news as roma

Il 2020 da 0 a 10: Micki in 4K e la luce dei Friedkin contro l’eredità di Pallotta e l’Olimpico deserto

Francesco Balzani

BIG IN ALTALENA: DA DZEKO A FONSECA PASSANDO PER ZANIOLO

Secondo per media punti annuale tra gli allenatori ancora in gioco e terzo in classifica in questa stagione. I numeri di questo 2020 dovrebbero riservare a Fonseca un voto ben più generoso di quello che state vedendo. Ma Dostoevskij insegna: “La fede e le dimostrazioni matematiche sono due cose inconciliabili”. E la Roma del portoghese di fiducia ne ha trasmessa poca visto che sul più bello è caduta faccia a terra: dal Siviglia all’Atalanta passando per Napoli e Juve. Forte con le deboli, e debole con le forti. Un teorema che potrà permettere di ammirare i numeri, ma che non permette di sognare in grande. L’onesto lavoro di Paulo resta più che sufficiente viste pure le difficoltà societarie e la pausa Covid. A mettere i bastoni tra le ruote al suo operato pure l’imbarazzo della gestione Petrachi. L’ex ds a inizio anno ha messo a segno i colpi Ibanez e Villar e solo questo gli varrebbe un bel 7,5. Poi però sono saltati i nervi. Prima l’intromissione nello spogliatoio a Reggio Emilia, poi la lite via sms con Pallotta e infine il licenziamento. Tutto a discapito della Roma, a prescindere da chi è stato il maggior colpevole. A seguire tante interviste polemiche. Karsdorp, il misterioso olandese tatuato, invece ha seguito il consiglio di Eloide in Guaranà: “Prendiamoci tutto ora che non ci resta più niente”. E quando nessuno sperava più nelle sue qualità ecco che Rick si è preso fascia destra, applausi e una rinnovata fiducia. Promossi senza lode pure Mirante, Perotti e Kumbulla mentre Pedro ha avuto un primo trimestre da Dottore in Fisica Quantistica prima di raccogliere bocciature nell’ultimo mese. Capitolo a parte per Dzeko che è stato di nuovo protagonista senza oscar sul mercato in uscita attirandosi antipatie ulteriori (per l’imminente passaggio alla Juve) ma pure simpatie inaspettate per la professionalità che non è mai mancata. I numeri non sono quelli da bomber scudetto, ma il suo contributo è senza dubbio fondamentale per sperare di tornare in Champions. Su Zaniolo, infine, il voto è palesemente influenzata dalla sfiga. Mentre Bugo e Morgan litigavano sul palco è arrivato il primo crack al crociato. Poi la speranza di giocare l’Europeo e la voglia di dare una mano alla Roma nel finale di stagione sembravano avergli ridato linfa vitale. A settembre, quando le scuole riaprivano dopo 5 mesi di stop, il nuovo stop e la riabilitazione condita da voci gossip, promesse di rinnovo e qualche gaffe social.

 LaPresse

Potresti esserti perso