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Losi: “Spero che Spalletti resti. Ieri Totti ha sbagliato a non entrare”

Parla l'ex bandiera giallorossa: "Non mi è piaciuto Francesco, è un grande giocatore e anche per dieci minuti deve essere a disposizione. Chi prenderei al posto del toscano? Uno che non segua gli umori della piazza e della società"

Redazione

Ieri la Roma di Spalletti è tornata alla vittoria battendo il Palermo di Diego Lopez grazie alle reti di El Shaarawy, Dzeko e Bruno Peres. Il giorno dopo il match, l'ex capitano giallorosso Giacomo Losi è intervenuto ai microfoni di TMW per analizzare la gara, e non solo. Ecco le sue dichiarazioni:

Partiamo in quinta: Spalletti resterà a suo avviso?

"Spero che resti: Spalletti è un ottimo tecnico, mi auguro che le parti trovino un punto d'incontro. È un allenatore capace a mio avviso. Le cose interne sono sempre complicate".

E Spalletti non ha lesinato attacchi e risposte dure, anche a Pallotta.

"È un toscanaccio, è uno che non le manda a dire. Ha la parola facile, non si fa pregare per ribattere a critiche o appunti fatti e ricevuti. Questo lo rende antipatico ma a prescindere è un ottimo tecnico: prepara bene la squadra, poi dipende tutto dai giocatori".

'Non entro, ho mal di schiena'. Che idea si è fatto del chiacchierato no di Totti a Spalletti di ieri all'ingresso in campo?

"Non mi è piaciuto Francesco: è un grande giocatore e anche per dieci minuti deve essere a disposizione. Ha sbagliato a dire no, a non entrare. Non so se sia successo qualcosa, se ci sia stata qualche frase fuori posto: in una famiglia c'è sempre qualcosa che non funziona. Francesco magari pensa di poter giocare di più ma il tecnico fa le sue valutazioni".

Chi le piacerebbe come eventuale dopo Spalletti?

"Uno che non segua gli umori della piazza, quelli della società. Uno che abbia la sua idea e che la trasmetta ai giocatori, il 'principe' della squadra. Uno che scelga, che sappia gestire i ragazzi e come sfruttare al massimo le loro possibilità".

Il nome, dunque.

"È complicato, tanto. Non saprei chi scegliere: serve uno che conosca l'ambiente e i giocatori e non è certo facile. Serve una scelta che vada bene anche ai ragazzi. Il mio nome, comunque, resta Spalletti ma senza ingerenze da parte della società".