriamo che tutto questo finisca il prima possibile perché Claudia ha un sistema immunitario debole". E le ripercussioni sono ovviamente sulla vita di tutti i giorni: "Sono spaventato, perché quando esco per fare la spesa posso essere contagiato. Torno a casa e ho paura di fare altrettanto con lei, ma sto attentissimo e quindi credo che sia andato tutto bene. Lei ha già attraversato il periodo più difficile della terapia, ora è in una fase di "conservazione". Solo il tempo dirà se il problema è stato finalmente risolto, ma le cose stanno andando nella giusta direzione". 

"ESEMPIO - Nainggolan non ha mai nascosto qualche vizio in più di tanti altri calciatori, ma non ha neanche mai nascosto il suo desiderio di essere un esempio prima di tutto in campo: "Il calcio è sempre stato un hobby per me e sono stato in grado di farlo diventare il mio lavoro. Ma provo a vivere il più possibile come una persona "normale". Le cose più importanti per me sono il raggiungimento dei miei obiettivi e l'educazione dei miei figli. A differenza di altri, non mi nascondo: ogni giorno può essere l'ultimo ed è per questo che voglio vivere al massimo". Divertente poi il botta e risposta nel finale della videochiamata: "La Ferrari meglio della Lamborghini, tra Messi e Ronaldo scelgo Leo. E preferisco dare piuttosto che ricevere". Poi la domanda più difficile, ma Radja non batte ciglio: "Se preferisco giocare un anno a calcio e vincere la Champions oppure 15 anni senza vincere nulla? Dopo questa quarantena ti dico altri quindici anni di calcio, se non ci fosse stata avrei detto un anno con un trofeo". Sempre sincero, alla sua maniera.