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De Rossi: “Tra qualche anno lotteremo per lo scudetto. Con Cristante nessuna rissa”

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Le parole del mister giallorosso alla vigilia del match contro i bianconeri: "La Roma entro poco se continua a lavorare così può tornare a lottare per lo scudetto. Sono soddisfatto del mercato"
Redazione

La conferenza stampa di Daniele De Rossi alla vigilia di Juventus-Roma che si giocherà domenica 1 settembre 2024. Il tecnico risponde alle domande dei cronisti e presenta il big match con i bianconeri. I giallorossi devono ancora trovare la prima vittoria stagionale.

DE ROSSI IN CONFERENZA STAMPA 

Un suo bilancio sul mercato anche se c'è la possibilità di fare qualcosa in difesa? Un giudizio su Saelemaekers e Konè, saranno convocati? "Sì tutti verranno con noi. Valuteremo i minutaggi recenti del loro pre campionato. Bilancio positivo, sono contento del mercato. Siamo inciampati in una cosa che non potevamo prevedere in difesa ma ora ci metteremo mano. Abbiamo alzato la qualità, abbiamo fatto un lavoro importante. Sono contento di Koné e Saelemaekers, mi piacciono entrambi. Penso che un giocatore come Koné mancava a questa squadra, avevamo bisogno di mettere ciccia a centrocampo e lo avevo chiesto anche la passata stagione. Acquisto mirato ma anche quelli arrivati prima. Siamo corti in difesa ma è successa una cosa difficile da prevedere e da gestire. Anche l'altra operazione mi avrebbe reso felice".

Che Juventus si aspetta e come si affronta? "Thiago è un amico, non uno di quelli che senti sempre ma quando lo vedi lo abbracci. E' uno di quegli ex compagni che quando ottengono un buon piazzamento sei felice per lui, tolto l'anno scorso che è successo a discapito nostro. Se lo merita e sta mostrando che è un grande allenatore non solo per i risultati e per come gioca. Ha un tocco magico, mette dei giocatori mai sentiti prima e fanno gol. Ci sono allenatori che hanno qualcosa di speciale, ci è arrivato con la gavetta ed è uscito alla grande da stagioni complicate. Adesso giustamente si sta godendo i frutti del suo lavoro in una big costruita per vincere il campionato. Sarà difficile, hanno caratteristiche precise, hanno fatto un mercato costoso anche loro. Con Motta non te la porti da casa la formazione perché sorprende, stiamo preparando l'idea di Juve che ci aspettiamo e non il singolo giocatore. Sappiamo che sarà difficile, sono partiti bene ma possiamo fare un'ottima gara a Torino".

La Roma è più forte rispetto a maggio? Abdulhamid come l'ha visto? "Rispetto alla Roma di maggio fare un bollettino è difficile. Avevamo dei mesi di lavoro alle spalle. Sono stato supportato in quello che avevo chiesto. Abbiamo fatto un mercato migliore di quello dell'Inter ma loro sono più forti di noi e dovevano mettere due o tre giocatori. La gestione che sta prendendo questa squadra è che dovremmo diventare come l'Inter: mettere dentro due pezzetti e rimanere fortissimi. Non hanno fatto un mercato stellare, hanno aggiunto dei pezzi piccoli ad una squadra che andava bene e ieri hanno fatto paura a tutti. La Roma entro poco se continua a lavorare così non vedo problemi nel pensarla a lottare per lo scudetto. Non è una cosa che si raggiunge in un mercato fatto con tanti giocatori da cambiare. Ora sarà più facile fare mercato perché invece di 8 giocatori che vanno via perché erano in prestito, sarà più facile cambiare. I patti sono stati rispettati e sono soddisfatto. Nel mentre è difficile gestire il mercato ma c'è stata collaborazione. Saud l'ho visto due allenamenti, due spezzoni perché ha dovuto anche fare il visto. Ha quelle caratteristiche che cerco. Lo conoscevo poco e ne ho parlato con Roberto Mancini e con Antonio Gagliardi che è stato il primo a consigliarmelo. Loro vedono un futuro campione. Dobbiamo lavorare dal punto di vista tattico, poco su quello tecnico. Ha qualcosa che a noi serviva. Va veloce, ancora non lo ha mostrato però va veramente  veloce e dobbiamo metterci dentro qualche nozione tattica perché il calcio in Italia è diverso. È un ragazzo solare, può darci una mano e dobbiamo aiutarlo a inserirsi in una squadra che è già forte. L'ho detto anche l'anno scorso che era forte e che andava migliorata dal punto di vista fisico".

