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Jesus: “Roma, quanto ti ho amato. Ma non mi è stato permesso di salutarti”

LaPresse

Il messaggio del difensore brasiliano: "Avrei voluto onorare la maglia anche solo un secondo nell'ultima partita. Non mi sono state date le stesse possibilità degli altri ma non ho mai detto nulla"

Redazione

Juan Jesus saluta la Roma. Il difensore brasiliano, che lascerà il club giallorosso alla scadenza del suo contratto, ha pubblicato un video sul suo profilo Instagram con un lungo messaggio e una stoccata a Fonseca. "Ciao Roma. Fantastica, meravigliosa, colorata, illuminata dalla storia. Ciao Lupa. Ti ho conosciuta in montagna nei boschi quando arrivai nel ritiro estivo. Ero un ragazzo felice e sorridente. Mi trovai folgorato. Divenni subito JJLupo. Capii immediatamente che non sarebbe stato un viaggio qualunque e che io non sarei più stato lo stesso. 'Sarà incredibile' mi aveva detto il mio agente Roberto. Immaginavo qualcosa di forte, certo. Ma non così".

Il brasiliano ripercorre le tappe della sua avventura in giallorosso e di tutti i suoi compagni: "Se riavvolgo con velocità il nastro rimango ancora incredulo: l’Olimpico, le bandiere in Curva Sud, la mia Carol e gli amici in tribuna, la maglia giallorossa col mio nome affianco a quella di Totti e De Rossi, i derby vinti, il Barcellona, Messi, le imprese, Radja, Strootman, i miei compagni brasiliani Alisson, Fuzato, Gerson, Castan, Bruno, Ibanez. Gli amici Bryan, Antonio, Stephan, Florenzi... dovrei citarvi tutti. Edin campione con dignità altissima. E non dimentico i ragazzi della Primavera che sempre ho cercato di agevolare perché tutti sono importanti per la forza di una squadra e tutti ne fanno parte. Lo spogliatoio per me è sempre stato sacro, un luogo da difendere contro tutto e tutti. Sono entrato a Trigoria in punta di piedi e ne esco dopo 5 anni con un figlio romano, Eduardo, e una valigia ricca di ricordi. Ho vissuto. Ho respirato la maestosità del centro del Mondo. Ho cercato di imparare da tutti, dai dirigenti, dagli allenatori, dai miei compagni. Ho apprezzato il lavoro dei vari staff con cui ho collaborato".

L'analisi di Juan Jesus è innamorata ma lucida: "Me ne vado con una consapevolezza: ho provato a dare una mano a tutti. Ho cercato sempre di aiutare e regalare un sorriso anche nelle giornate più difficili. Anche quando, dopo la cessione di alcuni amici, viaggiavo con il mio pupazzo Eugenio, nuovo acquisto della squadra. Ho sbagliato anche, come tutti. Ma dagli errori si impara. E su una cosa non avrò rimpianti: io questa maglia l’ho amata e rispettata fino all’ultimo giorno".

Poi la frecciata a Fonseca: "Non mi è stato permesso di salutarla e onorarla nemmeno un secondo nell’ultima partita. E negli ultimi tempi non mi sono state date le stesse possibilità degli altri. Io non ho mai detto una parola per il bene del gruppo. Arriverà il tempo di ristabilire la verità ma non è questo il momento giusto. Adesso voglio solo parlare della fortuna che ho avuto a giocare qui. Ho appreso da Francesco e Daniele la forza di un sentimento nelle sue sfaccettature più diverse. Non potevo certo replicare alle loro prodezze ma nel mio piccolo ho provato a portare avanti quei principi nel nostro gruppo. Ho sempre lottato per far rispettare la Roma. Non so se ci sono riuscito ma ci ho sempre provato e ci ho messo tutto me stesso. Ora passo il testimone ad altri, toccherà a loro vigilare sulla nostra Lupa. Ma sono certo che ogni volta che penserò o sentirò il nome di Roma, un sorriso solcherà il mio viso e il pensiero andrà a quel 10 aprile 2018, ai romani felici, a quella notte in cui la storia veniva ristabilita. Un branco di lupi all’assalto del Mondo. E così sempre sarà. Con amore. JJLupo".

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Il brasiliano ha anche dedicato un video-messaggio: "Devo dire grazie al direttore Sabatini e a Spalletti, sono state persone che mi hanno dato questa possibilità. Ringrazio De Rossi, che è stato fantastico con me. Ringrazio i miei compagni, i mister che ho avuto e ai loro staff. Di Francesco, Ranieri... Ringrazio lo staff medico, i fisioterapisti, i team manager. I magazzinieri, gli chef, la sicurezza, i tifosi. Siete sempre stati fantastici: abbiamo vissuto bellissime serate insieme e abbiamo anche sofferto, ma il calcio è anche questo. Grazie davvero perché vado via felice perché ho giocato nello stadio più bello di Roma. È stato fantastico farlo in questi cinque anni. Sarò sempre qui a tifare per questa squadra. Non dimenticherò i bei momenti e le critiche che ci fanno crescere. Continuate sempre a sostenere i ragazzi".

Tra i commenti sono arrivati quelli di De Rossi, Mayoral, Villar, Zaniolo e Antonio Mirante (anche lui ha detto addio alla fine del contratto) e Radja Nainggolan. "Sei stato un grande compagno ma soprattutto un grande amico. Ti stimo, in bocca al lupo".