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Lino Banfi: “Alla Roma do un 6,5. Quante volte allo stadio vicino a Lotito…”

Getty Images

L'attore, noto tifoso della Roma: "Allegri mi piacerebbe. I Friedkin? Mi sembrano tristi, io sono affezionato ai presidenti vecchio stile"

Redazione

Non sarà romano da sette generazioni, ma Roma e la Roma ce le ha nel cuore praticamente da sempre. È forse per questo che Lino Banfi, attore e noto tifoso giallorosso, quando parla della sua squadra del cuore è incontenibile. Un fiume in piena. Queste le sue principali dichiarazioni rilasciate nell'intervista a Michela Cuppini su "Gazzetta.it":

Le manca lo stadio?

Sì, dello stadio ho ricordi bellissimi. Ricordo quando portai mia moglie e mio figlio per la prima volta all’Olimpico. Lucia mi disse: “Se urlate non vengo più”. E invece dopo due partite era lei che si alzava e si arrabbiava. Ho dovuto dirgli ‘stai buona che ci riprendono e mi fai fare brutta figura’. Pensi che avevamo il posto vicino a Lotito… Quando ancora non era il presidente della Lazio veniva a vedere la Roma. Ricordo che si sedeva sempre vicino a noi questo signore che ce l’aveva con gli arbitri. Mi dissero che aveva un’impresa di pulizie e che si chiamava Claudio Lotito. Ogni volta pensavo ‘mamma mia, ma sempre vicino a questo dobbiamo stare?’. Poi col tempo siamo diventati amici ed è venuto anche a recitare una parte nell’Allenatore nel Pallone 2.

Quindi Lotito era romanista?

Non so se veniva a gufare o a vedere la Roma. Ma posso dire che era romanista perché quando la Roma segnava lo vedevo: era felice. E poi gli è servito essere tifoso della Roma perché a forza di stare vicino a me e a Carlo Verdone - che siamo plurilaureati e abbiamo insegnato latino in tutte le scuole d’Italia - ha imparato i latinismi. Io e Carlo urlavamo agli arbitri insulti in latino e allora piano piano Lotito ha appreso.

Che voto darebbe alla stagione della Roma?

Alla Roma di quest’anno do un 6,5. Non mi è piaciuta. Lo dico come Lino Banfi, ma soprattutto come Oronzo Canà: non condivido molto quello che fa il mio collega Fonseca. Deve sorridere di più, non sorride mai, è sempre incazzeto. Secondo me ogni tanto Fonseca va ad urlare da qualche parte per conto suo perché ha bisogno di sfogarsi. Ho amato Carlo Mazzone perché urlava e si arrabbiava però allo stesso tempo era uno che nello spogliatoio sapeva dialogare.

Quindi Fonseca non le piace?

Poco.

Le piacerebbe vedere Allegri sulla panchina della Roma?

Sì, anche perché è stato allievo di Oronzo Canà a Covercieno e ricordo che era uno dei migliori.

La Roma può centrare la qualificazione in Champions?

Secondo me possiamo farcela. Sto aspettando impazientemente che rientri la mia creatura: Zaniolo. Però se Dzeko gioca un po’ di più e Spinazzola continua a correre come una saetta ce la faremo. A proposito, spero che il suo infortunio non sia grave e che rientri presto: si chiama come un paese della Puglia quindi mi piace molto.

A proposito di Zaniolo: che consiglio darebbe Nonno Libero a Nicolò?

È scapestratello il ragazzo... Però è bello e piace alle belle donne. Zaniolo deve solo stare attento ad una cosa: che più bone sono e più pericolose diventano. Sono del parere che non bisogna proibire a questi ragazzi di fare l’amore. Dopotutto fortifica anche quello: le cosce, le gambe, i muscoli, il sorriso. Gli direi solamente: ‘Nicolò, attenzione a non esagerare sennò sono chevoli ameri.

Dzeko si è intristito dopo la lite con Fonseca?

Tra i due non c’è armonia ed Edin, giustamente, si è intristito. Il potenziale di Dzeko è almeno il 60% in più di quello che si vede.

Chiudiamo con la presidenza: Friedkin le piace?

Io sono abituato ai presidenti romani. Il presidente per antonomasia rimane Franco Sensi. Anche Dino Viola mi piaceva molto. Sono affezionato ai presidenti vecchio stile: quelli che vanno negli spogliatoi, parlano, si incontrano con i giocatori durante la settimana. I Friedkin li vedo sempre presenti allo stadio però mi sembrano tristi da morire. Si togliessero la mascherina e ci facessero vedere che anche loro hanno il sorriso. Ma parlano pugliese? Italieno? Boh…