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La mamma di Zaniolo: “Spero vinca il Pallone d’Oro. La patente? Non gli piace studiare…”

@frac77

Francesca Costa: "Ieri sera ho pianto mentre mio marito urlava. Fa una vita tranquilla, non sembra neanche un ventenne. È molto umile e i compagni lo riconoscono"

Redazione

È un martedì speciale in casa Zaniolo. Ieri il primo gol e la prima doppietta in Nazionale che l'hanno reso il romanista più giovane a riuscirci. Ha festeggiato anche mamma Francesca Costa, che ha parlato ai microfoni di Rete Sport. Ecco le sue parole.

La partita di ieri sera. 

Ero a casa dai miei genitori, il nonno è il suo primo tifoso e abbiamo visto la partita qui a casa. Non ci abituiamo mai a Nicolò, io che piangevo mentre mio marito urlava.

La maturazione. 

Nicolò è maturato molto, a volte forse prende troppi gialli. Non esce mai fa una vita tranquilla e a volte non sembra nemmeno un ventenne

I sogni.

Ha i suoi sogni e per scaramanzia non li dice a nessuno. Io per lui spero che un giorno vinca il Pallone d'Oro, ma per il momento vive alla giornata. Nicolò non ha mai avuto problemi con la Roma, e il baciare la maglia è stato un modo per ringraziare i tifosi. I tatuaggi che ha sono per la sua famiglia e ai suoi affetti. Spero che continui così con la sua umiltà e semplicità.

I compagni più esperti l'hanno preso sotto la loro ala.

Sono contenta che continui così, la sua umiltà traspare e lo vedono anche i compagni.

La patente non l’ha ancora presa.

Glielo dico da quando ha 18 anni, ha sempre rinviato. Preferirei che avesse la sua indipendenza, non ha tanta voglia di studiare, figuriamoci imparare i segnali… Pensa sia una cosa proibitiva.

Meglio che pensi solo al calcio…

Io voglio la sua serenità, se a lui va bene che io lo accompagni sono felice. Se lui è contento e tranquillo io sono felice con lui.

Sui cori contro di te.

Io a parte il derby contro la Lazio, non li ho visti personalmente ma me li mandano su Instagram. L’ultima volta è stato il caso del Parma e me l’hanno fatto notare. Non è una questione di sfottò, a quel punto vuoi offendermi perché me li mandi personalmente, non è una cosa legata al calcio. Ci sono tanti ragazzini che mi scrivono cose bruttissime e pesanti. Come se mia figlia scrivesse di tutto al padre di un ragazzo più famoso. Cosa faranno quando saranno grandi se hanno questi esempi da chi canta allo stadio e si sente giustificato a farlo? A me dà fastidio quando mi dicono che voglio mettermi in mostra grazie a mio figlio: prima cosa quei cori non sono un motivo di vanto. Mi dà fastidio che dicono sia una cosa sempre successa, ma altre mamme stavano zitte. Non è giusto che tutto sia giustificato, non è una cosa positiva.

Ora è più facile raggiungere le persone sui social.

A me non interessa quello che mi scrivono, rimangono cose fini a se stesse. Non leggo più sul web commenti contro di me o Nicolò, né i positivi né i negativi. Ma arrivano sul mio account.