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“Inter? No grazie!”. Da Falcao a Dzeko, storia dei rifiuti romanisti ai nerazzurri

Gianluca Viscogliosi

Estate bollente, anno 1983. La Roma ha da poco tempo vinto il secondo scudetto della sua storia e Falcao, tra i più decisivi nella stagione, ha deciso di spostarsi a Milano. C'è l'accordo di massima con l'Inter del presidente Fraizzoli e di Sandro Mazzola, all'epoca dirigente nerazzurro. Sembra tutto fatto, ma a sparigliare il tavolo ci pensa Giulio Andreotti, tra i più illustri tifosi della Roma di quell'epoca. I suoi collaboratori più stretti si muovono per far saltare la trattativa, coinvolgendo anche la madre del Divino. Paulo vacilla, ma nelle mani della presidenza nerazzurra c'è già un contratto triennale firmato dal brasiliano. La mossa decisiva - e non poteva essere altrimenti - spetterà a quel punto allo stesso Andreotti, che dopo un colloquio privato tra calcio e politica con Fraizzoli riuscirà a spuntarla e a blindare Falcao.

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