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Kolarov: “Ho altri due anni da calciatore davanti, posso dare ancora tanto” – VIDEO

LaPresse

Le parole del serbo: "Penso al futuro da tempo. Dopo il ritiro resterò nel calcio, ma non so ancora con che ruolo"

Redazione

Aleksandar Kolarov guarda al futuro. Il rinnovo con la Roma di un anno e un'opzione per il secondo può essere l'ultimo della sua carriera. Il terzino serbo, che compirà 35 anni il prossimo 10 novembre, non ha ancora intenzione di alzare bandiera bianca. Ecco la sua intervista a Dazn:

"Penso da tempo a cosa farò nel futuro visto che non sono un giocatore giovane. Non mi sento vecchio, però la maggior parte della mia carriera è alle spalle. Ho i miei programmi già da uno o due anni. Ora mi vedo come giocatore, posso dare ancora tanto, mi sento bene fisicamente. Sono concentrato sul campo. Dopo la fine della carriera mi vedo sempre nel calcio, è poco ma sicuro. Il ruolo oggi non saprei dirlo. Avrò altri due anni per pensarci, poi deciderò con tutta la serenità".

Quando hai cominciato a tirare le punizioni?

Mio fratello e io da piccoli giocavamo nel nostro cortile con una palla e un cancello di legno. Questo aveva in alto a sinistra una parte che se la colpivi faceva un gran rumore e faceva arrabbiare i vicini che iniziavano ad urlare. Quindi io cercavo di colpirla in modo da farli urlare.

Che serve per calciare come te?

Talento, piede ma dipende tanto da come ti alleni. Per me è troppo importante la rincorsa, se mi metto bene col corpo vedo il portiere e la porta. Cerco di mettermi bene, vedo come posizionarmi per mettere bene il piede così il pallone lo prendo come voglio io. Se mi metto bene e mi sento comodo quando prendo la rincorsa ci sono tante possibilità che il portiere la prende dalla rete.

Il tuo idolo Mihajlovic.

Non era solo il mio ma di tanti ragazzi quando giocava alla Stella Rossa. Io poi ho avuto la fortuna di lavorare con lui in Nazionale, quindi qualche segreto me l’ha detto sicuramente...

La tua punizione preferita?

Se devo sceglierne una mi è piaciuta tanto quella col Bologna. Era una partita che dominavamo e dopo un paio di minuti nel secondo tempo l’ho aperta io, poi l’abbiamo vinta all’ultimo secondo.