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Italia, De Rossi: “Roma scelta di cuore, avrei potuto vincere di più” – FOTO

Il centrocampista azzurro domani taglierà il traguardo delle 112 presenze in Nazionale con la fascia di capitano al braccio

Redazione

Traguardo importante per Daniele De Rossi: il centrocampista della Roma domani raggiungerà Zoff a quota 112 presenze con la Nazionale e le festeggerà con la fascia di capitano al braccio. Alla vigilia del match contro l'Olanda, il numero 16 azzurro ha preso la parola in conferenza stampa al fianco del ct Giampiero Ventura.

LE PAROLE DI DE ROSSI

Sei pentito di non aver vinto con la Roma?

Mi dispiace, ma vivo bene la mia permanenza alla Roma. Quando ho fatto la scelta, anche se ero giovane e l'ho dovuta poi riconfermare, l'ho fatta per un motivo ed ero consapevole che professionalmente forse non era la cosa migliore, se la vediamo da un punto di vista puramente professionale ed extrasentimentale non era il massimo della scelta. Questo lo sapevamo tutti, dispiace perché ci siamo andati vicino tante volte e quando succede così significa che sei ancora molto lontano. Nessun rimpianto, quello viene quando sei a casa sul divano a guardare una finale di Champions o qualche altro grande match europeo e dici 'peccato non aver mai giocato una partita così'. Tutto qui, le soddisfazioni da quel punto di vista le ho vissute con l'Italia, ma anche qualche serata di gloria l'ho vissuta con la Roma, questa è stata sempre la nostra dimensione.

Sui giovani talentuosi.

C'è sempre stata la tentazione di identificare i giovani che arrivavano con noi anziani. Stavolta, sarà perché sono un po' più vecchio, c'è la sensazione che ci siano giovani destinati a stare per tanti anni in Nazionale. Parliamo di Donnarumma come di una quasi certezza, poi starà a lui. Verratti è giovane ma è qualcosa di più di una certezza, i due attaccanti come Immobile e Belotti hanno la fame giusta. Se penso ai giocatori paragonati a noi nei vari anni c'è Gagliardini che credo sia destinato a diventare un pilastro di questa squadra. Spero di non portar male, ma l'ho visto che ha qualcosa di diverso rispetto agli altri ed è un bravissimo ragazzo. Mi auguro che anche ora si ritagli il suo spazio, sembra veramente molto forte.

Sul traguardo di presenze.

Sono cose che non mi lasciano indifferente neanche a 34 anni, neanche quando hai fatto l'abitudine a certi livelli. Parliamo di Paolo Rossi e Zoff. Tutta questa storia che mi sono ritagliato in Nazionale e che la Nazionale mi ha regalato è molto emozionante. Quando sarò più vecchio ripenserò a queste tappe, sarò ancora più felice ed orgoglioso, in mezzo a tutto questo c'è un Mondiale vinto e di fronte il sogno di vincerne un altro. Una grande storia con questa cieligiona sulla torta del Mondiale. Sono felice ma vado avanti, dopo 112 c'è 113, nessuno da superare. Sono partite che io vivo come le altre.

Le gerarchie saranno queste anche al Mondiale?

Non sappiamo come arriveremo al Mondiale, non sappiamo le similitudini rispetto agli altri bienni. Sarebbe poco saggio dire che somigliamo alla Nazionale del 2006, il complimento migliore che posso fare a questa squadra è che somiglia molto a quella di Conte. Le partite migliori le abbiamo fatte agli  Europei, è sintomo di grande squadra e di un grande allenatore. I giocatori sono gli stessi, il tecnico è simile per certi versi, anche per l'attenzione tattica. Spero che questa squadra mantenga questo percorso positivo.

LE PAROLE DI VENTURA

Sulle polemiche legate al rientro anticipato di Barzagli.

Barzagli? Dopo la partita mi ha chiesto tre giorni dopo la gara contro l’Albania. Mi aveva detto che aveva dei problemi a casa, con la moglie. Ne ho parlato con il gruppo e non c’è stato nessun problema. Abbiamo deciso di andargli incontro senza alcun problema. Il caso mi ha stupito tutto, a 360 gradi, non c’era niente di concordato. Mi ha stupito la foto, ma quando uno esce da Coverciano non mi riguarda più. Ribadisco, che non c’era nulla di concordato con la Juventus. Se un giocatore ha dei problemi, viene anche presa in esame la non convocazione.

Sull'Olanda.

Ben venga, abbiamo l’occasione per fare un bel test sul nostro lavoro che abbiamo fatto e su quello che dobbiamo fare. L’Olanda vorrà dare delle risposte dopo la sconfitta contro la Bulgaria.

Su Pellè.

Non sono arrabbiato con lui, magari un po’ dispiaciuto. Lui sta facendo la sua carriera e mi auguro che faccia benissimo in Cina. Mai dire mai.

Sulle critiche di Sacchi.

Ho letto le sue parole dopo l’Albania. Sono rimasto un po’ deluso. L’ho sempre considerato un punto di riferimento. Ho visto le partite di Sacchi al Mondiale con l’Irlanda e il Messico e forse si è confuso, magari parlava di quello che ha fatto con il Milan. Con quella nazionale con giocatori fortissimi, che avevano giocato finali di Champions League, ha incontrato non poche difficoltà. Penso che ci voglia un po’ di rispetto.

Sugli stage.

Abbiamo fatto tanto per strutturare percorso degli stage. Non c’è motivo perché quelli di fine stagione saltino. I frutti si vedono.

Sui giovani.

Coi giovani non è operazione simpatia. E’ stato fatto per una necessità di rinnovamento. Ci sono molti giovani con potenzialità. Età conta il giusto. L’importante è che i giovani siano pronti, per farlo serve percorso di inserimento.Nel calcio contano le idee. Non ci sono gerarchie nette, è un gruppo che sta nascendo. C’è giusto mix tra senatori e giovani. Sono fiducioso sul futuro.