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Marroni (PD): “Stadio della Roma? M5S ambiguo, è una grande speculazione”

Parla il deputato del Partito Democratico: "Il progetto già fortemente carente in tema di utilità pubblica appare sempre più un ‘favore’ a vantaggio di un noto istituto di credito e di soggetti privati"

Redazione

Umberto Marroni, deputato del Partito Democratico, ha rilasciato una nota sullo Stadio della Roma. Queste le sue parole riportate da OmniRoma:

"Questi primi mesi di giunta Raggi stanno già evidenziando tutti i limiti della guida 5Stelle della Capitale. Mentre il movimento di Grillo accusa ingiustamente il PD di essere ‘asservito’ a banche o a poteri forti, nel frattempo si dimostra totalmente ambiguo rispetto ad una vicenda di grande speculazione come quella quella dello Stadio della Roma con una lottizzazione da un milione di metri cubi in un’area, quella di Tor di Valle, peraltro a rischio esondazione ed inadatta dal punto di vista idrogeologico. Ad oggi, infatti, l’assessore Berdini rilascia dichiarazioni contraddittorie, mentre la Regione Lazio e il PD capitolino hanno giustamente chiesto chiarezza attraverso una delibera formale di variante urbanistica del Consiglio Comunale.

Inoltre anche sulle cifre e sulla realizzabilità delle opere pubbliche a fronte del concambio della valorizzazione la confusione appare totale. Peraltro il progetto già fortemente carente in tema di utilità pubblica appare sempre più un ‘favore’ a vantaggio di un noto istituto di credito e di soggetti privati. Un progetto che, oltre ad essere in deroga al nuovo piano regolatore di Roma, tradisce anche lo spirito della legge sulla ricapitalizzazione delle società di calcio visto che questo non sarà di proprietà dell’AS Roma, ma di una società del suo Presidente. Insomma la coerenza e la trasparenza sempre invocate, a parole, dai grillini si sono fermate di fronte a interessi e scelte di governo in Campidoglio".

Anche il consigliere del Partito Democratico capitolino, Antongiulio Pelonzi, si è espresso sullo Stadio della Roma. Queste le sue parole ad OmniRoma:

"L’assessore Berdini dice di voler realizzare lo Stadio della Roma ma lo vuole fare con volumetrie ridotte. Ovvero senza torri accanto. La riduzione delle cubature a compensazione, consente – secondo l’assessore Berdini – anche la riduzione delle opere pubbliche a carico dell’imprenditore, quindi meno spese per chi realizza l’opera. E’ evidente però che chi realizzerà lo Stadio potrà sì rinunciare alle torri, ma potrà anche non fare il ponte di collegamento, la metro con la stazione dedicata e la viabilità accessoria alla nuova infrastruttura. Chi dovrà sostenere gli ulteriori oneri per le opere di pubblica utilità è quindi facile immaginarlo: il comune, ma con quali soldi? E quali garanzie sui tempi di realizzazione? Nell’incertezza il rischio vero è che gli investitori ritirino l’offerta progettuale. E’ questo che vuole l’assessore Berdini? Ovvero un pretesto per dire che sono i privati che non vogliono più fare l’atteso Stadio della Roma!".

Qualche ora dopo Pelonzi ha aggiunto:

"Stadio sì, ma senza cubature ed opere pubbliche. Taglio a fiera di Roma, ma vogliamo aiutare la società investimenti a rilanciare la nuova fiera. Stop ai lavori di restauro delle torri dell’Eur, ma porteremo in aula delibera per dare nuovo avvio a restauro. L’atteggiamento dell’assessore Berdini è singolare evidentemente deve essere un cultore del grande filosofo tedesco Hegel, come lui crede che la realtà si formi attraverso un processo di tesi antitesi e sintesi. Essendo anche io un cultore della materia, stimo molto l’approccio filosofico dell’assessore, anche se personalmente kantiano non condivido questa visione e vorrei dire che è assolutamente nociva se applicata all’amministrazione della cosa pubblica. Non a caso abbiamo avuto illustri e tristi esempi nel 900. Caro assessore il punto forte della dialettica era la sintesi, in questa amministrazione non ve ne è traccia!".