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La Roma e l’insostenibile leggerezza della centralità di Edin Dzeko

LaPresse

Fonseca domani col Napoli sembra intenzionato a restituirgli il posto da titolare, ma Edin sa bene che la società a fine stagione vorrebbe cederlo

Redazione

L’insostenibile leggerezza della centralità del ruolo che si ha in una squadra, in fondo, potrebbe essere ben rappresentata dalla parabola di Edin Dzeko nella Roma, scrive Massimo Cecchini su Gazzetta.it. Fino al 19 gennaio era il capitano, il giocatore più importante, quello più pagato (7,5 milioni), l’unico a essere entrato nella storia del club come terzo cannoniere di tutti i tempi. Poi il 19 gennaio il fattaccio, la lite con Fonseca al termine della partita di Coppa Italia contro lo Spezia. Da quel momento l’eclisse, che si è materializzata almeno in due modi palesi: la sottrazione della fascia e la perdita della titolarità indiscussa, tutto questo a vantaggio di Pellegrini e di un Borja Mayoral che non è ancora alla sua altezza, ma che intanto è arrivato a segnare 13 gol in questa stagione.

Domani contro il Napoli per lui sarà una gara molto importante. Fonseca sembra intenzionato a restituirgli il posto da titolare, ma Edin sa bene che la società a fine stagione vorrebbe cederlo. Non per le qualità assolute che potrebbe ancora offrire alla squadra, ma perché ha un ingaggio pesante e la sua stessa presenza, per certi versi, sembra fare ombra ai giovani colleghi, vedi quanto è già successo in passato con Schick. Cosa potrebbe fare cambiare il progetto? Probabilmente solo due cose: un gran finale di stagione e un eventuale cambio di allenatore, che al momento non pare affatto all’orizzonte.