Henrikh Mkhitaryan, attaccante della Roma di Fonseca, si è concesso all'emittente russa MatchTV per raccontare la sua esperienza nella Capitale, tra aneddoti e ambientamento. Queste le sue parole, anche sull'apprendimento della nuova lingua: "Un giorno mi è stato detto che avrei dovuto fare una intervista in italiano. Ho risposto che era troppo presto per me perché avevo promesso di fare un'intervista alla fine della stagione, e non alla fine della prima meta del campionato. Ho sempre sognato di imparare l'italiano o lo spagnolo. Conosco l'armeno, il russo, l'inglese, il francese, un po' il tedesco. Il posto meno comune dove mi hanno chiesto una foto a Roma? A casa mia. Ero appena arrivato nel mio appartamento e la persona che mi stava istallando il Wi-Fi mi ha chiesto un selfie. Non potevo rifiutare".
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Mkhitaryan: “Il club ci segue sempre negli allenamenti. Voglia di ripartire ma prima la sicurezza”
Queste le parole dell'attaccante giallorosso: ''Passo il tempo seguendo mio figlio, Hamleth, e poi guardo la TV in italiano per apprendere la lingua"
Nello spazio "Chatting on Whatsapp" della società, Mkhitaryan ha poi voluto raccontare le sue abitudini durante l'emergenza coronavirus: "E' strano non avere la possibilità di uscire ma spero che tutto passi presto e che non succeda più. Sono qui, nel mio appartamento. Quando c'è bel tempo e non si può uscire per fare una passeggiata è un peccato. Peccato anche non avere un giardino per stare un po' di tempo all'aperto. Ma bisogna restare a casa, questa è la cosa più importante da fare in questo momento".
L'esterno della Roma, da poco papà del piccolo Hamleth, ha raccontato poi della gioia nel poter passare i suoi giorni in compagnia del suo bambino e della famiglia: "Da questo punto di vista sono stato fortunato. Passare tutto questo tempo con la mia famiglia e con lui è la cosa migliore del mondo. Con noi ci sono anche mia madre e mia suocera. Erano venute per la nascita di Hamleth, poi è iniziata questa emergenza e sono rimaste qui. Ed è un piacere per noi".
Il corpo a Roma, ma il pensiero, spesso e volentieri, rivolto alla sua Armenia: "Seguiamo costantemente le notizie da lì e gli aggiornamenti dei nostri amici. Anche in Armenia ci sono stati casi di Covid-19, ma la situazione è ancora sotto controllo e spero che si mantenga così. Abbiamo valutato se per qualcuno di noi fosse il caso di tornare in Armenia, ma poi abbiamo deciso che era meglio che nessuno si muovesse. Tutti dobbiamo fare la nostra parte".
Con una possibile ripresa del campionato, Mkhitaryan ha voluto poi aggiornare anche sulla condizione fisica in vista del rientro, descrivendo in particolare gli allenamenti durante il periodo di isolamento: "Gli allenamenti vanno bene, ovviamente è una situazione diversa dal solito ma stiamo andando avanti con il lavoro. Il Club ci segue costantemente, inviandoci anche l'attrezzatura necessaria. Abbiamo un programma da seguire e stiamo lavorando duro. Visto che dentro casa non riesco a correre sto utilizzando molto la cyclette".
Allenare il corpo ma anche la mente, è così che l'armeno descrive la difficoltà psicologica del momento: "È difficile rilassarsi restando sempre nello stesso posto. L'obiettivo è riuscire a rimanere calmi e rilassati, accettare la situazione e concentrarsi sui prossimi passi. Sappiamo bene che la situazione non tornerà alla normalità rapidamente e che avremo bisogno di ulteriori settimane di lavoro per riprendere a giocare. C'è voglia di ripartire, ma al primo posto deve esserci la sicurezza di tutti". Difficoltà da superare grazie alla cura del suo bambino e un po' di TV, spesso in italiano, per apprendere il più velocemente possibile la nuova lingua: "Beh, per prima cosa c'è Hamlet da seguire. Poi c'è Netflix, sto guardando un sacco di film. Già ne vedevo molti, ora ancora di più. Vedo qualche film armeno, anche se quelli non si trovano su Netflix. Come lingua scelgo spesso il russo e l'inglese. Per l'italiano ancora non sono pronto, faccio fatica senza aggiungere i sottotitoli. Provo a seguire le notizie e i canali TV in italiano per migliorare il mio livello, ma per quanto riguarda i film faccio molta più fatica a capire".
La passione e un talento per il multilinguismo, dote da non abbandonare e rafforzare, come ha spiegato Miki, grazie alle sue chat poliglotte: "Cambio molto spesso la lingua in cui scrivo i messaggi di chat in chat. Così impazzisce più il mio cervello che il correttore! Spesso mi trovo a non ricordare come si dice una parola nella lingua in cui sto scrivendo, mentre mi vengono in mente tutte le altre traduzioni".
Spazio dunque agli scherzi nelle conversazioni tra amici e colleghi, non lasciando però l'informazione sul momento di difficoltà mondiale: "Principalmente aggiornamenti che riguardano il virus e le ipotesi su quando potremmo tornare ad allenarci. E poi girano un sacco di meme. Tutti li riceviamo e inviamo. Questo fa ridere ma non riflette realtà. Hamlet ci tiene occupati parecchio ma è la normalità. A volte è difficile capire perché un bambino sta piangendo!".
Infine, Mkhitaryan ha voluto raccontare il complicato rapporto con la spesa, aggravato dai lunghi tempi d'attesa e dalle code fuori ai supermercati per rispettare le distanze di sicurezza: "Con la spesa va bene, ovviamente è più difficile del solito ma accompagno io in macchina mia madre o mia suocera al supermercato a prendere ciò di cui abbiamo bisogno".
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