Giuseppe Iachini, ex allenatore tra le altre di Sassuolo e Fiorentina, ha rilasciato un'intervista a Tele Radio Stereo 92.7 parlando anche della Roma di Gian Piero Gasperini: "Direi che è il progetto giusto. La squadra è partita bene, con un allenatore nuovo e una filosofia di calcio diversa fatta da intensità, uno contro uno, pressione a uomo e attacco agli spazi. Ci deve essere sempre una grande condizione fisica e mentale e davanti ci devono essere i ricambi. E’ lì che Gasperini ha giocato i suoi campionati. Nelle ultime partite i risultati non sono stati positivi, ma questo fa parte di un percorso. Purtroppo sul mercato a Roma non si è potuto tanto operare, ma con qualche acquisto in più davanti magari si potevano avere idee diverse e fin da subito un campionato di alto spessore e una lotta ai primissimi posti. Dybala è un giocatore troppo importante per la Roma, può cambiare le sorti della squadra".

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Iachini: “Gasp e Roma, il progetto è giusto. La crisi dell’attacco? Sono momenti”
Quale è il problema lì davanti? "A volte si dice che sono momenti, ma la Roma crea e tira in porta. Rischia anche molto meno secondo me la Roma di quest’anno, rispetto all’Atalanta degli anni passati con Gasperini. La Roma concede poco e crea, ma non riesce a concretizzare le azioni e la mole di gioco che produce per andare a fare gol. Nel calcio devi concretizzare e metterla dentro. E’ vero, allo stesso tempo, che a Gasperini sta mancando qualcosa che sarebbe potuta arrivare da mister Ranieri o dal direttore Massara. Purtroppo non ce n’è stata la possibilità, i risultati iniziali lo hanno fatto dimenticare. Diamo tempo e modo ai giocatori. La Roma ha preso giocatori giovani che nell’ottica del club devono crescere con il lavoro del loro allenatore. Gasp ha già valorizzato il materiale che la società mette a disposizione, ma ci vuole pazienza. La Roma è una grandissima squadra, una grandissima piazza, e si vuole vincere. Mi sembra eccessivo, però, che si pretenda di vincere subito tutte le partite. In avanti ci sono Dovbyk e Ferguson, soprattutto Ferguson è giovane e ha bisogno di tempo e fiducia. Ho avuto tanti giovani, da Icardi a Dybala: bisogna aspettarli“.
Quanta pazienza serve, invece, tra allenatore e direttore sportivo? "Io in oltre 20 anni ho avuto qualche veduta diversa, è normale. L’allenatore cerca di parlare con il direttore sportivo in maniera corretta, poi a volte bisogna fare di necessità virtù. Quest’anno la Roma è stata bloccata per diversi motivi, in questo caso puoi fare poco sia come direttore sportivo sia come allenatore. L’unica cosa che puoi fare è tirare fuori il meglio dai giocatori che hai e farli crescere".
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