La Roma segna poco e questo è un dato di fatto. Sono 25 gol in 20 partite tra campionato ed Europa League, una media di una rete ogni 72'. In Serie A "appena" 15 gol in 14 giornate, con i giallorossi che sono rimasti a secco nelle sconfitte contro Torino, Inter, Milan, Napoli e Cagliari. E infatti Gasperini sta chiedendo da settimane rinforzi nel reparto offensivo in ottica gennaio: il primo nome in lista è Zirkzee, che resta il grande obiettivo, ma il tecnico piemontese gradirebbe anche un esterno d'attacco (quel "Sancho" tanto cercato in estate). Dovbyk (attualmente ai box ma prossimo al rientro) e Ferguson (reduce dalla doppietta contro il Celtic di ieri sera), non hanno pienamente convinto l'allenatore di Grugliasco. I due gol di ieri dell'irlandese sicuramente non hanno guarito il "mal di gol" della Roma, come riconosciuto dallo stesso Gasp nel post-gara, ma da un'attenta analisi emerge un dato evidente: con un '9' in campo la Roma segna (molto) di più.

news as roma
La solitudine dei ‘9’: pochi gol, ma con loro in campo la Roma segna (molto) di più
La solitudine dei bomber: segnano poco e vengono criticati, ma con loro si fanno più gol
—Con Dovbyk e Ferguson in campo (1184' in due) sono arrivate 19 reti (una ogni 62'). Il bottino dei due è misero e infatti non sono mancate (comprensibili) critiche al numero 9 e al numero 11 giallorosso: 5 gol e 2 assist in 29 presenze totali. Poco, troppo poco per il rendimento standard dei centravanti gasperiniani. Ma con loro la squadra segna di più. Senza nessuno dei due in campo, infatti, in 616' minuti (dove hanno giocato a turno Baldanzi, Dybala e Bailey prime punte) invece sono arrivati appena 6 gol (uno ogni 103'). Il rapporto gol/minuti dunque è evidentemente a sfavore del tridente leggero: con un riferimento offensivo di ruolo la squadra sembra girare meglio, grazie anche alla capacità di Dovbyk e/o Ferguson di attirare a sé almeno un difensore e di alzare il baricentro dei compagni. Cosa diversa accade invece quando nel ruolo di '9' giocando Baldanzi o Dybala: l'ex Empoli e la Joya tendono infatti a legare maggiormente il gioco, lasciando un "vuoto" lì davanti e abbassandosi verso il centrocampo nel tentativo di innescare i trequartisti. Cosa che non sempre funziona.
Dovbyk punta il Como, "doppio" Ferguson ma può tornare al Brighton. Parla Gasp
—Quindi la soluzione è far giocare uno dei due centravanti? No ma sicuramente, dati alla mano, la Roma è in grado di rendersi maggiormente offensiva con l'impiego di uno tra Dovbyk e Ferguson. L'ucraino ha rimediato una lesione al tendine del retto femorale sinistro contro l'Udinese il 9 novembre scorso e punta a tornare a disposizione per la sfida di lunedì contro il Como. L'irlandese, invece, nonostante la doppietta al Celtic Parkpotrebbe comunque tornare al Brighton, ma serve l'accordo tra le parti per l'interruzione del prestito. E infatti Gasp ieri, rispondendo alla domanda se ora la "crisi" offensiva fosse risolta con la doppietta del suo numero 11, è stato netto: "Magari fosse risolta così. Bisogna avere pazienza, sono ragazzi giovani che magari di colpo da un momento all'altro svoltano e danno continuità e crescita alle loro prestazioni. Sarebbe molto meglio fosse così, ma chiaramente del mercato di gennaio se ne parlerà più avanti". Ben vengano i gol dei centravanti, insomma, ma ancora non bastano per vedere il vero attacco gasperiniano: sarà necessario intervenire con efficacia nel mercato invernale, per non rischiare di perdere un'occasione importante.
Marcello Spaziani
© RIPRODUZIONE RISERVATA