In questi giorni è stata provata la difesa a tre. Questa alternativa era stata pensata per un giocatore come Danso o buona per ogni occasione? Il piano di ringiovanimento è stato ottenuto, come si incastra in questo progetto la partenza di Bove che era un prodotto del settore giovanile. "Quante cose avete saputo in questi giorni che non erano vere? Noi costruiamo sempre a tre e ho immaginato Danso in quella difesa e ne avevo parlato con lui. Costruire a tre con un terzino che si alza o con i centrali che restano fermi non cambia molto. A volte costruiamo 3+2, 3+1 o a rombo. Anche l'anno scorso abbiamo giocato con tre centrali e avete pensato che quello fosse il problema. Tante squadre attaccano con 5 giocatori come facciamo noi e non ci siamo inventati niente. Lo ha fatto Mancini all'Europeo che abbiamo vinto. Quando attacchi così o sei bravo a scivolare con la difesa a 4 o devi andare con un giocatore in più già dal basso come fa Motta con Thuram o Locatelli. Potrebbe essere una difesa a 5 statica, o una difesa a tre che poi diventa a 5. Sembra una "supercazzola" ma non lo è. Dipende dagli interpreti e da come ti immagini la difesa. L'allenatore deve gestire il mercato in base alle sue idee tattiche. Dispiace per Bove, ma non l'ho bloccato. Non gli ho detto di rimanere a tutti i costi. Sono stato chiaro con lui, con Bryan, con Lorenzo e con Leo. Gli ho detto che avevo intenzione di mettere dentro due centrocampisti dinamici e probabilmente ci sarebbe stato meno spazio. E già lo spazio che ha avuto con me non gli era sufficiente e ha ragione perché con me ha giocato meno di quando ha giocato con Mourinho. Mi ha chiesto di giocare e si è andato a cercare un'altra squadra. Dispiace perché è forte, è un giocatore positivo e un ragazzo educato. È legato a questa squadra ma devo fare delle scelte e non posso pensare alle simpatie o alla paura che un giocatore possa diventare forte da un'altra parte come Frattesi e Calafiori. Devo prendermi le mie responsabilità. In questo caso spero di aver sbagliato perché si merita di andare in Nazionale. E' in prestito quindi nulla è definitivo. Rimango con l'abbraccio che ci siamo dati ieri e ci sarà sempre affetto tra noi. La gente si arrabbia, vale lo stesso discorso per Paulo, se fossi voluto rimanere l'idolo qua a Roma non sarei tornato o avrei fatto scelte per il popolo. Devo guardare il campo e quello che mi dicono i giocatori. Se gli dico che prendo una mezzala qualcuno mi dice che va bene e altri mi chiedono di giocare. Devo rispettare Edoardo".

Quanto è stato difficile gestire questo mercato? Le varie difficoltà hanno influito sui risultati deludenti di questa prima parte? "È stato complicato. Ho sentito l'intervista di Di Francesco che dice quello che pensano tutti. Gasperini ieri ha detto che il suo campionato parte dopo la sosta, non la penso così perché dovevamo fare meglio e vincere le prime due. Il campionato è sporcato da questo mercato ma anche per il Torino o per l'Empoli. Siamo tutti sulla stessa barca, per me è una follia e si poteva fare meglio. Voi non lo dite ma abbiamo preso 5 pali, non ci hanno dato un rigore. Abbiamo fatto male, ma anche bene in alcuni momenti delle gare. È stato complicato gestire in corsa ma è il lavoro dell'allenatore. A volte pianifichi e qualcosa salta: qualcuno pensavi che andasse via e poi resta. Poi altre problematiche come con Danso".

In questi giorni si è parlato di alcuni litigi con Souloukou, Cristante e Mancini. Quanto c'è di vero? "Solo la discussione con Bryan. Abbiamo discusso per 10 secondi senza far volare parole grosse. Una discussione normale che è stata fatta passare per una rissa, che io avevo picchiato lui e viceversa. E' grave perché era vera e qualcuno gli ha voluto dare una sfumatura diversa. Quindi mi tocca querelare. È stato detto che io ho messo le mani addosso ad un giocatore e non è una cosa normale. Qui se ne inventano tante, ne ho sentite anche di peggiori e non va bene. C'è scritto che prima dell'Empoli ho litigato con Lina ma io non l'avevo neanche vista. È stato scritto che ho litigato con Mancini, magari è stata data una polpetta avvelenata però potevi verificare. Con Cristante ho discusso, con Mancini non ho mai litigato. Non l'avevo neanche letta e me l'ha fatta leggere Mancio. Quando parlo di querele parlo di qualcuno che dice che metto le mani a dosso ai giocatori. Il vostro lavoro è dire quello che è successo, trovare qualche scoop, lo capisco. Ma inventarli non va bene e chi le legge fuori ci crede. Non facciamo il bene mio e della società. Non stiamo aiutando la Roma se ci inventiamo le cose gravi. L'unica vera era lo scontro con Bryan durato 20 secondi. Ne ho viste oltre 100 peggiori. Il giorno dopo ci siamo abbracciati ed è stata trasformata in una rissa. Per me è tanto grave".

