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Mourinho: “Mercato fantastico, anche se di reazione. Ma mi manca qualcosa”

Getty Images

Le parole del tecnico portoghese: "Questo qualcosa arriverà nell’estate prossima e potremo pensare in maniera diversa"

Redazione

Dopo la vittoria per 2-1 in Turchia della sua Roma contro il Trabzonspor, ha parlato il tecnico José Mourinho. Ecco le sue parole.

MOURINHO A SKY 

Vittoria bella e sofferta: quanto c’è di sofferenza in questa vittoria?
 C’era la pressione per una gara a eliminazione diretta e per un avversario che non è da Conference League. Si pensava fosse una partita facile, ma vedendo le squadre dei playoff di Champions ed Europa League non si capisce in quali competizioni sono. Partita difficile, loro sono una squadra di qualità ed esperienza, anche il pubblico ha giocato la partita e non è stato facile. La squadra è stata equilibrata, abbiamo avuto gambe forti, siamo stati solidi in campo. Nel secondo tempo abbiamo sofferto fisicamente, Veretout e Cristante senza un bel lavoro nel precampionato, ma la squadra è stata squadra e per me è la cosa più importante. Oggi ha parlato questo stadio e giovedì parlerà il nostro stadio, speriamo di andare ai gironi.

Quanto è contata la qualità di alcuni giocatori?
 Per voi è più facile parlare di giocatori, per me è più difficile. Come squadra siamo andati bene, dovrei parlare da Rui Patricio a Mkhitaryan, penso anche a chi ha giocato poco come Perez e Mayoral che hanno fatto il loro. Troppe volte abbiamo creato pericoli ma non abbiamo segnato. Avevamo un piano di gioco che abbiamo seguito, meno nell’aspetto tecnico e in quello decisivo. Mi è piaciuta la squadra nel momento di difficoltà, quando anche loro hanno rischiato un po’. Siamo stati squadra anche nella stanchezza, anche se non avessimo vinto stasera la mia sensazione sarebbe stata la stessa.

Non tornerete subito a Trigoria per riposare di più… Sì, magari le fidanzate non saranno contente, magari saranno arrabbiate con me. Però arriveremmo troppo tardi e dobbiamo recuperare. Questa è professionalità, le vacanze sono finite.

Questa sembra una stagione adatta per Mourinho, magari per vincere un trofeo. 
Il sogno della tifoseria è lo stesso di tutti i professionisti. Non siamo nel calcio per divertirci e basta, ma per vincere qualcosa. Abbiamo finito 29 punti dietro l’Inter, 16 o 19 dietro il quarto, per due stagioni di fila sesti o settimi. Bisogna andare piano piano, la società ha fatto un mercato fantastico ma è stato un mercato di reazione, non pianificato come avevamo fatto tutti insieme. Ma l’infortunio di Spinazzola e l’addio di Dzeko ci hanno portati a fare un mercato di reazione. Voglio dire che mi manca qualcosa che spero arriverà nell’estate prossima e possiamo pensare alla prossima stagione in maniera diversa. In questa stagione magari andremo a pareggiare tante volte, arriveranno sconfitte, ma dobbiamo pensare in ogni partita che nel modo in cui lavoriamo possiamo vincere.

MOURINHO AI CANALI DEL CLUB

“Era un avversario da Champions, come minimo da Europa League. Guarda le altre partite di Conference League, è difficile capire come dobbiamo giocare contro il Trabzonspor, ma dobbiamo. Abbiamo vinto una partita difficile, in uno stadio bellissimo. Giovedì parleranno l’Olimpico e la curva Sud, adesso siamo in vantaggio, ma è un vantaggio piccolo, senza i gol fuori casa. Siamo felici perché abbiamo vinto come squadra, con momenti di difficoltà da cui siamo usciti, abbiamo avuto un gran controllo emozionale. Tatticamente abbastanza bene, con più qualità tecnica che serviva nella decisione nell’ultimo terzo di campo”.

Cosa le è piaciuto di più? Prima di tutto il risultato, poi l’atteggiamento della squadra, lo sforzo, l’utilizzo dei punti chiave che servivano per controllare l’avversario. Mi ha deluso essere arrivati in posizione di pericolo e non abbiamo segnato.

Tatticamente è stato fatto quello che ha chiesto? Se la squadra fa quello che chiedo, vinciamo 10-0. È difficile, hanno seguito un piano di gioco, ci siamo adattati.

I giocatori stanno crescendo. La condizione cresce, ma abbiamo giocatori in difficoltà come Veretout e Cristante, Shomurodov è arrivato tardi. Nelle amichevoli vuoi dare opportunità a tutti, poi nella prima ufficiale c’è una squadra con tre gare sulle gambe, si capiva che c’era una differenza di intensità.

È entrato in clima partita. Solo nell’ultimo minuto (ride, ndc). Ho giocato la partita anche io, mi sono divertito.

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