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Guidi: “Mancini ha grinta e può essere un jolly per Fonseca. Zaniolo è un talento”

LaPresse

L'ex tecnico delle giovanili della Fiorentina ha esaltato i due giovani della Roma incrociati nel periodo viola

Redazione

L'ex tecnico delle giovanili della Fiorentina Federico Guidi è intervenuto ai microfoni di Rete Sport per fare il punto soprattutto sulle prestazioni di Gianluca Mancini e di Nicolò Zaniolo, allenati proprio nel periodo viola. Queste le sue parole:

Il giovane Mancini giocava a centrocampo?

“Gianluca nasce centrocampista centrale. Con me ha lo scudetto Giovanissimi Nazionali e giocava centrocampista. Negli Allievi decidemmo di arretrarlo perché aveva maggiore facilità di arrivare nel calcio che conta. Molti sono i meriti di Gianluca come difensore centrale, ma mantenendo sempre l'impostazione da centrocampista che fa partire l’azione. Credo tuttavia che sia una situazione tampone in attesa del ritorno degli infortunati”. 

Avete arretrato Mancini per facilitare il suo inserimento in prima squadra?

“Quando lavoravo nel settore giovanile avevo la missione di portare i ragazzi nel calcio che conta e quindi cercavo di capire le qualità dei ragazzi e le loro prospettive. Gianluca aveva furore agonistico, ma anche le qualità da difensore: aveva poi poco dinamismo per fare il centrocampista, se non quello di contenimento”. 

Può essere un jolly per il centrocampo?

“Nel calcio moderno se un calciatore riesce a ricoprire più spazi possibili sicuramente ha maggiore possibilità di giocare e far bene”.

Il Mancini uomo?

“Gianluca è sempre stato un ragazzo che fa del grande carattere e della personalità le sue qualità migliori. Non si è mai abbattuto, neanche davanti alle difficoltà, in allenamento ha sempre lottato come se fosse una partita di campionato e questo lo ha portato a una crescita esponenziale. Del suo carattere ha fatto un punto di forza per fare bene, oltre naturalmente alle sue qualità indiscusse da difensore”.

Differenze tra difesa a tre e a quattro?

“Ha interpretato entrambi i modi di difendere. Gli schemi di Gasperini e Fonseca sono diversi ma lui si è adatto ad entrambi. Nel duello non ha paura di nessuno, anzi, si esalta. Poi ha attenzione e le qualità giuste per giocare con Smalling. Gianluca nel duello individuale è molto forte: ha tempo nel contrasto e nei duelli aerei: l’inglese può essere il suo compagno ideale”. 

Zaniolo?

“Lo ho incrociato per poco tempo, solamente in un ritiro estivo, ma lo conosco bene perché ha fatto tutte le trafile del settore giovanile della Fiorentina. È sempre stato di grande livello, è tra i migliori 1999 della Fiorentina. Leggeva spazi già da piccolo, aveva doti tecniche davvero eccezionali. Era un carattere molto particolare, un ragazzino esuberante, ma adesso è uno dei grandi talenti del panorama europeo. È cresciuto fisicamente e qualitativamente. Se continua questa maturazione sarà destinato a regalare grandi soddisfazioni”. 

Perché secondo lei l’Inter lo ha lasciato andare? Chi sarà il nuovo Zaniolo?

“Le dinamiche del mercato portano a fare scelte molto dolorose per creare patrimoni e plusvalenze. In pochi si potevano aspettare un impatto così immediato e devastante di Zaniolo in Serie A. Il prossimo nome? Mi piace Bouah, un ragazzo molto sfortunato. Nicolò Fagioli della Juventus è un altro gran bel prospetto”. 

Alessio Riccardi era finito al centro di una presunta trattativa con la Juventus. È rimasto a Trigoria ma non trova spazio in prima squadra.

“Io sono innamorato di Riccardi. L’ho avuto nell’Under 19 azzurra sotto età, ne ho apprezzato le abilità tecniche ma anche l’umiltà e lo spirito di sacrificio. Alessio sta terminando la sua maturazione, non è semplice entrare nella Roma. Lui è un precoce: ha giocato sempre sotto età facendo vedere abilità che non sono comuni. Quest’anno credo finirà il suo percorso nel settore giovanile, per poi cominciare quello tra i professionisti. Ha la capacità e l’intelligenza di poter fare più ruoli”.