La Roma può evitare sanzioni del FPF senza cedere Pjanic e Nainggolan

Da giorni ormai si sono fatte più insistenti le voci che vedono Miralem Pjanic e Radja Nainggolan lontani da Roma. Le motivazioni maggiori riguardano il risanamento di bilancio per rispettare il Fair Play Finanziario imposto dall'Uefa.

Secondo quanto riportato da "Calcio e Finanza" i due con le loro cessioni potrebbero portare una notevole plusvalenza. Per il centrocampista bosniaco qualora venisse pagata la clausola rescissoria di 38 milioni porterà una plusvalenza netta di 32,5 milioni di Euro nelle casse del club di James Pallotta.

Per generare la stessa plusvalenza di Pjanic, l’offerta per  Nainggolan invece dovrà essere più alta, molto più vicina a quei 45 milioni di euro che molti addetti ai lavori dicono pronti a spendere corazzate inglesi come Manchester United e Chelsea. Dal ricavo appunto di 45 milioni, al netto del valore di carico residuo, il club del presidente Pallotta otterrebbe dunque una plusvalenza secca di 33,7 milioni di Euro.

Ma alla luce dei risultati presentati nella semestrale al 31 dicembre 2015, il bilancio della Roma è apparso più solido rispetto alla passata stagione, anche se oltre ad un migliore cammino europeo, hanno inciso molto anche le plusvalenze (come ad esempio di Romagnoli su tutte) pari a 28,9 milioni di Euro.

Il fatturato è in aumento più che proporzionale ai costi sostenuti per generarlo: infatti la società AS Roma potrà godere nel giugno 2016 anche di maggioriproventi dai diritti TV Champions in quanto la squadra si è qualificata per gli ottavi, cosa non avvenuta nella stagione scorsa (stabili invece i ricavi commerciali e di poco incrementali i ricavi da stadio).

Ad oggi il sacrificio di Pjanic o di Nainggolan potrebbe essere non necessario in quanto la società dovrebbe riuscire a rientrare nei parametri del FFP. Inoltre la presenza di due calciatori del loro calibro è prerogativa fondamentale per ottenere migliori risultati sportivi e quindi un migliore conto economico nell’esercizio 2016/2017.

(A. Medici)