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Mourinho: “Ieri ho pregato e pianto per Eriksen. Oggi è un giorno di festa”

Getty Images

L'allenatore della Roma è rimasto col fiato sospeso per il suo ex giocatore: "Non posso non pensare a quello che è successo ieri. Il calcio ha unito milioni di persone"

Redazione

Anche José Mourinho non ha potuto fare a meno di essere emozionato, commosso e toccato da quanto successo ieri a Copenaghen a Christian Eriksen, suo ex giocatore al Tottenham. Oggi l'allenatore della Roma ne ha parlato a 'talkSPORT', con cui ha seguito il debutto dell'Inghilterra contro la Croazia:“Non riesco a smettere di pensare a quello che è successo ieri. Penso che oggi sia un giorno per festeggiare, non per essere tristi. Ieri ho pregato, ho pianto, ma quanti milioni lo hanno fatto nel mondo, perché il calcio può unire le persone. Spero che il calcio sia andato in una direzione dell'organizzazione, i protocolli, il livello dei medici e degli specialisti, e credo anche che Dio stesse guardando in quel momento. Tutto questo insieme ha fatto in modo che Christian sia qui con noi, con la sua famiglia, sia vivo".

Mourinho continua: "Era qualcosa molto più importante del calcio, ma allo stesso tempo credo che abbia mostrato anche i buoni valori del calcio. L'amore, la solidarietà, il senso di famiglia. Non si trattava solo della sua famiglia, ma di quella del calcio. Il calcio unisce le persone. Ieri, per i motivi sbagliati, il calcio ha unito le persone, ma alla fine possiamo festeggiare: Christian è vivo".Mourinho ha poi confermato anche di avere avuto dei contatti con un suo ex giocatore al Tottenham e compagno di nazionale di Eriksen:"Non ho parlato con lui, ma con Hojbjerg questa mattina e lui è molto positivo su Christian. Le notizie sono buone, quindi penso che sia un momento per festeggiare".

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