Oggi la Roma sarebbe scesa in campo contro l'Inter. Una partita che poteva essere decisiva per il campionato. Invece il calcio è fermo, ma continua a muoversi per la beneficienza. Roma e Lazio hanno organizzato il derby virtuale dove i protagonisti sono i tifosi. Vince chi dona di più. Il difensore giallorosso Gianluca Mancini è intervenuto durante l'evento. Le sue parole:
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Mancini: “Lo scudetto alla Lazio? Pensiamo a noi, la squadra della città è la Roma”
Il difensore giallorosso: "Vogliamo arrivare in Champions. Allenarsi a casa è dura, speriamo di tornare presto e in sicurezza"
"Siamo sereni perché siamo fortunati a non aver contratto il virus. Siamo in casa e quindi siamo sereni perché ci godiamo la famiglia e cose che magari giocando spesso non ci godiamo. E' un po' di tempo che siamo fermi e per questo gli allenamenti sono pesanti, anche se li facciamo a casa. Non vediamo l'ora di tornare in campo, il calcio è il nostro tutto, viviamo per questo. Viviamo per far gioire i nostri tifosi, non vediamo l'ora. Spero che manchi poco e che ci sia la sicurezza per ripartire".
Sulla beneficienza e il derby virtuale.
In questo momento di difficoltà ci siamo uniti tutti, giocatori, giornalisti, cantanti. Facciamo una cosa utilissima, molte persone hanno bisogno, i dottori e gli infermieri combattono da mesi. Chi è fortunato e sta a casa deve fare qualcosa. Sto seguendo questo derby virtuale, i derby vanno vinti e sono contento che siamo in vantaggio.
Sulla possibilità che la Lazio vinca lo scudetto.
Abbiamo seguito il loro percorso, ma siamo proiettati ai nostri obiettivi. Vogliamo arrivare in Champions, abbiamo passato un gennaio negativo ma ci stavamo riprendendo. Pensiamo a noi. La Roma è squadra di Roma, è quello che dico sempre.
Sei un pilastro della Nazionale…
Sull’essere un pilastro ci devo ancora lavorare.
Che calcio è senza pubblico?
Toglie tante emozioni perché il calcio è uno spettacolo. I tifosi ti spingono a fare bene. Mancheranno, ma la cosa fondamentale è ripartire in sicurezza e sperare che tutto questo diventi solamente un brutto ricordo.
Sei stato impiegato sia come difensore che come centrocampista…
Da ragazzino giocavo centrocampista. Fino alla Primavera. Dalla Serie B fino all’emergenza che abbiamo passato a ottobre ho fatto il difensore. Poi il mister mi ha riproposto a centrocampo ed è andata abbastanza bene. Aiutare la squadra mi ha reso orgoglioso.
Ti vedi ancora difensore però?
Quando un giocatore può ricoprire più ruoli è una cosa in più. Io mi sento più difensore perché penso di avere ancora margini di miglioramento in quel ruolo. A centrocampo penso di non poter migliorare più di tanto ma dove mi mette il mister gioco, non c’è problema.
In allenamento i difensori provano mai le punizioni?
Si le provo, però poi capisco che è meglio che le tirino Pellegrini e Kolarov.
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