Quanto è difficile preparare una partita come la Juventus durante il mercato? "È difficile ma ripeto non sono abituato a trovare scuse. E' difficile per tutti, ho parlato con D'Aversa e sono nella stessa condizione ma ci hanno battuto. Non prendo alibi, non è l'ideale ma durerà solo per un'altra partita poi ci concentreremo solo su quello che so far meglio e quello che più mi piace".

Lei ha detto che la Juventus è costruita per vincere. La Roma è stata costruita per...? "Per migliorare quanto fatto l'anno scorso e per arrivare più su. La direzione è stata rispettata e non è detto che arriveremo quarti. Fare meglio dell'anno scorso significa fare meglio di Inter, Juve, Milan, Napoli anche se era dietro, Bologna, Atalanta. La Lazio si è rinforzata. Arrivare sopra a tutti non è facile ma l'obbligo della squadra è andare verso una certa direzione. Ci riempiamo la bocca con l'Atalanta ma ora noi vediamo la punta dell'iceberg ma loro hanno iniziato 8 anni fa e piano piano sono migliorati. Ricostruivano sempre, come facevamo noi 10 anni fa. Avevamo una base che ci permetteva di lottare per quelle posizioni. Dobbiamo arrivare lì e vogliamo farlo subito. Tra un paio d'anni noi saremo fissi lì e deve essere un passo importante da fare".

Se ci fossero stati dei litigi con Souloukou o con un calciatore. Lei lo avrebbe detto in conferenza stampa? "Faccio una premessa. quando ho detto la parola subumani l'ho detto di gente che mi augurava dei tumori. Non ho mai detto che tu sei un subumano. Se avessi litigato con Mancini non sarei venuto qui a dirvelo. Su Cristante non vi ho detto che non ci ho discusso ma solo che non gli ho menato. Quando dico chi mi augura la morte è un subumano non dico il nome della persona. Non è umano dire sui social 'deve morire tuo figlio'. Il giocatore risponde a te perché tu sull'articolo hai fatto dei nomi. Hai detto una cosa che non è vera, se avessi litigato avrei minimizzato. Con lui ci ho discusso prima di Roma-Genoa ma non è uscito fuori poi ci siamo chiariti e lui è perfetto nel suo comportamento. Se scrivi una cosa non vera non puoi pretendere che lui non ti risponda. Sono d'accordo con te che si dicano tante mezze verità in conferenza ma pensa se ti dicessi che io e Lina eravamo in disaccordo sul comprare questo telefono. È un problema perché poi viene fatto passare che non siamo d'accordo. Se tu dici che c'è stata una lite prima di Roma-Empoli io ti dico che non l'ho vista. In passato già è successo. Anche voi giornalisti prendete risposte dai subumani però non puoi pensare che nessuno ti risponda se scrivi una cosa non vera. Io sto cercando di togliere Instagram perché è un mondo falso. La gente mi sorride per strada e sono tutti gentili. Chi mi odia se lo tiene per lui. Mancini non fa la conferenza stampa e lo ha scritto su Instagram ma non gliel'ho chiesto io. Questa cosa non era vera. Quella di Bryan è stata ingigantita, poi in conferenza non ti dico il 100% della verità però non ti nego una cosa che è vera. Ti dico che io e lui ogni tanto non la vediamo alla stessa maniera e basta".

Dopo Roma-Empoli ha detto che voleva inserire gente di gamba. Quante gente di gamba ha a disposizione alla fine del mercato? "Parecchia. Con Danso ne avrebbe avuta tanta in più ma non è colpa di nessuno. Abbiamo messo gente più dinamica ma non vuol dire che chi è meno esplosivo deve uscire fuori dai radar. Per il Bayer Leverkusen l'acquisto più importante che ha fatto è stato Xhaka. Non è uno che fa 13km a 25 all'ora durante la partita. Ma se gli metti vicino gente che va forte e che recuperare palloni anche lui dà qualcosa in più. Per me è un discorso di essere complementari tra noi. Tutti giocatori di gamba in una squadra è un casino e sono troppo istintivi. Tanti giocatori di qualità monoposto diventa prevedibile e qualche volta si è visto qua. Fare un giusto mix è l'ideale. Un giocatore con grande fisicità può insegnare a pensare quando hai la palle, ad un giocatore come ero io non puoi insegnarli come andare più veloce ma come fare più volume".