La Corte di giustizia della Federcalcio ha respinto il ricorso del Cagliari, contro lo 0-3 a tavolino deciso dal giudice sportivo dopo il rinvio della partita con la Roma del 23 settembre scorso.
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La Corte federale conferma: Cagliari-Roma 0-3. Cellino: “Oggi è morta una grande parte della mia anima sportiva. Potrei lasciare il calcio”
La Corte di giustizia della Federcalcio ha respinto il ricorso del Cagliari, contro lo 0-3 a tavolino deciso dal giudice sportivo dopo il rinvio della partita con la Roma del 23 settembre scorso.
Il rinvio era stato decretato dal Questore di Cagliari, a seguito dell'invito di Cellino ai tifosi a recarsi allo stadio, chiuso al pubblico.
''Oggi e' morta una grande parte della mia anima sportiva. Con questa sentenza lo sport non c'entra nulla, e' un film dell'orrore''. Massimo Cellino, presidente del Cagliari, commenta cosi' all'ANSA la decisione della Corte di Giustizia federale di respingere il ricorso del club sardo contro lo 0-3 a tavolino con la Roma. 'Quel che e' successo e' brutto per lo sport - ha proseguito Cellino - e uno schiaffo troppo forte per me. Dovro' ripensare il mio impegno nel club, dopo 21 anni in cui ho dato tutto''.
''Da subito, oggi, ho avuto una brutta sensazione quando mi sono trovato negli uffici della Figc per l'udienza della Corte - ha proseguito il patron del Cagliari -, ma anche un mese fa, quando ci fu una prima udienza sulla questione, avevo sentito un'atmosfera strana. Ero ospite di una casa dell'orrore, in cui davvero lo sport non c'entra''. Il presidente rossoblu' non ha fatto sapere se la societa' andra' avanti con i ricorsi, parlando comunque di ''lotta impari''. ''Sono da oltre vent'anni del calcio, mi sono sempre speso in prima persona e con la mia faccia per il Cagliari e ora quello che e' successo mi fa davvero riflettere - ha detto ancora -. Nello sport si deve perdere e vincere sul campo, ma ora non e' piu' vero. Io ho cercato di fare di tutto per dare uno stadio alla mia squadra e ai tifosi, ma e' tutto uno schifo, e davvero potrei pensare di rivedere il mio impegno per il futuro''.
''Il mo unico difetto e' non essere rappresentato da una banca, di non avere il peso politico che ha la Roma - ha affermato poi Cellino, a '''Novanta minuti'' su Raisport - Non mi e' piaciuto non essere ascoltato, ma dov'era il presidente della Roma?. Se la Roma vuole i punti in questo modo, magari la prossima volta risparmiamo sul pullman e gliela diamo vinta. Il punto e' semplice - ha concluso - noi volevamo giocare la partita e la Roma no. La Roma preferisce prendersi i tre punti a tavolino piuttosto che provare a giocare sul campo''.
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