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Mapou, i suoi colpi di testa sono già leggenda

L'ultimo gol in campionato lo segnò tre anni fa al Caen e sempre sotto Curva Sud. Come la capocciata che ha spedito la Roma in paradiso e la Lazio all’inferno

Redazione

Davvero strano, a volte, il modo di pensare di tifosi e giornalisti. Quando si faceva riferimento ai “giovani” promettenti della Roma, si faceva il nome di tutti tranne quello di Yanga Mbiwa. Almeno sino a lunedì pomeriggio.

La capocciata che ha spedito la Roma in paradiso e la Lazio all’inferno, ci auguriamo possa contribuire a far capire ai duri di comprendonio come Mapou Yanga Mbiwa sia, forse, uno dei giovani più interessanti di questa Roma.

Classe ’89, colpito ora da improvvisa notorietà, il nostro Mapou, nativo della Repubblica Centrafricana, si trasferisce bambino in Francia. A otto anni va a vivere insieme alla famiglia a Port De Bouc, nel sud del paese.

Qui, fra il calore della gente del luogo e la passione per il pallone, inizia a tirare i primi calci fino a quando non si accorge di lui il Montpellier. Siamo nel 2005 e il sedicenne Mapou entra nelle giovanili del club. Il ragazzo viene schierato in tutti i ruoli della difesa. E’ agile, elegante, serio. Ride poco e sembra molto più maturo rispetto alla sua età.

L’esordio in prima squadra non tarda ad arrivare: un anno e mezzo dopo, siamo nel febbraio 2007, entra in campo in una gara valevole per il campionato francese di serie B. La partita è Montpellier-Bastia. Due anni più tardi eccolo conquistare il suo club la promozione in Ligue 1. Diventa titolare della squadra e nel 2011-2012 corona il suo sogno: vince il titolo di campione di Francia ed è eletto come uno dei migliori difensori centrali del calcio francese. Nel frattempo è già divenuto cittadino francese.

Sia Blanc che Deschamps stravedono per lui e lo convocano a più riprese in nazionale. La grande occasione arriva nel gennaio 2013 quando viene ceduto agli inglesi del Newcastle per circa 8 milioni di euro. Ma con i magpies sono da subito problemi: viene spesso relegato in panchina e discute frequentemente con il suo allenatore Alan Pardew.

Mapou, esasperato, chiede la cessione. Ne approfitta Sabatini che, su consiglio di Garcia che lo conosce bene, il 1 settembre 2014 se lo assicura, sia pur in prestito. Il giocatore supera con la maglia giallorossa le 20 presenze e, secondo quando espresso in una clausola contrattuale, la Roma è obbligata a riscattarlo per una cifra di 5,5 milioni di sterline. Un riscatto fortunato, perché il 25 maggio del 2015 segna di testa il gol dell’apoteosi giallorossa contro la Lazio. E’ il gol che lo fa eleggere beniamino del pubblico dell’Urbe.

Lui che non segnava un gol (in un campionato) dal 22 ottobre 2011. Tre anni e sette mesi fa, cioè, dal quella rete realizzata contro il Caen con la maglia del Montpellier. E, incredibile ma vero, anche in quell’occasione, Yanga Mbiwa ha colpito di testa su una punizione battuta dalla stessa identica posizione dalla quale Pjanic ha scodellato la palla al centro nel giorno del derby. E anche lì eravamo sotto la curva sud. Insomma, un gol esattamente uguale a quello che ha spedito all’inferno Marchetti. Quando si dice, corsi e ricorsi storici...