Quattro mesi dopo l'ultimo ko sul campo, rimediato in Europa League contro il Siviglia, la Roma torna a fare i conti con una sconfitta. A livello nazionale, escluso lo 0-3 di Verona, deciso dal Giudice Sportivo, non succedeva invece da sedici partite, precisamente da quel 2-1 rimediato proprio al San Paolo lo scorso 5 luglio. Da Napoli a Napoli: tutte le certezze della squadra di Fonseca sono crollate sotto i colpi dei partenopei. Un altro scontro diretto perso. La statistica, nella gestione del tecnico portoghese, inizia a pesare: solo 3 vittorie - più 6 pareggi e altrettante sconfitte - in 15 gare di campionato contro le big.
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La Roma di Fonseca sbaglia un altro scontro diretto: con le big 3 vittorie in 15 partite
Al San Paolo hanno pesato gli errori individuali e la condizione fisica, ma il rendimento dei giallorossi con le grandi squadre (6 sconfitte) dovrà necessariamente migliorare
Gli scontri diretti, oltre alla forma fisica, sono il maggior punto debole della gestione del tecnico portoghese: l'anno scorso i giallorossi, oltre al successo sulla Juventus, in una gara inutile ai fini della classifica, superarono solo Milan e Napoli, sfruttando i loro momenti di crisi nel girone d'andata, ma perdendo in quello di ritorno. Zero sorrisi contro le altre: un ko con la Juve (più un altro in Coppa Italia), due sconfitte con l'Atalanta e due pareggi con Inter e Lazio. In questo campionato il trend non è cambiato, ma le prestazioni nelle due gare contro Juventus e Milan – soprattutto quella con i bianconeri – lasciavano ben sperare. E invece è arrivato questo poker, proprio nella serata che avrebbe potuto portare la Roma al secondo posto.
Un passo indietro netto, causato da diversi fattori. Gli infortuni e la condizione fisica in primis: Smalling non convocato, Dzeko non era al meglio, Mancini e Veretout sono stati costretti a uscire rispettivamente al 38' e all'intervallo. Poi gli errori: Mirante, punto fermo di questa stagione, ha sulla coscienza i gol di Insigne e Mertens, la difesa non è stata puntuale nelle chiusure, mentre davanti si contano più palloni persi che tiri in porta. Il Napoli è stato superiore e il risultato del San Paolo ha dimostrato come la Roma sia ancora lontana dal definitivo salto di qualità.
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