Manager. Allenatore. Uomo forte di marketing e comunicazione. Josè Mourinho a Trigoria sarà tutto questo. Ovviamente sarà allenatore, anzi responsabile tecnico della prima squadra. Ma sarà anche l’uomo che isolerà il gruppo da tutto il resto decidendo, di concerto con Tiago Pinto, anche i rapporti con i giocatori all’esterno. In fondo Mourinho è sempre stato abituato così. Nel dettaglio: sarà Mou a decidere, insieme a Pinto, quando i giocatori potranno dedicarsi a sponsor e interviste e quando invece dovranno pensare solo al campo. Sarà sempre Mou ad avere l’ultima parola sulle immagini riprese in campo e anche su eventuali strategie legate ai singoli giocatori. Ad esempio quando era all’Inter chiese alla società di evitare spot e interviste a Balotelli per farlo concentrare solo sul calcio mentre diede ampia libertà di movimento ad Eto’o che, al contrario di Mario, da professionista sapeva benissimo gestirsi da solo. Sullo staff di Mou c’è il massimo riserbo così come su tutto quello che la società preparerà per sfruttare anche l’enorme eco mediatica del suo arrivo. Mourinho negli anni è cambiato, si è aperto al mondo dei social e ha mostrato anche meno un’immagine da sergente di ferro. Secondo chi lo conosce bene, però, si tratta solo di facciata: il portoghese sarebbe il solito duro all’esterno e all’interno, quando serve, e con lui i giocatori avranno un approccio diverso. In campo e fuori. Perché Mou controllerà anche molto il rapporto con i social della squadra e pretenderà che tutti facciano vita da professionisti. Non arriverà ai livelli di Spalletti, che dormiva davanti alla porta di Nainggolan, ma sarà comunque una rivoluzione.
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Mourinho al centro della Roma: da lui passano marketing, comunicazione e social
Lo Special One non sarà solo l'allenatore, ma deciderà anche i rapporti con i calciatori all'esterno
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